Flora Viola rimane un personaggio amato e indimenticabile. Roma ne ha celebrato la vita e la Curva Sud, in occasione della gara tra giallorossi e Bari, ha voluto ricordarla fino alla fine. L’articolo è tratto da Il Romanista in edicola oggi:
Flora Viola rimane un personaggio amato e indimenticabile. Roma ne ha celebrato la vita e la Curva Sud, in occasione della gara tra giallorossi e Bari, ha voluto ricordarla fino alla fine. L’articolo è tratto da Il Romanista in edicola oggi:
Julio Sergio 7,5 – Tre parate decisive nei primi quarantacinque minuti di gioco: prima ipnotizza Barreto, poi vola per smanacciare una potente conclusione di Langella, quindi di nuovo su Barretto compie a terra l’intervento più difficile. Nel secondo tempo si oppone due volte a Koman. Andreolli lo tradisce in occasione del gol. Doni a guardare in panchina: oggi è lui il titolare. Se continua così, lo sarà anche domani.
Burdisso 6 – Si adatta al ruolo di terzino. Soffre talvolta le incursioni di Langella. E’ impeccabile, però, quando deve stringere al centro.
Andreolli 5 – Si fa infilare da Barreto nel primo tempo senza battere ciglio. I fraseggi palla a terra lo mettono un po’ in difficoltà. Di testa, invece, fa centro: ma nella porta sbagliata.
Mexes 6,5 – Energico quanto basta, intercetta più volte le verticalizzazioni degli avversari. E’ tornato a miscelare fisico e tecnica. Nelle dosi giuste.
Riise 6 – Senza infamia e senza lode. Il tridente lo costringe a sganciarsi poco. Svolge i compiti difensivi in maniera non sempre impeccabile. Sufficienza striminzita.
Perrotta 6,5 – Un martello. Su e giù tra centrocampo e attacco. Rincorre gli avversari anche in difesa. Il tridente non può prescindere dai suoi polmoni.
Nel dopo gara di Roma-Bari, il portiere giallorosso Julio Sergio
Rassegna stampa corposa, quella relativa alle pagine de Il Tempo, che dedica un ampio servizio alla massiccia presenza di baresi nella Capitale per assistere all’incontro tra Roma e Bari. Si parla di oltre diecimila spettatori ospiti che dovrebbero essere posizionati nel settore canonico e in matà curva nord. L’articolo:
Francesco Antonioli si confessa sulle pagine de “La Gazzetta dello Sport” cogliendo la palla al balzo per parlare di Alexander Doni, portiere della Roma a cui sta capitando un periodo poco felice (soprattutto per scarsa condizione fisica e faccende di nazionale). Batman, come è soprannominato Antonioli che con la maglia della Roma ha vinto l’ultimo scudetto capitolino, ora è il portiere del Cesena e reduce dal miracolo di domenica, quando gli è riuscito di parare due rigori in una sola partita (contro il Mantova). Le parole spese in favore del collega brasiliano sono inequivocabili. Eccole:
Stando al Corriere dello Sport – ma non facciamo fatica a condividere quanto affermato – la rinascita della Roma (chiamata a dare seguito ad un periodo di buona forma) potrebbe attribuirsi ad almeno quattro fattori che hanno, ciascuno di essi, un nome e un cognome: il recupero di Francesco Totti, la crescita di Jeremy Menez, il ritorno di Mirko Vucinic e Philippe Mexes ai livelli cui ci hanno abituati.
Ecco il brano testuale:
Interessante intervista di Julio Sergio ai giornalisti de La Gazzetta dello Sport.
Per quello che una volta era considerato il miglior terzo portiere del mondo (appellativo coniato da Luciano Spalletti) oggi pare aver conquistato la fiducia di Claudio Ranieri, pronto a trovargli spazio ai danni di Alexander Doni.
Ovvio che per il portierone brasiliano (alto appena 180 cm) la scelta di Spalletti di non concedergli mai un’opportunità è avvolta in un mistero che gli piacerebbe eliminare. Ma tra le dichiarazioni rilasciate, ve ne è più di una interessante.
Ecco l’articolo:
Claudio Ranieri ha stilato la prima lista di coloro che lo hanno convinto e di quanti lo hanno al contrario deluso.
Dopo aver dato una possibilità a tutti gli uomini in rosa, il tecnico testaccino ha tratto qualche conclusione: il giudizio peggiore è quello lasciato dal trittico brasiliano formato da Alexander Doni, Julio Baptista e Cicinho; benissimo i francesini Jeremy Menez e Faty. In grande ascesa le quotazioni di Julio Sergio.
A riportare l’elenco di chi ha funzionato e chi no, ci pensa la Gazzetta dello sport in edicola oggi:
La signora Maria Sensi e il calciatore Julio Sergio sono
Una delle chiavi di volta che hanno consentito alla Roma la possibilità di inanellare una serie di risultati utili – a partire dalla gara dell’Olimpico contro il Bologna – è quella della condizione di forma delle due stelle francesi a disposizione di Claudio Ranieri: Philippe Mexes, tornato alle prove maiuscole cui aveva abituati e rinvigorito dalla fascia di capitano (indossata per le concomitanti assenze di Francesco Totti e Daniele De Rossi), e Jeremy Menez, in grado di mettere in fila tre belle prestazioni. Una Roma alla francese, secondo i giornalisti di Leggo, che ora convince. Rassegna stampa, testuale:
L’articolo della Gazzetta dello Sport:
Contatti e contratti. Una lettera in più, in questo caso la R di Roma, fa la differenza. E che differenza: i contatti sono quelli per ora fermi tra Roma e Brasile sulla questione delle convocazioni di Doni e Juan. I contratti, anzi il contratto, riguarda invece Julio Sergio. Il cosiddetto «terzo miglior portiere del mondo» — definizione storica di Spalletti — ha dimostrato di sapersela cavare bene come titolare: le 7 partite giocate dopo tre anni vissuti ai margini certificano che questo calciatore è affidabile. La Roma vuole prolungargli il contratto, in scadenza nel 2010. Julio Sergio guadagna poco rispetto agli standard della Roma: non sarà difficile trovare un accordo.
Doni e Juan La federazione brasiliana non ha ancora risposto al fax inviato domenica dalla Roma, in cui si dichiara che i due giocatori non stanno bene e devono essere curati a Trigoria. Il silenzio della Seleçao fa pensare male. I due giocatori, Doni in particolare, vogliono rispondere alla convocazione: secondo il programma, devono presentarsi domani a Doha, nel Qatar (il Brasile giocherà contro l’Oman).
A riferire di un possibile “caso” rispondente al nome di Alexander Doni è il Romanista che, nelle pagine in edicola oggi, ricostruisce i momenti che hanno preceduto la gara tra Inter e Roma, illustrando i reali motivi dell mancata partecipazione dell’estremo difensore alla partita di San Siro. Precauzione, certo, ma anche parecchio altro di più. Leggete qua:
Per ora, il palcoscenico che introduce la dodicesima della Roma in campionato – con i giallorossi impegnati a San Siro contro l’Inter – se lo sono preso di diritto i due allenatori. Claudio Ranieri e Josè Mourinho. Prima, per scambiarsi stima reciproca; poi, per lanciare il guanto. L’uno all’altro. La Roma all’Inter, e viceversa.
Nel ritorno al Meazza del club capitolino – che conserva ancora le ferite inferte dalla sorte e dalla conduzione arbitrale poco felice di Rosetti nel corso di Milan-Roma – arriva per Capitan Futuro e compagni un gran bel banco di prova.
La vittoria del carattere. Della grinta. Con l’arma che contraddistingue in maniera evidente la Roma di Claudio Ranieri – lo si è visto anche nella gara di andata del Craven Cottage, quando il Fulham era stato agguantato nei minuti di recupero da Marco Andreolli -, la squadra giallorossa è riuscita nella seconda rimonta consecutiva.
Vucinic e Perrotta avevano firmato quella contro il Bologna, John Arne Riise e Stefano Okaka hanno messo in cascina quella contro il Fulham. La classifica del gruppo E dice ora che solo il Basilea (che deve ancora giocare all’Olimpico e ci arriverà nel prossimo turno, quello di giovedì 3 dicembre) sta davanti ai giallorossi: 9 punti a 7, il Fulham insegue a 5. Dall’Europa League alla serie A: dal Fulham agli uomini di Josè Mourinho, reduci dall’entusiasmante rimonta di Kiev che ha consentito loro di passare in testa al girone di Champions League. Nelle fila giallorosse, pare ci sia da preoccuparsi per la ricaduta di Alexander Doni che, nel corso della gara di Milano contro l’Inter potrebbe non esserci: risentimento al retto femorale destro. Ce ne informa la Gazzetta dello Sport: