Ranieri: “Lazio favorita, Roma affamata”. Sul tridente: “So ma non dico”

 Claudio Ranieri alla vigilia di Lazio-Roma. La conferenza stampa del testaccino nella sala adibita del Fulvio Bernardini non scioglie i dubbi. Il tecnico giallorosso vede i biancocelesti favoriti ma sa che la sua Roma vuole continuare a sognare.
INTER. La vittoria sulla Juve non può cambiare l’approccio della Roma al derby perchè noi, fin dall’inizio, abbiamo pensato a solo noi stessi. E’ stata la nostra forza: lavoro, impegno e sacrificio. Mancano cinque partite e dobbiamo continuare così, è un campionato bellissimo. Il nostro popolo ci da energia e siamo tutti uniti. Non è contata la partita di ieri.
Stiamo bene, quando si vince l’autostima va su, ma dobbiamo restare con i piedi per terra
“.
LAZIO-ROMA.Derby, difficile, bello, tutto da giocare, con una cornice di pubblico stupenda: di solito chi sta davanti in classifica non è la favorita. Loro devono salvare l’onore di una stagione, quando è così la squadra che sta sotto parte favorita. Però andiamo in campo e ce la giochiamo“.
TRIDENTE. Toni, Menez, Vucinic, Totti. Chi giocherà? Non confermo niente. Da martedi ho fatto due formazioni e le ho portate avanti fino ad oggi. L’ho fatto apposta per farvi immaginare cosa sarebbe potuto accadere. Tengo tutti sulle spine fino all’ultimo, voglio che ognuno si alleni bene: io li ho visti, so come stanno i miei giocatori. Ho deciso che la formazione la faccio sempre la sera, raccolgo le informazioni e decido“.
ABITUDINI. Parlo con i giocatori, questa settimana non ho fatto nulla di diverso dal solito. La sorpresa puo essere per voi, non per me. Decido in base a ciò che ho visto e pensato“.
PRESSIONI. Non abbiamo più pressione di settimana scorsa, dobbiamo essere concentrati nel nostro lavoro, stiamo facendo un campionato meraviglioso, vedremo che succede alla fine. Non è cambiato nulla. Dobbiamo restare concentrati. I tifosi sono contenti. Non siamo ancora soddisfatti, dobbiamo dare in campo tutto quello che abbiamo. Il campionato si deciderà all’ultima giornata contro il Chievo“.

Lazio-Roma: da gregario a idolo. Gli ultimi derby: Piacentini e Castroman, Fiore e Cappioli

 Era il 27 Novembre 1994: la Roma si aggiudica uno dei derby più entusiasmanti della storia con uno 0-3 firmato Balbo, Cappioli e Fonseca in un match che fa un po’ da spartiacque nella storia contemporanea della Stracittadina capitolina. Se non altro, per il fatto che l’anno prima era appena cominciata l’era dei Sensi alla Presidenza del club capitolino. In questa ultima quindicina d’anni le due squadre hanno alternato gioie e dolori, vittorie e sconfitte, portato alla ribalta volti già famosi o ancora sconosciuti. Il derby ti cambia la vita, se di mestiere fai il calciatore della Roma o della Lazio. Chiedere a Marco Cassetti – ultimo esempio di un elenco di per sè fitto – per averne conferma: il 77 giallorosso è diventato – da esterno di fascia – l’Esterno di fascia. Mastica e sputa, gfabbrica e brucia: il calcio ricorda sempre quella fase ciclica che appartiene alla vita di ciascuno: fino alle stelle e poi giù in picchiata. Accade a qualunque giocatore. Ma in alcune, particolarissime circostanze, eventi circoscritti riescono a rendere indelebile un nome o un gesto, un’intuizione o uno spunto di coraggio. Lazio-Roma e Roma-Lazio, nel garantire lo speciale palcoscenico, son maestre.

Roma – Scudetto, Gerini: “Non succede, ma se succede se spojamo pure io e Verdone”

 Da Il Messaggero:

«Io in bikini e Carlo in mutandoni, siamo pronti: se la Roma vince lo scudetto ci buttiamo!». Un’altra adesione illustre nel parterre giallorosso dopo l’annuncio di Verdone, intenzionato a tuffarsi nel Fontanone del Gianicolo in caso di quarto tricolore giallorosso. Il 16 maggio però l’attore e regista monteverdino, in caso di vittoria finale della squadra di Ranieri, non sarà solo, ma avrà accanto a se ben due madrine (ma il numero potrebbe crescere esponenzialmente nelle prossime settimane).
Dopo la disponibilità di Manuela Arcuri, dunque, formalizzata proprio sulle pagine de “Il Messaggero” l’altro ieri, anche Claudia Gerini ha accettato l’invito, pronta a denudarsi per la felicità del popolo romanista. «Io sinceramente mi butterei anche dal Tevere in caso di scudetto, ma non credo che Carlo sarebbe disposto a farlo», rivela l’attrice.«Un appello ai vigili laziali? Ci venissero a prendere di peso, noi non ce ne andremo facilmente. Chiamassero anche la polizia, più siamo e meglio sarà», sorride la mitica Jessica di “Viaggi di Nozze”, nonché Enza Sessa del sequel “Grande grosso & Verdone”.

Lazio-Roma: Rocchi e Zarate, in due per una maglia

 Da Il Corriere dello Sport:

I dieci undicesimi sembrano fatti, resta il toto-bomber: Rocchi e Zarate sono al fotofinish. Per il resto? Radu vuole giocare, ha superato il provino, oggi si aggregherà al gruppo, per il romeno sarà l’ora della verità. Reja tiene nascosta la Lazio anti­Roma, ieri ha fatto svolgere “una seduta ricreativa”. Non sono andate in onda prove tattiche, non si sono disputate partitelle. Ci sono indizi, ci sono tracce, non ci sono certezze, la pretattica regna sovrana.
I DUBBI – Il 3-5-2 dovrebbe essere il modulo prescelto, molto dipenderà dalle condizioni di Radu. È tornato ieri in campo, ha lavorato in maniera differenziata per circa un’ora agli ordini del preparatore Bianchini.

Lazio-Roma, Ilary Blasi: “Tifosa di mio marito, Francesco Totti”

 Da Il Messaggero:

Ha sposato il Pupone, e vabbè. Ma Ilary è Ilary. Non la classica moglie del calciatore, un po’ musa e un po’ ancella, ma un personaggio a prescindere, come direbbe Totò. E, soprattutto, una donna romana.
Signora Blasi…
«No, guardi, mi chiami Ilary. Neppure a scuola mi chiamavano Blasi».
Signora Ilary, si metta il termometro sotto l’ascella e di dica quanto è alta la sua febbre da derby.
«Ho trentasei».
Così poco? L’unica in tutta Roma a non avere la fronte bollente e il cuore che palpita?
«Ho la temperatura giusta, una temperatura normale».
Non è che è interista?
«Oddio, questo no. Anche se per lavoro sto sempre a Milano. E comunque, non ho la fronte che scotta e neppure le palpitazioni, perché io non vivo il calcio con l’angoscia che avete voi. Anche se, il derby è speciale».
La romanità che s’appassiona, si divide, litiga e fa follie per la partitissima non le piace?
«La trovo buffa e un po’ assurda. C’è gente che sviene, gente che se non trova un biglietto va in depressione, gente che da due settimane non dorme per la tensione dell’attesa, gente che ha già comprato noccioline e patitine da sgranocchiare davanti al video del derby. Ma nel frattempo non si saranno ammosciate? Però, una cosa la devo dire…».
E cioè?

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