Libero: Ora Unicredit punta sui terreni scontati di Italpetroli

di Redazione Commenta


LIBERO – L’obiettivo è chiaro: rientrare rapidamente di una fetta consistente dei crediti vantati nei confronti di Italpetroli. Unicredit, insomma, punta a fare cassa con la famiglia Sensi. L’ipotesi di mettere sul mercato l’As Roma a questo punto sembra accantonata. Così l’istituto di credito guidato da Alessandro Profumo scommette sul dossier in mano ai consulenti della banca Usa Lazard. Dossier che prevede la cessione di altri beni (o asset, per usare il linguaggio degli addetti ai lavori) del gruppo petrolifero. La questione va avanti da un po’ di tempo. In questi ultimi giorni, però, si è fatta strada una nuova pista per rilanciare il Piano B dei Sensi, che scongiurerebbe la paventata cessione forzosa della Roma calcio. Unicredit, secondo indiscrezioni, vorrebbe accelerare la vendita degli altri asset di Italpetroli inseriti nel dossier Lazard grazie a una riduzione della valutazione originaria. Dagli iniziali 150 milioni si potrebbe scendere a 100-120 milioni con un taglio che oscillerebbe, dunque, dal 20% al 30%.La massa debitoria di Italpetroli in ballo è di circa 277 milioni di euro. E quindi il ricavato delle cessioni di terreni e magazzini del gas coprirebbe solo una quota del debito. Il resto del debito sarebbe ristrutturato e spalmato su più anni. Un compromesso, insomma. Dalle parti di piazza Cordusio a Milano, quartier generale di Unicredit, si vanno convincendo che questa opzione possa rappresentare una buona strada per uscire dall’impasse. Anche con lo sconto (che passa, tecnicamente, per una svalutazione in bilancio) messo sul piatto in queste ultime ore e divenuto oggetto del pressing sui consulenti americani.
Tra le certezze acquisite, del resto, c’è il totale disinteresse di Unicredit a far crescere la partecipazione in Italpetroli già arrivata a quota 49% (il 51% è dei Sensi). E non interessa nemmeno l’ingresso nella gestione della As Roma (controllata indirettamente dalla holding petrolifera). Resta un nodo, però. E cioè trovare compratori. Lazard avrebbe fatto qualche tentativo anche di rientro dalla ferie estive. Ma finora nessuno è sembrato disposto ad avanzare offerte concrete. In vetrina, come accenanto, alcuni asset del settore immobiliare e in quello dell’oil&gas. Le attività di stoccaggio di gas e petrolio sono localizzate a Civitavecchia e Vibo Valentia. Mentre i terreni sono quelli di Torrevecchia a Roma e Borgo Perolla all’Argentario, in provincia di Grosseto.
La soluzione sarebbe (ovviamente) gradita a Rosella Sensi che, tra altro, è presidente della As Roma. Restituendo un po’ di denaro fresco a Unicredit, la Sensi infatti potrebbe tornare a gestire serenamente la squadra giallorossa senza le pressioni finanziarie che in questi ultimi mesi le hanno complicato la vita. A stretto giro, poi, d’intesa con l’amministrazione capitolina, sarà alzato il velo sul progetto per lo stadio di proprietà del club che potrebbe portare importanti risorse in cassa e dare il via a una “fase 2” per la Roma.


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