Mondiali 2010 – GRUPPO B: l’Argentina. Messi e Maradona pronti per conquistare il titolo

 L’Argentina di Maradona è una delle Nazionali favorite per la conquista del titolo mondiale. La Seleccion ha, tra le proprie file, uno dei giocatori più forti al mondo: Messi. Ma pure gli altri elementi che compongono il reparto avanzato non sono da meno: Milito e Tevez su tutti. Il commissario tecnico è Diego Armando Maradona, che ricopre il ruolo dall’ottobre del 2008. L’Argentina è stata inserita nel girone B, insieme alla Nigeria, alla Corea del Sud e alla Grecia.

I primi 50 anni di Rudi Voeller: “Totti super, Messi il migiore”

 Da La Gazzetta dello Sport:

Rudi de noantri compie oggi 50 anni. «Avessi potuto, sarei scomparso per due giorni. Mi sta cercando mezzo mondo. Il Bayer Leverkusen voleva organizzare una grande festa. Ho detto “grazie, facciamola per i 60 anni”. Da domani, comunque, tutto finito». La voce di Rudi Voeller, 142 partite e 45 gol con la maglia della Roma dal 1987 al 1992, è allegra. È il direttore tecnico e l’uomo immagine del Bayer Leverkusen. Oggi andrà a lavorare, come sempre. In serata, festicciola per pochi intimi, organizzata dalla moglie Sabrina: i figli Marco (“è alto due metri e gioca a basket in serie B nel Leverkusen”), Laura, Greta, Kevin e Brian, gli ex compagni di Nazionale Matthaeus e Brehme, una coppia di amici romani.
Rudi, che effetto fanno i 50 anni
? «È una tappa importante della vita. Sono uno della generazione 1960: io, Brehme, Littbarski e Diego Armando Maradona. Una bella annata».
Il bilancio dei suoi 50 anni?
«Ho avuto la fortuna di trovare a Roma la donna della mia vita. L’ho portata via ai romani. Per Sabrina non è stato facile adattarsi alla vita di Leverkusen e la capisco: Roma è la città più bella del mondo.

Borgonovo: “Totti, De Rossi e Pradè sono super”

 Da Il Messaggero:

Da un giorno all’altro sei lì, immobile. Il mondo è solo un letto, una stanza, un computer che è l’unico mezzo di comunicazione con gli altri. Intorno ci sono tanti ricordi, le fotografie con i gol, qualche poster, il disegno appeso proprio sopra i suoi occhi realizzato per lui dalle figlie più piccole, Gaia e Benedetta, oltre il quale c’è la bellissima corte di Casa Mazenta. Stefano Borgonovo vive così da più di due anni, a Giussano, tra Milano e Como, ostaggio della maledetta Sla, la sclerosi laterale amiotrofica che lui chiama la stronza. Nel suo letto, Stefano lotta, guarda avanti con coraggio. La moglie Chantal e la cognata Ivonne sono sempre presenti. «Il futuro va affrontato con grande determinazione», scrive Stefano perché non può parlare. «La forza me la danno le figlie (con Gaia e Benedetta c’è Alessandra, ndr) anche se non posso vivere con loro le giornate come vorrei».

Roma-Udinese: Toni si carica i giallorossi sulle spalle

 Da Il Romanista:

Mancano ancora tante partite, io penso che questa Roma ci deve credere fino alla fine e cercare di vincerle tutte». Parlava così, Luca Toni, alla fine della gara col Livorno domenica pomeriggio.
Nella delusione generale che ha coinvolto giocatori e tifosi della Roma, consapevoli di aver sprecato una grande occasione per riaprire il campionato, una piccola fiammella di speranza è arrivata dalle parole e dalla prestazione del bomber. Il centravanti è stato il giallorosso migliore, e lo si è visto da come si agitava in mezzo al campo.

Bruno Conti, l’idolo del popolo che disse no a Maradona

 Da Il Romanista:

Il suo numero sette è stato e rimane un marchio di fantasia, di fedeltà, di passione. Bruno Conti giocherà per sempre al calcio e per sempre giocherà nella Roma. A provare a portarlo via hanno provato in tanti, anche Diego Armando Maradona. Maradona, lo sappiamo, è l’uomo degli eccessi e quando si mette una cosa nel cabezon, in genere riesce ad ottenerla. Aveva giurato, ad esempio, che avrebbe vinto un mondiale fin da quando il Flaco Menotti gli aveva comunicato che non lo avrebbe convocato per il torneo iridato del 1978. I mondiali aveva dovuto vederli dagli spalti e poi andare in giro a festeggiare per Buenos Aires a bordo del furgone del suocero. Ebbene El Diego a novembre del 1978 era già in nazionale e Beckenbauer a Tucuman chiedeva di scambiare con lui la maglia. L’argentino nel 1985 si era messo in testa di portare Bruno Conti a Napoli. La gente partenopea si era convinta lui fosse “una macchina per regalare felicità” e aveva paura di non riuscire ad accontentarli.

Burdisso: “Milan-Roma, gara della svolta. Il mio futuro è in giallorosso”

Chi vanta una marcia tutt’altro che negativa contro il Milan e che si esalta quando vede rossonero è Nicolas Burdisso. L’ex nerazzurro, fino allo scorso campionato, ha vissuto le sfide con la società di via Turati in maniera ovviamente speciale: la stracittadina per eccellenza è, da sempre, una delle partite più seguite dalle telecamere di tutto il mondo. Per Burdisso i numeri dicono che su sei derby disputati, quattro si sono risulti in maniera favorevole per l’argentino mentre sono due quelli persi.
L’esordio di Burdisso nella stracittadina è un ricordo positivo: accadde nel dicembre 2005, l’allenatore nerazzurro era Roberto Mancini (al Milan continuava il ciclo di Carlo Ancelotti).
Il club di via Durini mise in cassaforte quella partita – nel corso della quale Burdisso subentrò nel secondo tempo – per 3-2 grazie alla rete decisiva di Adriano.
Difficile non pensare che il ritorno a San Siro non consenta al centrale giallorosso di trovare ulteriori stimoli: la voglia di espugnare il Meazza è enorme, quella di proseguire nell’inanellare prestazioni da applausi anche.
La Gazzetta dello Sport in edicola stamane riporta una bella intervista all’argentino, che riprende, uno a uno, i temi appena enunciati. Testuale:

Juan, Burdisso e Vucinic: niente Nazionale

Per la Nazionale italiana, il validissimo apporto di Daniele De Rossi, unico tra i calciatori della Roma ad essere stato convocato da Marcello Lippi in vista dei prossimi appuntamenti di qualificazione mondiale. Gli Azzurri sono da oggi al lavoro in vista del doppio appuntamento di qualificazione, contro l’Irlanda a Dublino (10 ottobre) e a Parma con Cipro (14 ottobre). Intanto, tra gli altri giallorossi, Juan e Nicolas Burdisso restano a casa e non parteciperanno alle gare di qualificazione delle rispettive Nazionali.

Roma-Napoli, Vucinic cerca il primo gol stagionale

 Ha detto di non essere Diego Armando Maradona, uno che le partite le può vincere da solo. Cosa che, allo stato attuale delle cose, potrebbe riuscire solo a Leo Messi.
Sarà, ma la Roma, soprattutto ora che Francesco Totti non può assicurare il suo contributo causa stato di forma limitato, confida nel ritorno al gol di Mirko Vucinic per piegare la resistenza di un Napoli che verrà all’Olimpico abbottonato con cappotto e sciarpa come stesse nevicando.
Almeno questa è l’impressione che ha lasciato intendere il tecnico Roberto Donadoni, che è molto preoccupato dall’attacco giallorosso. Il montenegrino va a caccia del suo primo gol stagionale nel campionato in corso: era partito bene segnando al Gent nel terzo turno preliminare di Europa League poi, complice un’operazione al menisco del ginocchio, ha dovuto saltare un paio di partite.

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