Ranieri: “Roma, reagisci senza Totti. Non firmo per il pari. Fare il ct? A chi non piacerebbe”

di Redazione 2


 Schietto come sempre, generoso con i giornalisti più che mai, Claudio Ranieri in conferenza stampa ha regalato titoli e sciolto diversi dubbi alla vigilia di Milan-Roma: “De Rossi e Vucinic stanno bene, solo per precauzione non si sono allenati. Doni è recuperato, giocherà lui dall’inizio. Mexes giocherà dall’inizio.  Juan sta migliorando, l’infortunio è meno grave del previsto, sta facendo passi da gigante, vediamo se potrà prendere parte alle prossime partite. L’assenza di Totti? Mi auguro che non ci siano incidenze, è inutile dire che ci mancherà. Spero che la squadra, senza un punto di riferimento, saprà reagire. Il programma di recupero? E’ stato stilato subito dopo la partita contro il Napoli, lo stiamo portando avanti a seconda di come si sente lui. Il ginocchio non gli fa piu male ed è importante, ma non si sente sicuro, è il ginocchio operato“. Sull’intervista rilasciata dal Capitano alla Rivista Romanista: “Le parole positive fanno sempre piacere. Anche io sono permaloso. Io rispettavo lui già prima di arrivare alla Roma. E viceversa. Lo consideravo un campione. In un Roma-Fiorentina di tanti anni fa, chiesi a Cappioli che romano era. Lui rispose ‘un romano buono’. Allora replicai che non aveva preso da Massimiliano. Ho capito già tutto? Non sono di fuori…“. Ancora su Totti e sugli equilibri della sua Roma: “Senza Totti quanto perdiamo? Speriamo di non perdere! Voglio vedere la squadra, non so rispondere. Non scordiamoci da dove siamo partiti. La partita è importante, l’avversaria è importante, voglio vedere la squadra come reagisce senza Totti“. A differenza di Lippi, a Ranieri non piacciono i tormentoni. Così si sottrae alle domande sul ritorno di Totti in Nazionale. Lo fa nel modo che nessuno si aspetta: “Fatemi essere prima l’allenatore della Nazionale e poi vi risponderò. Se mi piacerebbe fare il ct? A chi non piacerebbe, tutti dovrebbero avere l’ambizione di guidare l’Italia“. Se non è una candidatura, poco ci manca.
Sono pochi, dicevamo, i dubbi che Ranieri non ha risolto. Quei pochi se li porterà dietro fino a San Siro. Almeno così ha spiegato: “Okaka o Menez? Possibilità che mi accompagneranno fino all’ultimo. Se in un mese ho capito quale sia l’approccio migliore verso il francese? Qualunque cosa dicessi sarei criticato. Me ne sto zitto e cerco di farlo diventare campione. Lui è campione vero. Deve convincersi: lo è quando gioca per la squadra. Deve essere produttivo per i compagni. Così sarò contento“. Focus su quattro calciatori: Vucinic, Baptista, Faty e Cicinho. Ranieri è diretto: “Vucinic non ha i novanta minuti nelle gambe? Lui è onesto, contro la Fiorentina mi chiese il cambio. Non mi preoccupo di quanto reggerà. Baptista non sta nel massimo splendore, ma già averlo a disposizione è una cosa positiva. Faty è un giocatore che ha nell’esuberanza e nella giovinezza la spinta migliore. Ha tanto da migliorare, ma si applica e ha voglia. A me piacciono i giovani, ma lui ha giocato perchè avevo molti assenti. Quando rientreranno non è che non lo considererò, ma ha molta strada da fare. Cicinho ancora non è pronto. Lo vedo ancora un pochino timoroso, oggi gliel’ho detto. Deve sforzarsi di più per riprendere il suo passo“. Sul ruolo della Roma in questo campionato, sul ruolo della Roma a San Siro: “Quello di domenica è un test importante per dire quello che potremmo fare da Milano in avanti. Io non ho mai firmato per il pareggio, altrimenti me ne rimarrei a casa. Il Milan è in difficoltà, non è facile rinunciare a Kakà, hanno dovuto reinventare il modo di giocare, ma è una squadra piena di campioni e di uomini di classe: non mi fido, così come gli altri non si fidano della Roma. Dove possiamo arrivare? Conosco il potenziale che la squadra ha dentro: è lo stesso di due anni fa. La mia sfida è riportare questa squadra ad essere quella di due anni fa. Ci sono molti ‘ma e se’. Ma non contano. Contano risultati e punti. Io sogno di inserirmi tra le big. Lavoro per quello, poi vediamo alla fine. Senza illudere i tifosi, chiedo il massimo ai giocatori, ma prima lo chiedo a me stesso. La squadra si sta ritrovando. Dobbiamo lavorare sodo“.


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