Bayern Monaco-Roma: Ranieri cambia il modulo

 Dal Tempo:

Ranieri, i giocatori e nessun altro. Il confronto a Trigoria dopo i cinque schiaffi di Cagliari è avvenuto senza dirigenti. L’allenatore ha voluto parlare alla squadra da solo, poi si è confrontato con Montali e Pradè. Il momento è delicato e Ranieri ha cercato le parole giuste per rianimare un gruppo abbattuto. A tutti i livelli: le gambe non girano e la testa di molti non è più quella “giusta”. Il tecnico ha analizzato attentamente la partita del Sant’Elia con i giocatori, sottolineando degli errori dei singoli e tutti i meccanismi che non sono scattati. Ma il suo discorso è stato meno duro rispetto ad altre occasioni. Se un po’ di carota farà bene alla Roma si capirà mercoledì a Monaco.

Ranieri-giocatori: faccia a faccia in vista del Bayern

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Francesco Totti ieri ha vomitato. Non siate maliziosi, non è perché ha rivisto la partita giocata dalla Roma a Cagliari. Semplicemente per colpa di un attacco influenzale (con dissenteria) che di fatto lo ha tolto di scena per l’allenamento. Insomma, se i 5 schiaffi di Cagliari non fossero già stati un promemoria utile, è un momento nero per la squadra giallorossa, che almeno sul fronte del capitano sembra limitare i danni, nel senso che per la trasferta di Champions a Monaco di Baviera quasi sicuramente sarà a disposizione, così come Taddei e forse Vucinic (out invece Mexes). Faccia a faccia – Detto questo, le buone notizie per ora finiscono qui.

Totti: “Non è la vera Roma”

 Francesco Totti lo dice chiaramente: “Quella vista a Cagliari non è la vera Roma”. Da Il Corriere dello Sport:

Il campanello d’allarme si è trasformato in un campanone. Tanto per rendere l’idea: cinque pap pine al passivo, amichevoli a parte, la Roma non le incassava da oltre dieci anni, tre maggio 1999, un 4-5 casalingo contro l’Inter di Ronaldo, Zeman in panchina, comunque gli applausi della gente a fine partita; i giallorossi non subivano una sconfit ta in campionato con quattro reti di scarto dal 19 ottobre del 2008, qua­terna interista all’Olimpico; per ritro vare un altro uno a cinque in trasfer ta bisogna tornare in dietro di oltre sessan t’anni, impresa, si fa per dire, vissuta con tro la Lucchese. Ra nieri aveva avvertito alla vigilia, «il rischio che corriamo è quello di una stagione di sof ferenze » , è andata peggio, in una serata che doveva es sere del rilancio e, invece, si è tra sformata in una Caporetto, sperando che si trovi presto un fiume Piave.

Roma, cosa non ha funzionato

 Post Cagliari-Roma. L’analisi di quel che non ha funzionato in casa giallorossa prova a rendicontarla Il Corriere della Sera:

Farà più fracasso la caduta del Milan a Cesena o il capitombolo della Roma a Cagliari, sommersa da 5 gol come, in campionato, non succedeva dal 3 maggio 1999, Roma-Inter 4-5, ai tempi di Zeman. Verrebbe da dire «buona la seconda» per una serie di particolari che, conoscendo la piazza romana e romanista, fanno presagire che sarà molto difficile resettare la batosta e ripartire. Primo punto: il cambio di Francesco Totti, al 25′ del primo tempo, quando la Roma era ridotta in 10 per l’espulsione di Nicolas Burdisso, autore di un fallo di rara violenza su Daniele Conti, costato 30 punti di sutura al capitano del Cagliari e un rigore chiarissimo alla Roma. Un cambio, con il fratellino minore proprio di Burdisso, che ci ha riportato alla mente quello che Arrigo Sacchi, sulla panchina della nazionale ai Mondiali di Usa ’94, fece in Italia-Norvegia dopo 23′, quando fu espulso Pagliuca e il c.t. sostituì Roberto Baggio, che uscì sibilando «Questo è matto». Non risulta che Totti l’abbia detto, pensato chissà. A Sacchi andò benissimo, perché l’Italia battè la Norvegia 1-0. A

Totti: “Mi ha detto di pensare al Bayern. Che dovevo fare?”

 Francesco Totti non ha certo gradito la sostituzione voluta da Claudio Ranieri appena dopo il rosso a Nicolas Burdisso. La gara contro il Cagliari voleva giocarla, invece ha assistito dalla panchina per 65′ per volontà del testaccino. Come l’ha presa il Capitano? Ce ne parla Il Messaggero edizione odierna:

Sta insieme con un bambino, che gli chiede una foto. Un autografo. Non c’è molta voglia di sorridere per Francesco Totti, che però si presta lo stesso, anche alla battuta. E’ dalle parti della sala interviste, nella pancia del Sant’Elia. Un cappellino rosa, la faccia un po’ nera, quantomeno delusa, per la sconfitta e non solo. «Come va? Meritavamo il pareggio…», sdrammatizza il capitano, esorcizzando così la brutta figura in Sardegna. Da Cagliari esce sconfitto con la sua Roma, anche se lui questa partita l’ha giocata fino all’espulsione di N.Burdisso. E il perché proprio non l’ha capito, anche se Ranieri gli ha spiegato la sostituzione. Francesco è l’immolato di turno. «C‘è una partita mercoledì in Champions…».Come l’ ha presa? Non bene, ma ci sta. «Sono cose che succedono, del resto che dovevo fare? Mi ha detto che ha pensato alla partita con il Bayern, e sono uscito», dice.

Roma, batosta record. Ranieri: “Ribadisco, non siamo ancora da scudetto”

 Per andare a cercare un altro 5-1 subito dai giallorossi, occorre arrivare nel lontano 1949, quando ad imporsi con lo stesso punteggio messo in cantiere dal Cagliari fu la Lucchese. A cogliere la palla al balzo dopo la disfatta contro gli isolani è Claudio Ranieri che interviene per confermare quanto detto alla vigilia: “Non siamo ancora da scudetto, manca qualcosa e non siamo neppure quelli dell’anno scorso“. Da Il Messaggero:

Un punto in più di un anno fa, dopo le prime due gare di campionato. Ma il paragone è tristissimo. Anche se Claudio Ranieri cerca di dare un senso a questa cinquina umiliante: «Meglio perdere così che uno a zero. Almeno mi ascolteranno, d’ora in poi. Se un è un mese he dico certe cose, un motivo ci sarà. Anche perchè manca la convinzione che avevamo l’anno scorso».
Toccherà, però, proprio a lui aiutare i giocatori a ritrovarla. «Non è che posso andare al mercato a trovare la coesione e la concentrazione che c’erano l’anno scorso. Penso che ci vuole un po’ di tempo per tornare essere quelli di prima». «Non sono preoccupato» chiarisce. Ma l’allenatore si mostra teso. E comunque cade spesso in contraddizione. «Ho tolto Totti, pensando alla Champions: non lo volevo avere spompato». E’ una delle dichiarazioni di Ranieri che convincono meno.

Borriello – Castellini, forza e coraggio!

 Claudio Ranieri ha fiducia. Nessuna perplessità rispetto alla formazione da schierare contro un Cagliari che al Sant’Elia – meglio prima che poi – smetterà di essere bestia nera. Hanno convinto entrambi: Paolo Castellini, a cui va il compito delicato di non far rimpiangere (sebbene, per certi versi, non ci riuscirebbe il miglior laterale al mondo) uno come John Arne Riise, e Marco Borriello, affiancato a Francesco Totti nella composizione di un reparto offensivo a due punte, partiranno titolari. E, visto l’esordio scialbo di quindici giorni fa, viene difficile credere che la decisione del testaccino sia dettata solo da esigenze di turn over in vista della sfida contro il Bayern Monaco di mercoledì. Se gli innesti recenti calcheranno l’erba dal 1′ è perchè hanno convinto.
CASTELLINI. Suo il compito più delicato: non solo per l’inevitabile confronto mentale con una roccia (dice Totti di lui) come il roscio norvegese ma anche per il fatto che – tra tutti i reparti – quello che desta maggiore preoccupazione è la retroguardia. L’unica zona in cui la Roma si trova a vivere una piccola emergenza. Perchè manca Thunderbolt, per la mancata convocazione di Philippe Mexes, per la presenza di uno come Cicinho che – fosse in discreta condizione di forma fisica e psicologica potrebbe anche giocarsela – non garantisce allo stato attuale l’affidabilità necessaria. Ancora: vero è che la coppia centrale composta da Juan e Nicolas Burdisso resta un riferimento imprescindibile (se vale quanto visto lo scorso anno) ma è altrettanto opportuno non dimenticare che l’ex nerazzurro si è aggregato ai compagni solo di recente: non è affatto arrugginito, pare già in grande spolvero ma i meccanismi ottimali necessitano in ogni caso di tempo fisiologico. Non è successo come lo scorso anno (Burdisso acquistato alla vigilia della gara contro il Genoa e già in campo al Marassi) ma c’è mancato poco. Inoltre, la pausa dovuta agli impegni delle rispettive nazionali non è stata in tal senso un’opportunità visto che la Roma è stata decimata dalle convocazioni (inclusa quella di Burdisso, panchinaro nella sfida amichevole tra Argentina e Spagna). Resta inteso che al trio composto dai due centrali più Marco Cassetti potrebbe bastare un attimo per ritrovare l’intesa di qualche mese fa e che Castellini – fosse così – potrebbe beneficiare, nel giorno del debutto in giallorosso – proprio dell’inestimabile aiuto garantito dal reparto. Lui dice: “Non ho paura, sono pronto“. Non ci si attende la prestazione da incorniciare (nel caso, non sarebbe certo disprezzata) ma neppure troppi danni. Con la premessa doverosa che una gara può bastare a decretare eventuali promozioni (perchè Ranieri, per esempio, decida di rischiarlo contro i bavaresi), non dovrebbe di contro bastare per bocciature definitive.

Ilary a Totti: “Due figli, per ora va bene”

 Se Francesco Totti già si vede circondato da una piccola squadra di calcetto, Ilary Blasi pigia il freno: “Altri figli? Per ora due bastano e avanzano“. Da TgCom:

Modaiola d’assalto, mamma soddisfatta, moglie riservata. Ilary Blasi si presenta alla Vogue Fashion Night milanese senza Francesco Totti e senza le iene che la scortano durante la stagione televisiva.

Totti, Cagliari è tabù: ti ricordi, Capitano?

 La Gazzetta dello Sport non perde occasione per ricordare al simbolo della Roma Francesco Totti – che il Cagliari detiene l’amaro primato (in ottica giallorossa) di riuscire a bloccare la Roma tra le mura amiche del Sant’Elia da 15 anni. I capitolini non riescono a sbancare da tre lustri, nonostante il Pupone abbia segnato 12 gol ai sardi, 4 al Sant’Elia. Testuale:

Capitano che hai negli occhi il tuo nobile destino… Passano gli anni – siamo arrivati alla 19ª stagione dell’era Totti  – , e ci si affida sempre al capitano, e a chi sennò? Alla potenza dei suoi numeri: 245 gol con la maglia della Roma, 192 in Serie A. All’elisir della sua giovinezza: sempre più magro, asciutto, tirato, l’entusiasmo e la freschezza di un ragazzino, un caso curioso di ringiovanimento, come il Benjamin Button di Fitzgerald. All’accoglienza della sua dimora: perché Cagliari è un po’ Itaca, «la sua casa ce l’ha pure là…». Già.

Cagliari-Roma: Borriello, esordio al Sant’Elia. Come Toni

 Braccio in orizzontale, con la mano a mettere in moto le dita e loro cinque – le dita – innescate in un movimento rotatorio che non va mai nè troppo avanti nè troppo indietro: osservare quel gesto (che se il braccio fosse stato verticale avrebbe descritto uno a cui era appena venuta l’idea) era come venire piacevolmente sfidati da chi ti stava dicendo: “Visto che ho fatto?“.
DA TONI… Il bomber che Roma invocava per garantire un contributo importante a un attacco depotenziato dalle precarie condizioni di salute di Francesco Totti – lo scorso gennaio – aveva fattezze da marcantonio e rispondeva al nome di Luca Toni. Bastò incrociare – allora – un paio di coincidenze: la necessità capitolina e il malumore del bavarese a cui Van Gaal aveva tolto in sequenza posto da titolare, sorriso, posto da panchinaro. Il resto lo fecero le dirigenza e le capacità di pubbliche relazioni del Capitano, che quando c’è da spendere una parola in favore della Roma riesce in un colpo solo a farlo in fretta e farlo bene. L’ariete dipinse la Capitale d’un “giallo entusiasmo” che motivava la voglia di crederci – in quella rimonta, in quell’aggancio, in quello scudetto – e vanificava d’un colpo il gelo invernale di temperature lineari quanto richiesto dall’inverno inoltrato. Che l’apparizione di Toni in mezzo al campo, con tanto di casacca giallorossa, si concretizzasse nel giorno dell’Epifania pareva allora un dettaglio inserito in un contesto assolutamente benaugurante. Era il 32′ della ripresa, con la Roma in vantaggio di due reti sul Cagliari, quando Claudio Ranieri optava per l’inserimento del neo acquisto. Si stava per scrivere di un capolavoro, l’ennesimo, del testaccino. Ma di come andò a finire quella giornata (tutti: giornalisti della carta stampata e del web, pubblicisti, stagisti costretti a riscrivere pezzi e pagelle in virtù di una manciata di minuti di recupero) lo raccontano oggi le statistiche. Ci si era dimenticati (o si era cercato di farlo, nessuno escluso) di che volesse dire giocare al Sant’Elia. Roba che ci vedi la Roma da quindici anni e capisci per davvero che le partite finiscono solo quando “arbitro fischia”, direbbe uno che sulla panchina giallorossa si è accomodato dopo aver vinto uno scudetto alla Samp. Col senno di poi, quei due punti persi avrebbero consentito di bissare la festa del 2001 al Circo Massimo ma la storia recente e già ingiallita, a questo punto, interessa poco.
…A BORRIELLO. Non servisse ricordarla solo per un assist messo lì dagli intrecci degli eventi: ovvero, quello secondo cui Marco Borriello – come Toni qualche mese fa – dovrebbe debuttare con la maglia capitolina proprio a Cagliari.

Sakineh, pena sospesa. Sgrena: “Grazie Totti, vorrei incontrarti”

 Giuliana Sgrena è sempre stata una valida giornalista (de Il Manifesto) ma il suo nome è balzato alla cronaca nel momento in cui venne rapita (era il 4 febbraio 2005, stava a Baghdad per motivi professionali) dall’Organizzazione della Jihad islamica. Nella circostanza, Francesco Totti indossò in campo una maglietta con la scritta “Liberate Giuliana” mostrandosi particolarmente sensibile e attento alle vicende d’attualità. Ora, in occasione della pena di morte per lapidazione decretata dall’Iran nei confronti di Sakineh (colpevole di adulterio), è ancora il Capitano giallorosso a mobilitarsi in prima persona al fine di impedire l’esecuzione. Ecco perchè Giuliana Sgrena non dimentica di rivolgere parole di forte stima al Pupone e lo fa nel corso di una intervista a RadioIES (trasmissione “A tutto campo”): “La lapidazione di Sakineh è stata per ora sospesa. E’ una bellissima notizia, che ci fa molto piacere.

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