Aquilani su De Rossi, Benitez, Mourino e il Liverpool: “Un giorno tornerò a Roma”

 Finita la prima stagione di una Premier League non particolarmente entusiasmante per il Liverpool e per Alberto Aquilani, il centrocampista romano si lascia andare con i giornalisti de La Gazzetta dello Sport e interviene a proposito di svariate tematiche: la partenza di Rafa Benitez, il mercato di Daniele De Rossi, la voglia di Roma, il matrimonio, Josè Mourinho e i Beatles. “Un giorno – assicura Aquilani – tornerò nella Capitale”. Testuale:

Il primo anno a Liverpool di Alberto Aquilani si ripercorre con i titoli di alcune canzoni dei Beatles, il gruppo simbolo della città inglese. «Help», aiuto, quando nei primi mesi Alberto faticava a mettersi alle spalle l’operazione alla caviglia. «Don’t let me down», non mi lasciate al mio destino, quando la scommessa sembrava perduta. «You can’t do that», non puoi farmi questo, Rafa Benitez, non puoi lasciarmi fuori dopo che hai voluto portarmi quassù. «Something», qualcosa sta accadendo, forse è la svolta. «Let it be», così sia: il finale di stagione è stato in discesa. E non fa niente che alla fidanzata, Michela Quattrociocche, abbia deciso che per il matrimonio ( «Il 2012 può essere l’anno buono») Roma sia meglio di Liverpool.

Nazionale: allarme De Rossi; intanto a Trigoria si pensa al rinnovo di contratto

 Nazionale, allarme De Rossi. Ieri il centrocampista giallorosso non ha partecipato alla gara di allenamento contro la squadra locale del Gauteng All Stars. Il professore degli azzurri Castellacci, ha parlato di «affaticamento al polpaccio destro». De Rossi è rimasto a ri­poso a scopo precauzionale, ma a due giorni dall’esordio degli azzurri contro il Paraguay c’è una preoccupazione in più per Marcello Lippi, che comunque – secondo il Corriere dello Sport –  conta di recuperarlo:

L’unico romanista in Nazionale sembrava fino a ieri anche l’unico dei centrocampisti sicuro del posto. Pirlo è out, Camoranesi sta cercando di recuperare per la gara di esordio, Montolivo e Marchisio sperano in una maglia, ma il punto fermo doveva essere De Rossi.
De Rossi conta di farcela, stringerà i denti e si avvicina all’esordio contro il Paraguay al termine di una stagione di luci ed ombre. Problemi fisici e inquietudini lo hanno condizionato, ma non si è mai tirato indietro. Questo sarà il suo primo Mondiale da titolare, ma da quando Lippi è tornato sul la panchina dell’Italia è sempre stato uno dei suoi fedelissimi. In Nazionale De Rossi ha sempre avuto un alto rendimento ed è legatissimo alla maglia azzurra.

Il Mondiale di De Rossi: tutti con Capitan Futuro

 L’Italia esordirà lunedì 14 giugno contro il Paraguay ma i Mondiali 2010 cominciati oggi (Sud Africa-Messico 1-1) mettono già nelle condizioni di rivolgere un pensiero speciale a Daniele De Rossi. Capitan Futuro ha voglia di prendersi l’Italia sulle spalle e garantire quella marcia in più necessaria per difendere il titolo di Campioni del Mondo acquisito nel 2006. Per il biondo ostiense, la possibilità di lasciare il segno anche in maglia Azzurra e candidarsi ulteriormente a essere parte di quei tre-quattro centrocampisti più forti al mondo. Da Il Romanista:

Comincia oggi la rincorsa dell’Italia al quinto titolo di campione del Mondo. Daniele De Rossi, unico romanista dei 23 giocatori portati in Sudafrica da Marcello Lippi, va a caccia di quello che sarebbe uno storico bis. E forse è proprio lui tra i 9 reduci della Germania, quello che ci tiene di più a fare il bis. Perché nella notte di Berlino è brillata anche la sua stella con quel rigore da “e mo buttace i guanti” che ha folgorato Barthez.

De Rossi: giallorosso Mondiale

 Dal Romanista:

Si riparte. Comincia oggi la rincorsa dell’Italia al quinto titolo di campione del Mondo. Daniele De Rossi, unico romanista dei 23 giocatori portati in Sudafrica da Marcello Lippi, va a caccia di quello che sarebbe uno storico bis. E forse è proprio lui tra i 9 reduci della Germania, quello che ci tiene di più a fare il bis. Perché nella notte di Berlino è brillata anche la sua stella con quel rigore da “e mo buttace i guanti” che ha folgorato Barthez. Eppure quattro anni fa a Danielino è mancato qualcosa, colpa dell’espulsione per la gomitata a McBride che lo ha fatto essere un po’ meno protagonista. Stavolta sarebbe diversa, perché il centrocampista giallorosso in questa Nazionale partita con tante incertezze è un pilastro, una sicurezza.

De Rossi: “Capello mi ha reso il giocatore che sono”

 Dal Romanista:

L’Italia, naturalmente. E poi il Brasile, la Spagna e altre ancora. Sono sette le squadre che secondo Daniele De Rossi si giocheranno la conquista del Mondiale che sta per cominciare. Tra queste entra a pieno diritto l’Inghilterra. Il motivo? «Fabio Capello». Danielino è sbarcato con i suoi compagni sul suolo africano alle 9 di ieri mattina dopo il volo notturno partito dal Malpensa. Poi subito il trasferimento da Johannesburg verso Pretoria dove, nel pomeriggio, si è svolto il primo allenamento. Probabile che, nei prossimi giorni, De Rossi torni a parlare dal ritiro di Centurion, ma intanto le sue parole sono arrivate attraverso un’intervista rilasciata a fourfourtwo, che ha raccolto anche i pareri sulla rassegna iridata di altri campionissimi come Villa, Gerrard e Messi. E così, nel giorno in cui, con la presentazione di Adriano, è partita la Roma del futuro, Danielino è tornato su quella del passato. Un salto indietro di sette, otto anni.

De Rossi: “Un onore giocare in Nazionale, il calcio italiano è un pò malato”

 Dal Romanista:

Due giorni di riposo, insieme a Gaia e nella sua Ostia. Così Daniele De Rossi ha ricaricato le batterie in vista del Mondiale sudafricano, che da oggi entra ufficialmente nel vivo. Ieri sera, da Malpensa, Daniele, insieme a tutto lo staff azzurro, si è imbarcato sul volo per Johannesburg: il morale è buono, la voglia di confermarsi campioni del mondo è tanta. Tantissima. Anche se sarà difficile. De Rossi lo ha confermato al quotidiano spagnolo Marca che, in collaborazione con l’Adidas (suo sponsor tecnico) lo ha intervistato insieme ad altri fenomeni come Messi, Gerrard e Kakà. «Siamo i campioni del Mondo e tutte le squadre giocano contro di noi mettendoci una marcia in più. Vincere questo Mondiale significherebbe migliorare quanto fatto in Germania, ma noi ci proveremo». Lui è uno dei punti di forza della Nazionale di Lippi e nonostante venga da una stagione logorante è pronto a ripartire: «Gli stimoli ci sono, come sempre quando si indossa la maglia dell’Italia. Giocare in azzurro, per me, è sempre stato affascinante.

Adriano: Juan e Taddei i suoi angeli custodi

 Totti ha dato il benvenuto ad Adriano, che a Roma troverà una nutrita colonia brasiliana. Secondo la Gazzetta dello Sport saranno due giocatori verdeoro a fare da chioccia all’Imperatore:

Juan e Taddei, considerati bravi ragazzi prima che ottimi calciatori. Tranquilli, senza tanti grilli per la testa, tutti casa e campo. Juan sposato con prole, Taddei fidanzato e, forse, prossimo alle nozze. Ieri Rodrigo ha rinnovato per quattro anni: «Felicissimo, era quello che volevo». Da quando sono a Roma, mai segnalati in discoteca se non per festeggiare con la squadra, mai fotografati da riviste scandalistiche con qualche velina. Taddei, inoltre, completamente astemio, viaggia ad acqua e Coca Cola. Se il gioco si fa duro… Della sistemazione di Adriano – albergo in questi giorni e casa da luglio – si sta occupando Roberto Calenda, l’uomo che marcherà a uomo, giorno e notte, l’Imperatore.

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