Ranieri, Mazzarri e la Roma: alla fine la spuntò il testaccino

Da La Gazzetta dello Sport

Il primo sprint, ad agosto, lo ha vinto Claudio Ranieri. In palio c’era la panchina della Roma, ma Rosella Sensi, preferendogli il testaccino giramondo, senza saperlo accese per Walter Mazzarri un credito col destino. Un credito ripagato in fretta con una panchina nobile, quella del Napoli. Tornati al lavoro, hanno parlato i numeri: 50punti in 23 match per Ranieri, 33 in 18 per Mazzarri. L’alta classifica (anzi, l’autorizzazione ai sogni) ne è stata la logica conseguenza. La scalata al cielo, però, non è stata costruita con materia friabile, bensì con la concretezza del buon senso. Ranieri e Mazzarri (ciascuno nel proprio momento) hanno preso in mano le difese più battute del campionato per trasformarle nelle più imperforabili. Una lezione di sano pragmatismo che li avvicina forse più che le comuni polemiche con Mourinho.

25 ottobre 1987: Roma e Napoli interrompono il gemellaggio

 Le tifoserie di Napoli e Roma, un tempo gemellate, stanno vivendo questi ultimi anni all’insegna di una rivalità sempre più crescente e fatta di gesti d’una violenza inaudita. A sancire la fine dell’amicizia sugli spalti, una data che i tifosi più adulti non hanno certo scordato: il 25 ottobre 1987. Ne riprende l’argomento La Gazzetta dello Sport in edicola stamane:

Forse l’inciviltà più grande, anche delle coltellate, sta in questa frase: «Voi siete napoletani». E, quindi, «brutti, sporchi, puzzolenti, colerosi, terremotati». Non è sfottò, è razzismo. Comegli ululati a Balotelli e gli insulti nordisti a Totti e De Rossi. La cosa più triste è che un’appartenenza geografica sia diventata un insulto da scambiarsi reciprocamente: i laziali lo dicono ai romanisti da sempre, i romanisti da quando si sono scrollati di dosso il gemellaggio. Per molti tifosi, un’onta da cancellare. Comunque da non riproporre: se ne resero conto i giornalisti de Il Romanista nel 2007, quando proposero di ripristinare l’antico gemellaggio. Dai lettori arrivarono molti più messaggi di protesta che di apprezzamento.

Hamsik: “Napoli-Roma, dura per noi. De Rossi è un grande”

Marek Hamsik parla di Napoli-Roma e di quanto sia importante Daniele De Rossi per il gioco dei giallorossi. Da La Gazzetta dello Sport:

Christian Hamsik, il figlio di Marek, crescerà a Napoli. Lo dice proprio Marek: «Qui sto benissimo, le lusinghe di grandi squadre europee fanno piacere, ma non vedo l’ora di firmare il nuovo contratto». La notizia farà felici tutti i tifosi azzurri. «La prossima settimana ci incontreremo, c’è la volontà mia e della società di prolungare il nostro accordo». Lo slovacco sarà blindato fino al 2015, ma Hamsik va già oltre: «Se mi fanno un contratto di 15 anni, lo firmo subito». Continuità Marek e il Napoli sono cresciuti insieme e vogliono continuare: «Siamo una squadra forte, tosta. Per gli avversari è difficile batterci. Ecco perché continuiamo a cullare il sogno Champions». Hamsik non si nasconde. Il suo obiettivo è giocare con la maglia azzurra nella massima manifestazione continentale: «Un voto per la Champions? Mi farò la cresta azzurra. Noi vogliamo centrare il quarto posto, ma per farlo dobbiamo riprendere a vincere già con la Roma. Sono ottimista, siamo sulla buona strada e stiamo preparando al meglio questo match». I giallorossi sono un tabù per gli azzurri nell’era De Laurentiis (5 partite tra campionato e Coppa Italia e nessun successo). Hamsik ha grande rispetto per la squadra di Ranieri: «Sarebbe l’ora di vincere finalmente una partita contro la Roma.

Roma-Olimpico: dopo il Livorno, solo vittorie

 Lo stadio Olimpico è per la Roma un punto di forza indiscutibile visto che, dalla gara contro il Livorno dello scorso 25 ottobre (con tanto di gol dell’ex Ciccio Tavano), i giallorossi in casa non hanno più perso. Anzi: ha sempre portato in cascina i tre punti. Da La Gazzetta dello Sport:

Stadio Olimpico come campo Testaccio: una roccaforte. Non passa l’avversario: dal 25 ottobre, domenica della sconfitta con il Livorno, la Roma vince sempre in casa. Un caterpillar: otto successi in campionato, due in Europa League, tre in coppa Italia. Un treno: ventotto gol all’attivo, sette al passivo. La risalita in classifica ha anche questa chiave di lettura: in casa la Roma non perde un colpo da 119 giorni. Quattro mesi. Oggi, contro il Catania, la prova del 14. Partita in apparenza facile: in apparenza, appunto.

Ranieri: “Non si può sprecare l’occasione…”

 Inter-Samp 0-0, dice il tabellone. Inter 55, Roma 47: lo dice la classifica. I giallorossi di Claudio Ranieri hanno l’obbligo di non sprecare un’occasione che potrebbe non ripetersi più da qui alla fine: quella cioè di rosicchiare ancora punti ai nerazzurri e riaprire ufficialmente il campionato. Lo sa bene il tecnico testaccino che ha confidato ai suoi fidi, appena dopo il pari di ieri sera a San Siro, “Non possiamo farci scappare l’occasione“. Roma-Catania si gioca per un risultato solo: la vittoria. Ce ne parla La Gazzetta dello Sport:

Claudio Ranieri, in qualche modo, se lo sentiva e quando gli è stato chiesto se lui sarebbe andato a Sanremo, come Marcello Lippi, ha fatto venerdì, l’allenatore della Roma ha risposto: «Ma come? Se io ho già cantato rose rosse…» giocando sulla omonimia con il cantante Massimo Ranieri. Ieri sera, dopo il pareggio con l’Inter, il tecnico ha detto ai suoi fidi: «Non possiamo farci scappare l’occasione di avvicinarsi ancora di più all’Inter». C’è voglia di mettersi alle spalle la sconfitta di Atene, ripartire bene, proteggere Doni dai fischi prevedibili dell’Olimpico. Le attese. Ma oggi la Roma deve battere battere il Catania:

Maxi Lopez, quello di Lazio-Catania 0-1

 Il Catania ha sbancato l’Olimpico contro la Lazio del fu Davide Ballardini. A decidere l’incontro, il neo acquisto Maxi Lopez che ha voglia di beffare anche la Roma. Articolo integrale de La Gazzetta dello Sport:

Olimpico, basta il nome dello stadio. Il Catania ha vinto le due partite esterne a Torino e a Roma, contro la Lazio. Il sogno è realizzare un clamoroso (e ipoteticamente milionario) tris contro i giallorossi. Ma l’avversario, nonostante il k.o. in Europa League, non è facilmente abbordabile. Maxi gol Il trascinatore del gruppo, in questo momento, sembra l’ultimo arrivato. Maxi Lopez è entrato nel cuore della gente e anche nel cuore del gioco rossazzurro: «Mi hanno aiutato i compagni, io devo solo ringraziare e migliorare. Posso fare meglio, devo segnare molti gol. A Roma? Certo, anche a Roma tenterò di fare centro, così com’è accaduto contro la Lazio, due partite fa. Non vivo di ricordi, ma di progressi.

Il quarantenne Peruzzi: “Mmmazza che Roma!”

 Da La Gazzetta dello Sport:
Oggi riceverà auguri bipartisan per i suoi 40 anni. Perché Angelo Peruzzi è fra quei personaggi amati a Roma, a prescindere dalla fede calcistica. E non solo perché è cresciuto nella Roma e ha chiuso la carriera con la Lazio, ma perché con il suo comportamento esemplare si è guadagnato la stima di tutti. Semplice nella sua vita bucolica a Blera, nella campagna viterbese, l’ex portiere non ha rimpianti per il calcio giocato: «Perché ora posso seguire più da vicino la crescita dei miei figli. Capisco dal loro sorriso che la mia maggiore presenza dà loro più tranquillità». E sua moglie è contenta? «Ogni tanto rimane perplessa. Perché magari d’estate, alle nove di sera, vado a potare un melograno. Sono fatto così». Riavvolgiamo il nastro. Tante parate: la più importante?

Riise-fenomeno, Brighi-scatenato: mamma che Roma!

 La festa della Roma rivissuta dalle pagine de La Gazzetta dello Sport vale un giusto e meritato tributo a coloro che – leggi Matteo Brighi e Julio Baptista – vengono chiamati e rispondono presente. Oltre ai due, il solito, indiscutibile omaggio a quel gran romanista che sta diventando John Arne Riise e il riconoscimento dovuto a Julio Sergio. Detto saracinesca.  Testuale:
E’ qui la festa? Inizia un po’ sottotono, luci soffuse, musica al minimo, buffet intatto, invitati seduti e timidi. Ognuno se ne sta in disparte, in un angolo, indeciso se presentarsi o meno. Poi, basta che si alzi il primo, giusto per prendere una tartina, e pure gli altri prendono coraggio. Si beve, cocktail a volontà. La musica lenta diventa rock. C’è spazio pure per un pezzo di samba, grande punk in chiusura. E’ festa per tutti, arrivano pure gli amici degli amici. Baptista si era presentato da imbucato, poi ha fatto amicizia con il padrone di casa, sarà invitato anche alle prossime. «Finalmente anch’io ho segnato in campionato, lo aspettavo da tempo. E’ un momento in cui mi gira tutto bene, spero di dare un contributo importante fino al termine della stagione». Brighi era il più timido di tutti, poi si è scatenato. Riise metteva i dischi, offriva da bere, e alla fine ha deciso di dare una lezione di biliardo agli amici (quel gol l’ha tirato con la stecca). In volo Muscoli da marinaio, capelli da punk, lotta, corre e segna. Il norvegese è diventato un fenomeno.

Roma-Palermo 4-1 rassegna stampa

 I rosanero lasciano l’Olimpico con volto scuro e delusione evidente. Gli toccheranno – Delio Rossi compreso – le parole dure di un Maurizio Zamparini ancora una volta prodigo di bordate nei confronti dei propri elementi in rosa. Ma la Roma va. Non si ferma più e la vittoria consente di mettere pressione all’Inter, impegnata in una sfida difficile (al San Paolo contro il Napoli). I giornali in edicola sono tutti evidentemente chiari nel ribadire quanto la vittoria giallorossa sia stata, oltre che un merito, un segnale di forza da non sottovalutare affatto. Claudio Ranieri alla vigilia aveva parlato di gara più importante: ebbene, la si è vinta. Anche questa. Il Messaggero: “Solo nel finale la Roma rallenta, il Palermo, con Budan per Cavani, si risveglia. Palo di Balzaretti. Al trentacinquesimo Miccoli trasforma il rigore concesso per fallo di Taddei su Pastore proprio sulla linea (almeno così vede Tagliavento) dell’area giallorossa. Tre minuti più tardi, percussione di Pizarro a destra e rasoterra a sinistra per la botta in corsa di Riise e per il 4 a 1 che fa sognare i tifosi giallorossi. Aspettando l’Inter, ora a più sei. Oggi e anche il 28 marzo all’Olimpico dove la Roma vince da tredici partite”. Il Romanista: “La Roma asfalta letteralmente il Palermo, fa venti risultati utili consecutivi (17 vittorie e 3 pareggi), si riprende il secondo posto ai danni del Milan (che però deve recuperare ancora la gara con la Fiorentina) e si porta a meno 6 dall’Inter che stasera affronterà il Napoli al San Paolo. Tanta roba per una partita sola. Un 4-1 che consente alla formazione giallorossa di mettersi in poltrona oggi pomeriggio e di gustarsi quello che succederà in giro per l’Italia, con la consapevolezza che comunque vada sarà un successo. Perché il Napoli è a 9 punti, il Palermo è ormai a 10, la Juve e il Genoa a 12, la Fiorentina a 16, delle altre si sono perse le tracce”.

David Pizarro, il vigile urbano della Roma

 Tratto da La Gazzetta dello Sport:
È piccolo, compatto, cileno. Con un compagno più alto accanto, quindi praticamente con tutti, lui fa il secchio e l’altro l’olivaro (è capitato a Torino, con Riise). Ha piedini di fata, scatto non proprio bruciante, grande velocità di pensiero. David Pizarro calpesta il prato come se andasse sulle punte: leggero, con gli sci ai piedi disegnerebbe capolavori, soprattutto sulla neve fresca. È un uomo di mare, con un destino da pescatore tradito per il calcio, lui la neve l’ha scoperta sulle Ande e l’ha vista a Udine, poi più niente. Qui, invece, non s’era mai vista, almeno in questa era.

Roma-Palermo: Ranieri e Rossi per la Champions League

 Roma-Palermo è stata decantata dai protagonisti come una sfida da Champions League: la classifica, dati alla mano, non fa che confermare. Per entrambii tecnici, Claudio Ranieri e Delio Rossi, più di una le insidie che si celano dietro l’avversario di turno. Ce ne parla La Gazzetta dello Sport in edicola oggi:
Perché la squadra giallorossa spera nella rimonta sull’Inter, mentre quella rosanero insegue un posto in Champions League
RANIERI STUDIA Certo, dinanzi alla disponibilità di Totti a mettersi in gioco, anche Claudio Ranieri barcolla, ma con molto realismo. «Domani (oggi, ndr) vedremo, lo gestirò come potrò. Francesco vuole sempre giocare, e questi sono i giocatori più a rischio, devi starci attento. Altri sanno dirti “sto bene, sto male”. Lui mette sempre il cuore sopra a tutto e questo non va bene. Quindi dovrò essere io a decidere». Sembrerebbe una porta chiusa (anche in vista di giovedì ad Atene), ma l’ultima parola non è ancora detta.

Nazionale, Ranieri o Prandelli: Lippi ha già il successore?

Inevitabile, a questo punto, parlare dei due: Claudio Ranieri e Cesare Prandelli. Non solo per quanto bene stanno facendo nelle rispettive figure professionali di allenatori della Roma e della Fiorentina, ma anche per il fatto che entrambi sono stati accostati in maniera evidente alla Nazionale italiana.
Più di un addetto ai lavori ci vede – in Ranieri e Prandelli – il prossimo commissario tecnico azzurro: i due hanno sviato la domanda nella conferenza stampa della vigilia di Fiorentina-Roma ma sanno benissimo quanto reale sia l’ipotesi che possano trovarsi a guidare la nostra Nazionale.
Ce ne parla La Gazzetta dello Sport:

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