Montella a Rai Sport, Roma Channel e in conferenza stampa al termine dell’incontro:
“Non sono convinto che l’ Inter abbia meritato, ma se si sbagliano dei gol così facili. Il calcio è questo però la squadra ha cercato di proporre gioco, creando molto,spesso però è mancato l’ultimo passaggio. E’ difficile commentare episodi come gli errori sotto porta, Vucinic ha fatto giocate buone, altre un po’ meno, ma si vede che non è tranquillissimo. Noi abbiamo finito in crescendo, alla fine anche se in modo disordinato siamo cresciuti e abbiamo provato ad attaccare e pareggiare. Per me la squadra non è sulle gambe, individualmente si può soffrire la situazone difficile, per esempio oggi fai un buon primo tempo e per un tiro bellissimo, tra l’altro il primo verso la porta,vai in svantaggio, ma la squadra non voleva perdere, si è visto. Le voci socetarie forse disturbano qualcuno, ma un giocatore di alto livello, un giocatore da Roma, non dovrebbe risentire di questa cosa. Per il ritorno io ci credo, la squadra è convinta di potercela fare se giochiamo al massimo, e anche se dovessimo avere un pizzico di fortuna in più”.
Interviste Roma-Inter
Roma-Inter: tutte le interviste dei protagonisti. Riise: “Che felicità”. Sensi: “Dedico la vittoria ai tifosi”. Montali: “E’ tornata la Roma”
Roma-Inter: i commenti e le dichiarazioni dei protagonisti dell’incontro
Gian Paolo Montali a Roma Channel e Mediaset Premium:
“L’importante è l’atteggiamento, già da Brescia avevamo cambiato rotta. Siamo rimasti uniti. Complimenti alla squadra e all’allenatore. Io da quando sono arrivato a Roma ho cercato di combattere il vittimismo contro gli arbitri. A Brescia è successo qualcosa di strano e l’abbiamo denunciato. Oggi abbiamo pensato solo a giocare. Questo è importante. Non perdiamo la testa. Risolviamo un problema alla volta. Tra poco vedremo la Roma che tutti si aspettano. Adesso pensiamo al cluj. Non festeggeremo molto. I tifosi sono favolosi. Meritano di andare avanti. Vogliamo campionato e Champions league”.
Roma-Inter: tutte le interviste del dopo gara
Roma-Inter, tutte le dichiarazioni dei protagonisti:
Luca Toni, nel dopogara di Roma–Inter, ha commentato il risultato dell’incotro a SkySport: “Stasera è proprio una gran bella serata. Era importante vincere dopo averli inseguiti per un pò per raggiungere un sogno. Abbiamo fatto tre punti importantissimi e una grande prestazione. Adesso siamo a un punto, cercheremo di fare il possibile visto che siamo li vicino. Il Mondiale? Mi godo questo momento e questa serata stupenda”.
Roma-Inter: stadio Olimpico 27-03-2010. Veni, vidi, vici
Quando volti la testa e alle spalle c’hai l’Impero glorioso, ogni attinenza viene facile. Spontanea. Nel momento della sua massima espansione, il Sacro Romano disponeva di 80.000 chilometri viari, suddivisi in 29 strade che si irradiavano da Roma verso l’Italia. Il sistema viabilistico seguiva una logica urbanistica a prova di scemo: le strade erano disegnate in quella maniera per ostacolare le province dall’organizzare una resistenza contro l’Impero. Avere tutto sotto controllo. Prevenire ogni rivolta, prevedere qualunque ostacolo ed essere pronti a fronteggiare il nemico avendone letto in anticipo le mosse. Da allora, è cambiato il mondo.
TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA. Diciamo dall’Impero alla democrazia per riassumere sinteticamente il trapasso epocale. Ora che il campo di battaglia diventa uno stadio – dal cielo aperto tra alberi e generali alle note stellate di un Olimpico tutto esaurito – ora che i nemico si è trasformato in avversario, ora che la guerra ha assunto le fattezze di un campionato e che la battaglia è diventata una partita di calcio, un dato rimane uguale a migliaia di anni fa. Che tutte le strade portano a Roma. Per Roma-Inter. Il collegamento all’evento sarà mondiale (l’etere ha preso il posto dei messaggeri), numeri che vanno ben al di là del sold out ufficializzato dalla società capitolina con un comunicato emesso nel tardo pomeriggio di oggi. L’ansia freme, l’attesa cresce, le emozioni cominciano a circolare in corpo come accade nei momenti decisivi. E’ bastato mettere in palio uno scudetto. Per coinvolgere i giallorossi, i nerazzurri e gli amanti del pallone che rotola in generale. Ad annunciare l’assalto, non più invasioni ma dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa. Calciatori che prendono la parola come a suo tempo, gli eserciti, erano pronti ad annunciare la propria reattività impugnando l’ascia, tenedo nella sinistra lo scudo. Solo Josè Mourinho si è sottratto, come Genserico, salito al trono dei Vandali nel 428 e ricordato per il suo lato più taciturno nonostante la provata capacità di trascinatore.