Stasera Francesco Totti avrà un record in meno nel suo ricco palmares: quello del romanista con più presenze in maglia azzurra. A toglierglielo sarà ancora Daniele De Rossi, che già lo ha egugliato in fatto di reti segnate in Nazionale da giallorosso: 9, come a nessun altro calciatore della Roma è mai riuscito a fare. Se Daniele giocherà, infatti, salirà a 59 gare in nazionale e lo scavalcherà in questa speciale classifica, che al momento li vede appaiati in testa con 58 gare ciascuno. Ed è curioso notare che Danielino diventerà il recordman giallorosso di presenze in Nazionale proprio nel giorno in cui vestirà la maglia numero 5 che fu di Cannavaro (il vecchio capitano azzurro) e soprattutto di Falçao, mito romanista per sempre e centrocampista come lui. Quasi un passaggio di consegne generazionale a tutto tondo.
Daniele De Rossi
Prandelli carica De Rossi: “Dimentica il passato, l’Italia è tua”
Nel ritiro azzurro, Cesare Prandelli mette la Nazionale nelle mani
Ora Ranieri si può sbizzarrire
L’arrivo di Borriello consente a Ranieri tante soluzione tattiche. Il Romanista fotografa così i moduli che il tecnico giallorosso può schierare grazie all’acquisto dell’ex milanista:
4-4-2 E’ il modulo che Ranieri ha sempre avuto in mente, fin dalla scorsa stagione ma la mancanza di un vero attaccante da area di rigore gli ha sempre impedito di metterlo in pratica. Ora con l’arrivo di Borriello la situazione è cambiata perché l’ex milanista sembra il giocatore ideale per questo modulo e il compagno ideale per Francesco Totti, che così potrebbe “dividere” le botte dei difensori avversari. Con Borriello e Totti in avanti, ritorna in discussione il ruolo di Vucinic, che sulla scia di quello che gli ha chiesto già dallo scorso anno Ranieri, dovrà sacrificarsi sulla fascia con compiti che siano anche di copertura. Con De Rossi e Pizarro in mezzo al campo (o Brighi, Simplicio, Perrotta, anche qui c’è solo l’imbarazzo della scelta) dalla parte opposta giocherebbe Taddei e non Menez per una questione di equilibri tattici.
Estonia-Italia: De Rossi ci sarà
Dal Romanista: E’ durata un giorno la preoccupazione per le
Problema De Rossi: capitan futuro gioca sempre
Dal Romanista: Duecento presenze negli ultimi sei campionati, più quella
Roma, De Rossi ancora non è lui
Daniele De Rossi fuori forma: problema fisico (comprensibile, per uno che tira la carretta da sempre e colleziona una media di più di 50 partite all’anno) ma anche scarsa serenità nella vita privata. Questa l’analisi sul biondo ostiense portata avanti da Il Corriere dello Sport:
Sostituito. Participio passato con il quale, nella sua carriera, Daniele De Rossi non ha mai avuto troppa confidenza. Lo scorso anno gli era successo nel derby di ritorno, nell’intervallo, quando Claudio Ranieri rischiando tutto, lasciò negli spogliatoi Totti e, appunto, il biondo. Mossa che si rivelò decisiva per ribaltare quella sfida contro la Lazio. Fu, di fatto, una scelta che costituiva l’eccezione che conferma la regola, De Rossi sempre e comunque in campo, De Rossi sempre e comunque titolare sino al fischio finale. Quest’anno no, tutto sembra meno che l’eccezione che conferma la regola. Semmai è un segnale, forte e chiaro, che se il biondo non torna a giocare ai suoi livelli, non è detto che continui a essere uno degli intoccabili della Roma.
Roma: domani a rapporto da Ranieri e Montali
Dal Tempo: Due partite, altrettanti regali. La Supercoppa all’Inter, due
Roma: falsa partenza
Benedire o maledire la pausa per le partite delle nazionali? Non è facile, per la Roma, rispondere a questa domanda dopo il pareggio senza reti contro il Cesena all’Olimpico. Si ripartirà il 12 settembre, a Cagliari, in uno stadio sempre difficile per i giallorossi, e tre giorni dopo ci sarà il debutto in Champions League, a Monaco di Baviera, contro il Bayern che sarà privo di Robben (infortunato) e Ribery (squalificato).
Olympiacos-Roma: De Rossi potrebbe partire per Atene
Dal Corriere dello Sport: Archiviata la gara con il Grosseto
Norvegia-Francia: Mexes capitano, Riise titolare e Menez solo nella ripresa
Dal Corriere dello Sport: Monsieur le capitaine. Ventiquattro ore dopo
Italia, De Rossi: “La sconfitta non preoccupa”
Da Ansa:
Il lapsus scappa alla fine: «Non c’è da preoccuparsi più di tanto per una sconfitta ad agosto, quando anche tante squadre di serie A perderebbero contro una qualsiasi formazione slovacca…». Daniele De Rossi, capitano azzurro per una notte, è l’unico reduce del mondiale 2006 e il giocatore più rappresentativo di quella Italia spazzata via da Sudafrica 2010 e dal ko finale contro la Slovacchia. Probabile che per lui il 3-2 dell’Ellis Park sia ancora uno spettro: e l’1-0 subito ieri con la Costa d’Avorio, settimo risultato consecutivo senza vittoria, riapre vecchie ferite. Peggio di così, nella sua storia centenaria, la nazionale italiana aveva fatto solo a cavallo tra ‘58 e ‘59, unico Mondiale senza qualificazione azzurra: otto partite in nero (3 sconfitte e cinque pari), una in più della serie negativa degli albori (dalla seconda assoluta in poi, sette match senza vittoria tra 1910 e 1911). Numeri implacabili, come il paragone con i cicli storici. Serie negative analoghe, con sei partite prive di successo, si ritrovano dopo l’eliminazione da Euro ‘96, tra il ‘97 e l’inizio ‘98; subito dopo l’82; e ancora da Italia-Haiti di Germania ‘74 esclusa in poi, per un altro periodo nero del calcio italiano. «Sì, è un anno orribile – ammette De Rossi salutando la sfortunata amichevole di agosto – Perdere fa sempre male, e lo fa ancora di più se vieni da altre sconfitte: è così per la critica, figurarsi per noi.
Italia, capitani giallorossi: da Fuffo a De Rossi
Fulvio Bernardini ha inaugurato la serie, Daniele De Rossi ha contribuito ad alimentarla: la retta dei capitani della Nazionale italiana provenienti dalla Roma ha quali vertici proprio loro due. Fuffo, il primo; Capitan Futuro, l’ultimo. Da Il Romanista:
Daniele De Rossi ha indossato la prima fascia di capitano della Nazionale il 30 marzo del 2005, nel corso di Italia–Islanda quando aveva solamente 21 anni, ma certamente l’investitura con cui lo ha consacrato Cesare Prandelli acquista un sapore quasi inedito nella storia azzurra. Fatte salve le otto presenze da capitano di Luigi Allemandi, vecchio moschettiere fedelissimo di Vittorio Pozzo, tutte le altre “fasce” conquistate dai romanisti in questi 83 anni di storia sono state niente più che exploit episodici. Il primo convocato azzurro della storia del calcio capitolino (la scoperta si deve al mai troppo lodato Vittorio Finizio e alle sue indefesse ricerche negli archivi della Scuola Centrale dello Sport di Via dell’Acqua Acetosa) fu Attilio Ferraris IV.
La nuova Italia parte dal giallorosso: De Rossi capitano e Okaka titolare
Da LaSignoraInGiallorosso.it: Il nuovo corso dell’Italia si tingerà di giallo
De Rossi: “Il numero della maglia azzurra? Il 5 come Falcao”
Da Falcao ai Mondiali, passando per la Lega. È un Daniele De Rossi a tutto campo quello che ieri a Coverciano ha tenuto la sua prima conferenza stampa da capitano della Nazionale. Senza nascondere qualche emozione: «Sento una responsabilità particolare per essere il capitano – ha ammesso – perché, come alla Roma, in questi giorni ho cercato soprattutto di mettere a loro agio i giovani del gruppo. La fascia andrà, quando torneranno, ad altri giocatori come Buffon, Pirlo o Zambrotta, che hanno più presenze di me». Come sottolineato anche dal ct Prandelli, fra le prime incombenze legate al ruolo di capitano (sia pure ad interim) c’è stata l’assegnazione dei numeri di maglia per l’amichevole che l’Italia disputerà questa sera all’Upton Park di Londra contro la Costa d’Avorio.

