Rosella Sensi ci prova: Gheddafi in soccorso…

di Redazione Commenta


E’ ancora una volta il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro ad annunciare, nelle pagine sportive, indiscrezioni relative alla condizione societaria della A.S. Roma.
Su Libero in edicola questa mattina, infatti, si parla di una delle possibili soluzioni individuate da Rosella Sensi per andare incontro alle esigenze di Unicredit. Ecco quale:


Il pressing di Unicredit si fa sentire sempre di più. Ma Rosella Sensi, forse, ha trovato una soluzione, almeno parziale, per ridurre il debito da circa 300 milioni di euro di Italpetroli nei confronti dell’istituto di credito guidato da Alessandro Profumo. E mettere al riparo la As Roma. Per uno dei due asset industriali del gruppo messi sul mercato, secondo quanto appreso da Libero, si sarebbe materializzato l’interessamento di un operatore straniero di un certo calibro. Si tratta delle attività riconducibili ai magazzini di stoccaggio del gas a Civitavecchia e Vibo Valentia. Nei mesi scorsi si è parlato del colosso francese Total (in cui figurano i fondi libici di Muammar Gheddafi). Ma sul possibile acquirente c’è il massimo riserbo. Il dossier è stretto nelle mani dei consulenti americani della Banca Lazard, che da qualche mese sono incaricati dalla famiglia Sensi di valutare e gestire la cessione di rami d’azienda non più strategici. Complice, però, la crisi finanziaria internazionale, che ha messo in ginocchio pure il mercato immobiliare, gli esperti Lazard hanno progressivamente accertato la sostanziale impossibilità di trovare acquirenti per i terreni (in provincia di Grosseto e a Roma, zona Torrevecchia). Così, esclusi i saldi di fine stagione, la partita sugli asset immobiliari è stata congelata. Nelle ultime settimane, i consulenti Usa si sono tuffati sul business oil&gas. L’operazione consentirebbe alla Sensi di evitare la vendita forzosa della Roma. E di arginare l’arrembaggio di Unicredit che ha minacciato pignoramenti, concentrando le attenzioni sulla squadra capitolina. Non è ancora chiaro quanto potrebbe fruttare l’affare. L’ipotesi migliore è di 100milioni di euro, ma si tratterebbe di una stima assai generosa. In ogni caso, il ricavato della vendita dei due depositi del gas verrebbe immediatamente girato nelle casse dell’istituto di credito di piazza Cordusio. Con buona pace di quanti fanno il tifo per l’esproprio del club giallorosso.


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