Coppa Italia: Roma-Inter, sfida infinita

 Da La Gazzetta dello Sport:

Se vi piacciono i sequel, la Coppa Italia è lo spettacolo che fa per voi. Per la quinta volta negli ultimi 6 anni la finale sarà Roma-Inter. C’è da dire, però, che l’Udinese è andata vicino a sciupare il tormentone delle ultime stagioni, perché batte la squadra di Ranieri per la seconda volta in stagione (la prima all’andata in campionato) e va vicino a trasportare la capolista verso i temutissimi supplementari, ma l’1-0 finale firmato da Sanchez e corroborato da un palo di Inler serve solo a far crescere i rimpianti per la squadra di Marino, che però ha dato veramente gas solo negli ultimi dieci minuti. Roma rinunciataria C’è da dire che la Roma schierata da Ranieri, stavolta, pare troppo sperimentale per dare garanzie di gestione sicura del match, anche perché il metronomo Pizarro (causa diffida) è preservato per la finale.

Roma, in casa tanti derby mondiali

 Da Il Romanista:

Buenos Aires, Rio De Janeiro, Liverpool, San Paolo, Madrid, Siviglia. Dopo che hai giocato tutti i derby più sentiti del mondo, puoi affrontare quello di domenica sera con una certa tranquillità. Perché, se è vero che la partita dell’Olimpico è fondamentale, una delle più importanti di sempre della nostra storia, è altrettanto vero che la Roma può contare su giocatori che sanno come gestire certe situazioni. Hanno già affrontato la tensione, l’hanno superata, sanno come si fa a vincerla. Julio Sergio, Juan, Riise, Taddei, Julio Baptista e Burdisso, sono già vaccinati. A cominciare proprio dall’argentino, che è reduce da anni di stracittadine milanesi, ma che, soprattutto, ancora prima veniva da otto anni di Boca Juniors. A detta di molti, il “Surperclasico”, il derby di Buenos Aires, è uno dei pochi (insieme all’Old Firm di Glasgow) a essere più “caldo” di quello di Roma.

Roma versione disco-Babel: da Totti a Perrotta, una festa finita all’alba (per J. Baptista)

 Da Il Corriere dello Sport:

Si può. Dopo una vittoria come quella di sabato scorso sull’Inter, si può andare in discoteca, si possono fare le ore piccole, si può bere un drink in più, ci si può lasciare andare alla gioia pure un po’ sfrenata, come hanno diritto di fare tutti, in particolare quando si è giovani e si sa che il giorno dopo sarà dedicato al riposo e al recupero. E’ quello che ha fatto una buona parte della Roma sabato notte. La discoteta prescelta è stato il “ Babel”, zona Villa Borghese, ambientazione niente male, ragazzi che hanno voglia di divertirsi, more, bionde e rosse che riempiono occhi e pensieri.

Roma-Inter: Ranieri contro Mourinho

 Da Il Tempo:

Ogni confronto, quale sia il peso sugli interessi di classifica, diventa una sorta di rimpatriata tra vecchi amici, la rivalità diventa un fattore positivo per i tifosi che amano lo sport.
Non dimenticherà, il popolo romanista, le note di Venditti echeggiare nella maestosa cornice di San Siro, dopo una Coppa Italia vinta sul campo dei nerazzurri: che continuavano a collezionare scudetti sul campo, dopo quelli che gli impicci di Moggi e soci le avevano consegnato a titolo gratuito.

Roma-Inter: Totti si decide in extremis

 Da Il Messaggero:

Francesco Totti domani sera deve andare in campo fin dal primo minuto contro l’Inter perchè come lui non c’è nessuno. E, se sta bene, il più forte giocatore di tutti i tempi della Roma deve giocare. Sempre e comunque. E dal primo all’ultimo minuto della partita. Se c’è di mezzo lui, 188 reti in serie A con la maglia giallorossa, non ci deve essere la minima discussione: lui poi altri dieci, per fare la formazione.
Non ha senso dire o pensare che senza di lui la Roma potrebbe giocare così o cosà: Totti è calciatore unico e per questo in grado di migliorare qualsiasi squadra, quindi anche una Roma che viene da venti risultati utili in fila, quattordici vittorie e sei pareggi. Mettersi a discutere sia tatticamente che tecnicamente uno come Totti significa prendere a calci in faccia il bello del calcio, la classe, il genio, la fantasia.

Bologna-Roma: Baptista torna a ruggire

 Da Il Romanista:

Cerchi Totti e lo trovi a Villa Stuart, ti aggrappi a Toni e mezzo Bologna fa lo stesso, confidi in Vucinic ma scopri che quello vero è rimasto a tramortire l’Udinese, sfreghi la lampada di Geremia e Menez t’appare ma non troppo. Ranieri pesca allora il gol della De Rossi-Riise connection, poi gira la ruota delle punte e indovina i cambi.
Uno su tutti: via Vucinic, dentro Júlio César Baptista. Esultate, gente, la Bestia è tornata a ruggire. È tornata giusto in tempo per affrontare quella che per un pelo non è stata la sua squadra. Mourinho lo aveva chiesto a Branca per il mercato invernale, l’affare pareva fatto.

Roma-Inter: è la grande occasione

 Da La Repubblica:

Una puntata di Riise e un destro di Baptista nel secondo tempo per mettere ko il Bologna: la Roma rimane attaccata non solo al treno scudetto, ma aggancia il Milan e sabato contro l’Inter avrà l’occasione della vita. I numeri parlano chiaro: la squadra di Ranieri è al 20° risultato utile consecutivo (14 vittorie, 6 pareggi), è oltre metà campionato che non perde, è quella che nel girone di ritorno ha fatto più punti (27). Proprio col Bologna all’andata, dopo 3 sconfitte consecutive che la stavano mandando definitivamente in crisi, cominciò la sua cavalcata verso l’alto e a Bologna la corsa è proseguita.
Di certo arriva alla partita con l’Inter in condizioni fisiche e psicologiche quasi perfette, vista anche la possibilità di poter disporre, forse, di Totti.

Roma-Inter, scudetto: ora o mai più

 Da La Gazzetta dello Sport:

Tutti remano verso il sogno. Cinque giorni fa la tripletta di Vucinic con la zampata di Toni.
A Bologna, quando le gambe diventano di marmo, inibite dall’assedio dei rossoblù, spunta il tocco mortifero di Julio Baptista. E così la Roma sogna una volata scudetto che ha dell’incredibile.

Roma-Inter: Ranieri prepara la sfida

 Da Il Corriere della Sera:

Prima contro seconda. Sabato sera, ore 18, stadio Olimpico. È Roma-Inter. Claudio Ranieri ci aveva provato in tutti i modi, alla vigilia. Lo scudetto riguarda Inter e Milan, aveva detto: le contendenti sono loro. Ma ora la Roma, vincendo per 2-0 a Bologna, ha raggiunto il Milan in classifica e l’allenatore di San Saba dovrà aggiornare il pronostico.
C’è anche la Roma nella volatona finale e, al contrario del Milan, che ha già perso tutti e due i derby, ha l’occasione di guardare l’Inter negli occhi e provare a ridurre il distacco nello scontro diretto.

Roma-Udinese: la riscossa di Menez

 Da Il Corriere delle Sera:

Straordinaria prova di Jeremy Menez, sabato sera, ha regalato alla Roma un possibile titolare in più per lo sprint finale, alla fine di quel «curvone» che Claudio Ranieri ha fissato dopo le partite contro Bologna e Inter. Nei finali di campionato, con squadre spesso più stanche e a volte falcidiate dalle squalifiche, molto spesso hanno deciso gli attaccanti.
L’Inter di Roberto Mancini, ad esempio, nel torneo 2007-2008, trovò proprio in Mario Balotelli l’arma a sorpresa nelle ultime otto partite ( 3 gol) e strappò con le unghie e con i denti lo scudetto alla Roma di Spalletti. Può essere Menez l’arma a sorpresa della Roma? Il francese, fin qui, è stato troppo discontinuo per dare la cosa per scontata.

Baptista rigorista (o son mani nei capelli)

 Roma-Udinese, semmai dovesse giocarla, significherebbe per Julio Baptista indossare i panni del rigorista per la concomitante assenza di Francesco Totti, David Pizarro e Daniele De Rossi. Ovvero, il trio che sta sul podio di chi è chiamato a occuparsi dei tiri dagli 11 metri. Non dovesse giocare? Il Corriere dello Sport invita a mettersi le mani nei capelli. Testuale:

Baptista rigorista. Che fa pure rima. Toccherà a lui, sempre che Ranieri lo mandi in campo cosa al momento che da Trigoria viene data in ribasso, presentarsi, nel caso, dagli undici metri. Anche perché tra squalificati e infortunati, domani contro l’Udinese sarà assente il podio dei rigoristi giallorossi, primo Totti, secondo Pizarro, terzo De Rossi, il primo infortunato, il secondo e il terzo stoppati dal giudice sportivo.

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