Vucinic e Baptista, Buon Compleanno

 Da LaSignoraInGiallorosso.it:

Il  1 ottobre nascevano due bambini che avrebbero realizzato anni dopo il loro sogno di diventare calciatori professionisti. Uno,  Mirko Vucinic, nasceva 27 anni fa in una piccola cittadina dell’allora Jugoslavia , Niksic. L’altro, Julio Baptista, due anni prima in una delle megalopoli brasiliane per eccellenza, San Paolo. Migliaia di km di distanza ma la stessa voglia di giocare a calcio e di emergere. Il “Principe” di Niksic è un predestinato. Diventa subito il giocatore più giovane ad esordire nel campionato serbo-montenegrino a 16 anni, e si fa notare dai dirigenti del Lecce che nel 2000 lo portano a maturare nel salento.

Mercato Roma: Julio Baptista verso la Bundesliga

 Mercato Roma: Julio Baptista verso la Bundesliga. Secondo il Corriere dello Sport il suo procuratore viaggia tra Germania e Inghilterra per capire le possibilità di mercato:

« In giro ». Risponde così Alessandro Lucci, da un paio di giorni, quando uno gli domanda dove sia. Il giro dovete considerarlo largo. Europa, tappe sicure Inghilterra (già fatta) eGermania dove è da un paio di giorni per cercare di capire se le presunte pretendenti a Julio Baptista ( Schalke e Werder Brema) siano davvero intenzionate a passare alla fase operativa, offerta, trattativa, chiusura. Per ora niente di concreto. Pure se l’ipotesi Bundesliga sembra essere ancora percorribile.

Julio Baptista verso lo Schalke 04

 Mercato Roma: i giallorossi sperano che succeda qualcosa prima della fine d’agosto. La priorità, secondo il Messaggero, è Nicolas Burdisso:

Domani sera, sabato mattina, un altro incontro (scontro) tra le parti per capirci di più. A Milano. Le alternative, note: Lugano o Luisao. Stesso costo dell’operazione, ovvero quei soldi offerti per ora all’Inter per Burdisso. Ma la Roma prima spera di vendere.
Oggi Alessandro Lucci, rappresentante italiano di J.Baptista, sarà in Germania a trattare con lo Schalke 04. Julio è interessato, i dubbi sono sempre gli stessi: uno che ha rifiutato Istanbul e Atene, può accettare Gelsenchirken? Mah.

Baptista rifiuta l’Olympiacos. Ranieri e Montali lo chiamano a rapporto

 Dal Corriere dello Sport:

La bestia ha detto no. Lo aveva già detto per il Galatasary, ieri, al suo rientro a Trigoria, qualche giorno di vacanza in più causa viaggio di nozze, il brasiliano ha bissato il no anche per la destinazione Ate­ne, maglia Olympiacos. Cosa che non ha fatto per niente piacere alla Roma che sul­la cessione di Julio Baptista conta per ave­re in cassa il cash per completare il suo mercato, cioè Valon Behrami, dando ovvia­mente per scontato l’arrivo dei Burdisso brothers.
TENTATIVO -La cosa però non è finita qui. Almeno questa è l’intenzione della Roma. Che si è pure un po’ stufata dei tanti no che i giocatori cedibili continuano a dire di fronte alla possibilità di an­dare a giocare da qualche altra parte.

Julio Baptista e quella telefonata una volta ogni tanto…

 Passa il solito quarto di stagione, e t’appare tra Roma e qualche parte d’Europa l’ennesimo miraggio chiamato Julio Baptista. La Bestia. Non perchè graffi, nè perchè punga: semplicemente per quel metro e 87 centimetri di altezza che passeggiano su 81 chili di muscoli ben strutturati e richiamano fisionomie massicce. Come i Carrarmati (l’altro soprannome del brasiliano con passaporto spagnolo). Ricorda quegli amici che vivono a distanze di chilometri. Ogni tanto una telefonata per farti sapere che stanno bene, per chiederti come va. Quel tanto che basta per conservare il rapporto. L’attaccante classe ’81, prelevato dalla Roma nell’estate del 2008 per 9 milioni di euro (prima giocava nel Real Madrid), avrebbe dovuto incidere per gol segnati e costanza di rendimento. Invece, Baptista s’è accontentato del compitino e Roma, in questo, è sembrata fin troppo (stranamente) assecondante. Cinque gare per lasciare il segno lo scorso anno; una, forse due in questa stagione: la Sampdoria, nel 2008/09, ne esaltò le qualità e la Bestia – tra gara di andata e gara di ritorno – rifilò ai blucerchiati tre gol in due partite (doppietta a Roma per il 2-0 finale e rete del vantaggio a Marassi, gara poi chiusa sull’1-1); qualche giorno dopo (era il 18 gennaio 2009), il 19 giallorosso gelò l’Olimpico piemontese con una rovesciata degna del miglior Piola e inflisse al Torino la sconfitta allo scadere di tempo; la doppietta in Champions League contro il Bordeaux dopo essere entrato al 7′ della ripresa per un soporifero Menez; il derby contro la Lazio, ovvio, occasione nella quale tra Baptista e la tifoseria nacque quel feeling particolarissimo che sbocccia solo dopo un gol ai biancocelesti: 16 novembre 2008, Julio Baptista a inizio ripresa spizzicò il pallone quel tanto che basta. Carrizo messo a sedere, la Sud in tripudio. Dopo il gol nel derby, i tifosi gli hanno dedicato una piazza, cambiando “G. Battista Grassi” in “Julio Baptista”. Nulla più: si diceva, per l’appunto, una telefonatina. Ogni tanto.

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