Ranieri vs. Mourinho: chi è lo Special One?

 Claudio Ranieri e Josè Mourinho, ovvero due modi diversi di allenare e intendere il proprio mestiere. Carismatici entrambi, anche se in modalità differenti, i due tecnici si giocano la stagione in una gara. Roma-Inter. Da Libero:

Diversi, Ranieri e Mou lo sono anche nel lavoro sul campo: più tradizionale ma non per questo meno efficace il primo (venti risultati utili di fila); più sofisticato il secondo: le sue sedute di allenamento sono effettivamente uniche, tutto viene fatto con la palla, secondo ritmi studiati e senza tempi morti.

Ranieri e Mazzarri di qua, Mourinho di là

Claudio Ranieri e Walter Mazzarri sono i due tecnici della serie A che hanno risposto per le rime a Josè Mourinho, reo di aver pungolato i colleghi in maniera pubblica. In particolare, quello tra il testaccino e il portoghese è un rapporto conflittuale fin dai tempi dell’Inghilterra. Articolo tratto da Libero:

Messa da parte per un attimo la contesa a distanza con la Juve, Josè deve incassare le repliche di due suoi colleghi in grande forma. Il primo è Claudio Ranieri, nemico atavico di Mourinho sin dall’inizio dell’avventura in terra inglese. Al tecnico romano non sono proprio andate giù le parole del suo rivale nella lotta scudetto a proposito di una Roma «furba, che piange perché non ha soldi ma poi non vende i giocatori» e ha voluto controbattere con ironia: «Capisco Mourinho, non si è mai trovato in queste situazioni», ha detto Ranieri, «è troppo facile passare da Abramovich a Moratti».

Rosella Sensi ci prova: Gheddafi in soccorso…

E’ ancora una volta il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro ad annunciare, nelle pagine sportive, indiscrezioni relative alla condizione societaria della A.S. Roma.
Su Libero in edicola questa mattina, infatti, si parla di una delle possibili soluzioni individuate da Rosella Sensi per andare incontro alle esigenze di Unicredit. Ecco quale:

Unicredit e Rosella Sensi: rapporto logoro ma nessun pignoramento azionario

Continua, e si arricchisce nei dettagli, la tenelovela societaria che coinvolge Unicredit e l’assetto societario giallorosso.
A spalancare i portoni della querelle nella quale sarebbero coinvolti Unicredit e Rosella Sensi ci aveva pensato, con un articolo di ieri, Libero, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro a cui va il merito dell’anteprima (di cui vi abbiamo messo al corrente ieri mattina, ndr).
I vertici Unicredit non hanno commentato l’articolo ma si sono limitati ad una precisazione.
La vera notizia, tolte le ipotesi conseguenziali, è quella che riporta un’incrinatura nei rapporti tra la massima carica giallorossa e l’avvocato Roberto Cappelli, uomo Unicredit che ricopre un posto nel CdA capitolino.
A dettagliare la situazione ci pensa la Gazzetta dello Sport, alle cui fonti appare evidente che l’azione di pignoramento voluta da Unicredit non comprenda le azioni della Roma.
Articolo testuale:

A.S. Roma: Unicredit dichiara guerra alla Sensi?

La notizia è di quelle che merita un richiamo integrale, l’indiscrezione è a cura di Libero che, nell’edizione odierna, mette in pagina una news a cui dare seguito nelle prossime ore: la guerra aperta tra Unicredit – per voce di Alessandro Profumo – e Rosella Sensi. Tornano insistenti i tempi cupi per la società capitolina? Ecco l’articolo:

È scoppiata la guerra fra Rosella Sensi e Alessandro Profumo, il manager di Unicredit che è anche il principale creditore del gruppo Italpetroli-Roma calcio fondato dalcompianto Franco Sensi. Che la situazione da tempo fosse tesa lo indica il debito dei Sensi con il primo gruppo bancario italiano: circa 320 milioni di euro, comprensivi delle rate di interessi che non sono più onorate da tempo. Ma a fare scoccare la scintilla è stata proprio Rosella, la donna-simbolo del calcio italiano.

Unicredit: “Vogliamo (solo) rientrare del debito”

 Unicredit non commenta l’articolo di Libero (Unicredit pignora la Sensi. La Roma cambia padrone). Per il momento. L’ufficio dirigenziale dell’area comunicazione, contattato dal sito laroma24.it, non ha escluso che una dichiarazione possa arrivare. E coglie l’occasione per ribadire che “ad Unicredit interessa solo rientrare del debito”. Di seguito lo scambio di domande e risposte:
Immaginiamo abbiate letto l’articolo apparso oggi su ‘Libero’
“Ovviamente sì. Però al momento non vogliamo commentare questo articolo e il suo contenuto“.

Libero: Ora Unicredit punta sui terreni scontati di Italpetroli

LIBERO – L’obiettivo è chiaro: rientrare rapidamente di una fetta consistente dei crediti vantati nei confronti di Italpetroli. Unicredit, insomma, punta a fare cassa con la famiglia Sensi. L’ipotesi di mettere sul mercato l’As Roma a questo punto sembra accantonata. Così l’istituto di credito guidato da Alessandro Profumo scommette sul dossier in mano ai consulenti della banca Usa Lazard. Dossier che prevede la cessione di altri beni (o asset, per usare il linguaggio degli addetti ai lavori) del gruppo petrolifero. La questione va avanti da un po’ di tempo. In questi ultimi giorni, però, si è fatta strada una nuova pista per rilanciare il Piano B dei Sensi, che scongiurerebbe la paventata cessione forzosa della Roma calcio. Unicredit, secondo indiscrezioni, vorrebbe accelerare la vendita degli altri asset di Italpetroli inseriti nel dossier Lazard grazie a una riduzione della valutazione originaria. Dagli iniziali 150 milioni si potrebbe scendere a 100-120 milioni con un taglio che oscillerebbe, dunque, dal 20% al 30%.

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