Serbia-Italia: Prandelli non rinuncia a De Rossi

 Fra un contratto da rinnovare e l’impegno per la Nazionale è un periodo molto intenso per Daniele De Rossi.

Il centrocampista della Roma farà parte del centrocampo azzurro che domani affronterà la Serbia, gara valevole per le qualificazioni a Euro 2012.

Come al solito i ct italiani non posso prescindere dalla sua presenza, che da quantità e qualità al reparto.

Un reparto che vede anche Andrea Pirlo, Riccardo Montolivo e con ogni probabilità Claudio Marchisio.

Come gli succede spesso, il numero 16 giallorosso non si riposa mai. Solo all’inizio di questa stagione, complice la squalifica in Europa League, il centrocampista ha ripreso a giocare solo nell’esordio in campionato contro il Cagliari.

De Rossi rischia 4 turni di squalifica

 Dalla Gazzetta dello Sport:

C’è un sottile paradosso nella storia odierna di Daniele De Rossi. Proprio nel giorno in cui il tricolore torna di moda per i 150 anni dell’unità, il romanista — pur legatissimo all’azzurro— potrebbe perdere i due match dell’Italia in programma il 25 e 29 marzo (Slovenia e Ucraina). Prova tv A meno di slittamenti non previsti, infatti, oggi la Disciplinare dell’Uefa giudicherà attraverso la prova tv la gomitata che De Rossi ha dato a Srna nel corso del match contro lo Shakhtar. Il gesto non è stato visto dall’arbitro Webb e da tutti i suoi collaboratori, ma il delegato Uefa lo ha segnalato e così il romanista— difeso dall’avvocato Juan Crespo (affiancato da Antonio Conte)— andrà a giudizio, con l’aggravante psicologica dell’essersi salvato da un episodio analogo avvenuto nella gara d’andata e l’attenuante che Srna non ha riportato danni. Il rischio è di uno stop di 3-4 turni, anche perché in questa sede non saranno prese in considerazione le dichiarazioni di Lucescu, che aveva ammesso come Srna avesse provocato. Imbarazzo federale Il rischio azzurro esiste perché col nuovo corso prandelliano è stato varato un codice etico che prevede l’esclusione (temporanea) di chiunque sia condannato per atti antisportivi.

De Rossi out, di nuovo emergenza Roma

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Fuori uno. Non fai in tempo a celebrare quanto le nazionali abbiano dato una scossa positiva alla Roma, con i gol segnati da Vucinic, Riise e Okaka, che torna a casa De Rossi con un problema al polpaccio della gamba sinistra. Un edema del gemello mediale, per l’esattezza. Non ci sono lesioni, per fortuna. Ci sono speranze di averlo a disposizione contro il Genoa, mail buon senso e le condizioni di forma attuali, non proprio splendide, di Daniele autorizzano a pensare che il tir del centrocampo romanista si conceda una pausa. All’orizzonte, c’è infatti un bel tour de force, con la gara di Champions contro il Basilea da affrontare tre giorni dopo. Considerata la delicatezza di questa partita, non si fatica a credere che Ranieri decida di tenere a riposo De Rossi a prescindere, come direbbe Totò.
Daniele ha già mandato giù 5 partite di campionato (399 minuti complessivi e 1 gol), 2 di Champions (180), 1 di Supercoppa italiana (90), 4 in Nazionale (346 e 1 rete).

Italia, Roma, De Rossi: Capitan Futuro sempre di corsa

 Da Il Corriere dello Sport:

Daniele De Rossi non si ferma mai. Il centrocampista della Roma venerdì sera ha giocato la par­tita numero dodici dall’inizio della stagione: quattro con la Nazionale e otto con la Roma. Ha saltato un solo impegno ufficiale, Brescia-Roma del 22 settembre scorso. Dall’undici agosto, giorno del debutto azzurro di Cesare Prandelli,  contro la Costa d’Avorio, in due mesi esatti ha gioca­to una partita ogni cinque giorni. Una continuità alla quale il vice-ca­pitano della Roma ci ha abituati già da diversi anni. Il suo rendimento, però, in questo inizio di sta­gione, va a corrente alternata. Niente a che vedere con il De Rossi di tre stagioni fa, quando la Roma di Spalletti sfiorò lo scudetto all’ultima giornata, dopo aver avuto il tricolore sul petto per mezz’ora a Catania e l’azzurro fu un protagonista asso­luto di quella squadra. Anche questa stagione per il centrocampista è comin­ciata tra qualche problema. Dopo le fatiche e la delusione del Mondiale, ha cominciato in ritardo la prepara­zione. Qualche acciacco, la condizione fisica che finora non decolla. Ma De Rossi dà sempre la sua disponi­bilità, nella Roma come in Naziona­le e ogni allenatore fa fatica a rinunciare a lui. Anche perchè il suo con­tributo è determinante: un gol con la Roma, uno in maglia azzurra, gli as­sist per i gol di Vucinic e Borriello nelle uniche due vittorie giallorosse della stagione.

De Rossi, record azzurro: è il romanista con più presenze in Nazionale

 Dal Romanista:

Ha giocato per novanta minuti Daniele De Rossi, in netto miglioramento rispetto alle ultime uscite giallorosse. Devono aver fatto bene i colloqui degli ultimi giorni con il commissario tecnico, che per tutto il ritiro lo ha seguito passo passo, al centrocampista giallorosso che da ieri sera è sempre di più nella storia della Roma e della Nazionale.

Italia, De Rossi: “La sconfitta non preoccupa”

 Da Ansa:

Il lapsus scappa alla fine: «Non c’è da preoccuparsi più di tanto per una sconfitta ad agosto, quando anche tante squadre di serie A perderebbero contro una qualsiasi formazione slovacca…». Daniele De Rossi, capitano azzurro per una notte, è l’unico reduce del mondiale 2006 e il giocatore più rappresentativo di quella Italia spazzata via da Sudafrica 2010 e dal ko finale contro la Slovacchia. Probabile che per lui il 3-2 dell’Ellis Park sia ancora uno spettro: e l’1-0 subito ieri con la Costa d’Avorio, settimo risultato consecutivo senza vittoria, riapre vecchie ferite. Peggio di così, nella sua storia centenaria, la nazionale italiana aveva fatto solo a cavallo tra ‘58 e ‘59, unico Mondiale senza qualificazione azzurra: otto partite in nero (3 sconfitte e cinque pari), una in più della serie negativa degli albori (dalla seconda assoluta in poi, sette match senza vittoria tra 1910 e 1911). Numeri implacabili, come il paragone con i cicli storici. Serie negative analoghe, con sei partite prive di successo, si ritrovano dopo l’eliminazione da Euro ‘96, tra il ‘97 e l’inizio ‘98; subito dopo l’82; e ancora da Italia-Haiti di Germania ‘74 esclusa in poi, per un altro periodo nero del calcio italiano. «Sì, è un anno orribile – ammette De Rossi salutando la sfortunata amichevole di agosto – Perdere fa sempre male, e lo fa ancora di più se vieni da altre sconfitte: è così per la critica, figurarsi per noi.

Italia, capitani giallorossi: da Fuffo a De Rossi

 Fulvio Bernardini ha inaugurato la serie, Daniele De Rossi ha contribuito ad alimentarla: la retta dei capitani della Nazionale italiana provenienti dalla Roma ha quali vertici proprio loro due. Fuffo, il primo; Capitan Futuro, l’ultimo. Da Il Romanista:

Daniele De Rossi ha indossato la prima fascia di capitano della Nazionale il 30 marzo del 2005, nel corso di Italia–Islanda quando aveva solamente 21 anni, ma certamente l’investitura con cui lo ha consacrato Cesare Prandelli acquista un sapore quasi inedito nella storia azzurra. Fatte salve le otto presenze da capitano di Luigi Allemandi, vecchio moschettiere fedelissimo di Vittorio Pozzo, tutte le altre “fasce” conquistate dai romanisti in questi 83 anni di storia sono state niente più che exploit episodici. Il primo convocato azzurro della storia del calcio capitolino (la scoperta si deve al mai troppo lodato Vittorio Finizio e alle sue indefesse ricerche negli archivi della Scuola Centrale dello Sport di Via dell’Acqua Acetosa) fu Attilio Ferraris IV.

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