Calciomercato Roma: Santiago Silva dal Banfield?

Questione attaccanti: a gennaio il calciomercato della Roma si annuncia in attivo e, nel vortice di nomi che si stanno inseguendo nella Capitale, Il Corriere dello sport ne annuncia oggi uno tutto nuovo. Santiago Silva, argentino del Banfield. L’articolo:

Julio Baptista per Pavlyuchenko: a gennaio si può

Tiene banco il mercato anche sulle pagine de Il Messaggero, che commenta in maniera approfondita le ultime indiscrezioni realtive al possibile Scambio tra Julio Baptista – che andrebbe al Tottenham – e Roman Pavlyuchenko, il cui cartellino ha perso un po’ di valore (da 15 a 12 milioni di euro) dando margini al club giallorosso per intavolare una trattativa.
Testuale:

Taddei, futuro lontano da Roma; porte spalancate per Simplicio

Con gennaio alle porte, e la possibilità di intervenire sul mercato per ritoccare la rosa, la società giallorossa sta cominciando a guardarsi intorno per aggiungere puzzle al proprio mosaico. Le indiscrezioni di giornata della Gazzetta dello Sport dicono che il più prossimo alla partenza sia Rodrigo Taddei, il cui contratto è in scadenza a giugno (con il cuore del brasiliano che andrà, con ogni probabilità, a pulsare a Firenze). Voci di un interessamento per il centrocampista del Palermo, Simplicio. Testuale:

Ranieri fa la lista: promossi e bocciati secondo il mister

Claudio Ranieri ha stilato la prima lista di coloro che lo hanno convinto e di quanti lo hanno al contrario deluso.
Dopo aver dato una possibilità a tutti gli uomini in rosa, il tecnico testaccino ha tratto qualche conclusione: il giudizio peggiore è quello lasciato dal trittico brasiliano formato da Alexander Doni, Julio Baptista e Cicinho; benissimo i francesini Jeremy Menez e Faty. In grande ascesa le quotazioni di Julio Sergio.
A riportare l’elenco di chi ha funzionato e chi no, ci pensa la Gazzetta dello sport in edicola oggi:

Ranieri a 360 gradi: “La Roma, Totti, i tifosi e Rosella Sensi: ecco che c’è”

Intervista integrale di Claudio Ranieri concessa ai giornalisti de Il Corriere dello Sport presso la sede del giornale, cui il tecnico testaccino ha fatto visita.

E’ venuto a trovarci in redazione, in un momento delicato per la sua Roma, tornata a vincere contro il Bologna dopo tre sconfitte di fila. Claudio Ranieri è abituato a metterci la faccia e non si nasconde. Più di un’ora a parlare di calcio, nella settimana del doppio impegno contro Fulham e Inter. Si rinnova la sfida con Mourinho, al quale Ranieri tende la mano, riconoscendo il suo valore. Ha preso la Roma esattamente due mesi fa e sta cercando di risollevarla. Lo fa con passione, con entusiasmo, convinto che nonostante le innegabili difficoltà questa squadra possa tornare a dare soddisfazioni ai tifosi, a quegli stessi tifosi ai quali Ranieri anche questa volta chiede un aiuto. Non si è pentito dell’accusa fatta dopo la partita contro il Bologna, ma ce la metterà tutta per riportare il pubblico dalla sua parte. O meglio, dalla parte della Roma. Ranieri è brillante, sicuro di sè, trasparente. Il bagaglio di esperienze accumulato in tutta Europa lo mette a disposizione della squadra della sua città, della quale è tifoso, probabilmente l’ultima squadra di club che allenerà inItalia . Ha preso molte squadre in corsa e le ha fatte ripartire, ha preso la Juve che era una neo­promossa e l’ha portata per due anni in Champions League. Ma riuscire a vincere la sua scommessa con la Roma avrebbe un sapore particolare.
Siamo praticamente a due mesi dal suo arrivo a Roma. Ci fa un bilancio di questo periodo? Ha trovato quel che si aspettava, è andata meglio o peggio delle previsioni?
“Mi aspettavo delle difficoltà, questo è innegabile. Sono già subentrato al Valencia, al Chelsea, al Parma: quando si cambia è perché ci sono dei problemi. Ma è anche vero che quando un allenatore sceglie una squadra, non si deve tirare indietro. Io non l’ho mai fatto e questo lo dice la mia carriera: non lo farò nemmeno stavolta. E’ chiaro che subentrando mi sono posto subito l’obiettivo di rigenerare, dare concetti chiari, capibili, lavorare sotto l’aspetto psicologico. Giocatori importanti si erano infortunati, quelli recuperati non avevano avuto il tempo di allenarsi per rendere al meglio”.
Il quadro che ci fa non è proprio idilliaco.
“Il mio problema, entrando in corsa, era quello di mettere intanto in piedi una squadra che fosse presentabile: l’ho fatto rendendomi conto del fatto che non potevamo essere già belli e pratici con una certa continuità, come piace a me. In più è venuto a mancare il nostro cannoniere principale, Totti. La verità è che molti giocatori io li devo ringraziare per la disponibilità che mi hanno dato nonostante i problemi fisici e il ritmo incessante delle partite. Non si può fare a meno di Burdisso, Juan, Mexes, Pizarro, Vucinic…”.
A proposito degli infortunati: era così con Spalletti, è così con lei. Alla Roma succede più che altrove, come mai?

Milan-Roma, verdetto per Totti: non ce la fa. A casa anche Juan. Vucinic c’è. Anche Baptista tra i convocati.

 Una sentenza annunciata. Totti non fa parte della lista dei convocati per Milan-Roma di domani sera. Anche Juan resterà nella Capitale. Vucinic stamani non si è allenato, mentre De Rossi è rientrato negli spogliatoi a causa di un fastidio al ginocchio. Ranieri in conferenza stampa ha spiegato che per entrambi si è trattato solo di “riposo precauzionale“. Ci saranno dunque. E saranno titolari. Doni farà parte della comitiva con la consapevolezza di essere lui, a distanza di sei mesi, il designato a difendere i pali della porta giallorossa. Tra i convocati figura Julio Baptista che però partirà dalla panchina. Come Cicinho. Della lista non fanno parte Cerci e Motta.

Cicinho, grana (e grano?) blaugrana; Julio Baptista (forse) ingrana

 Un dubbio e una conferma. L’incertezza è data dalla permanenza di Cicinho in giallorosso, la certezza è che Julio Baptista si è detto, per bocca del procuratore, sicuro di restare a Roma. Detto questo, ce ne vorrà per capire se le parole daranno la spinta ai fatti o se, al contrario, faranno da apripista a scenari diametralmente opposti.
Il difensore brasiliano, che non ha ancora esordito nella stagione attuale ma che è in fase di riabilitazione avanzata, ha più di un estimatore: tra tutti, il Barcellona ed è pleonastico dire che, laddove i blaugrana decidessero di fare sul serio e concretizzare l’attenzione rivolta al laterale, sarebbe difficile dire di no ad un addio prematuro di Cicinho. Innanzitutto perchè il fascino dei blaugrana su qualunque calciatore (Zlatan Ibrahimovic docet) è indiscutibile, in secondo luogo per il fatto che – pur non rimarcandolo con cadenza quotidiana – la realtà economica della società giallorossa è sempre somigliante a un malato che necessita di cure. Nella fattispecie, cash a disposizione nell’immediato sarebbero un toccasana eccellente.

Da Mexes a Baptista: le delusioni di inizio stagione

Chi riesce a garantire spunti sempre interessanti – e che vale la pena riprendere integralmente – è il Corriere dello Sport che, a firma Pippo Torri, ripropone sulle pagine giallorosse una carrellata relativa all’andamento della prima parte di stagione. Sotto esame, questa volta, finiscono coloro che – il giornalista ne individua sette – avrebbero dovuto garantire un rendimento qualitativamente elevato, essendo fin dalle prime battute punti fermi del nuovo progetto, e hanno finito per restare imbrigliati in una matassa ancora non sciolta.

Scarse condizioni, difficoltà di espressione, lacune caratteriali: questi gli ingredienti che hanno impedito al nucleo portante su cui si sarebbe dovuto fondare l’asset di tutta una stagione, di venire allo scoperto. Quattro dei sette calciatori in osservazione – che nell’ordine sono Alexander Doni, Cicinho, Philippe Mexes, Juan, Jeremy Menez, Julio Baptista e Mirko Vucinic – fanno parte del reparto di difesa, elemento che andrebbe a fare il paio con il poco esaltante inizio di campionato della retroguardia giallorossa, già perforata 13 volte in sette gare (sei reti solo nelle prime due partite). L’analisi della testata è analitica.
Ve la proponiamo:

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