Roma: dimenticare la partita del 2008

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Frate Claudio concede un momento di letizia ai cronisti peccatori, recitando col sorriso il motto dei Trappisti vecchio ormai di nove secoli. «Ricordati che devi morire», scandisce in modo scaramantico, quando gli chiedono se la Roma dovrà temere altre crisi. Comedire: che fate, portate sfortuna? Per carità, anche perché Ranieri il saio dell’umiltà lo ha portato così spesso in carriera che nessuno può augurargli male. Chissà, proprio nei giorni in cui ha ritrovato la Roma e dribblato l’ennesima polemica con capitan Totti, forse l’allenatore giallorosso si sarà guardato indietro e avrà pensato: ma capitano tutte a me? Da Rui Costa a Totti.

Ancelotti-Roma: “Certi amori fanno dei giri immensi…”

 Dal Romanista:

L’ha detto tante di quelle volte che per molti non è una sorpresa. Ma sentire Carlo Ancelotti, tecnico strapagato dello stra milionario Chelsea, dire che «Roma è la città più bella del mondo» e che «mi piacerebbe allenare i giallorossi» fa sempre un certo effetto. Specie se poi una simile dichiarazione d’amore arriva dai microfoni del Tg1. Un matrimonio, quello tra Ancelotti e la Roma, che, se il sogno del mister dei Blues diventasse realtà, riprenderebbe dopo alcuni anni di separazione. Carlo, infatti, ha giocato in giallorosso dal 1979 al 1987: qui ha conosciuto la sofferenza per colpa di quelle ginocchia tanto forti fuori quanto fragili dentro, qui è diventato campione d’Italia, qui è diventato papà.

Roma: c’è la grana Doni

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Sbarcherà a Roma tra una settimana, non sarà accolto con il tappeto rosso e comincerà la storia. Una storia molto semplice: Doni e la Roma. Da portiere titolare a giocatore ingombrante. La Roma sta cercando di piazzarlo dappertutto, ma, finora, buca su tutta la linea. Solo il Chelsea dell’amico Carlo Ancelotti qualche mese fa aveva sondato il terreno, per affidargli il ruolo di vice Cech: visto lo stipendio, però — 2,5 milioni a stagione — anche il russo miliardario Abramovich si è chiamato fuori. E se si spaventa per lo stipendio uno degli uomini più ricchi del calcio internazionale, benché reso più povero dalla crisi del 2008, figurarsi gli altri. Un bel problema. Resto a Roma. Doni ha preso atto della situazione durante il Mondiale e ha deciso di restare a Roma.

Cicinho: il Santos sulle sue tracce

 Dal Corriere dello Sport:

La notizia è stata accol­ta come una vincita al Superena­lotto. Qualcuno ha richiesto Cici­nho. E questo qualcuno è un club brasiliano, il club di Pelè, il San­tos. C’è la possibilità, insomma, che per il cartellino del difenso­re destro, possa prendere corpo una specie di derby paulista, vi­sto che ora il giocatore è in pre­stito al San Paolo che, nonostan­te le dichiarazioni di facciata dei dirigenti, vorrebbe il cartellino di Cicinho senza spendere un eu­ro. Il brasiliano attualmente è in prestito al San Pao­lo e ci rimarrà sino a quando sarà im­pegnato nella Copa Libertadores, la squadra dovrà af­frontare una dop­pia semifinale con­tro l’Internacional di Porto Alegre, poi nel caso la fina­le il venti agosto. Dopo, se le cose non cambieranno, dovrà rientrare a Trigoria.

Roma-Gallas: il biennale è pronto, c’è da battere la concorrenza di Psg e Lione

 Dal Romanista

Nonostante la diffidenza dei bookmaker inglesi, che lo vedono di ritorno in Francia al Psg o al Lione, William Gallas è il nome buono per la difesa della Roma. Il centrale che nella lista Mondiale di Domenech ha preso il posto di Mexes, ha tutte le caratteristiche che ne fanno un calciatore “da Roma”: ha un’esperienza internazionale invidiabile, frutto dei suoi 33 anni da compiere il prossimo 17 agosto e dei suoi 9 anni di Premier League tra Chelsea e Arsenal, è un pupillo di Ranieri che lo ha svezzato proprio a Stamfordf Bridge, è un vero e proprio jolly difensivo che può giocare anche esterno e, particolare da non sottovalutare, si svincola a parametro zero dall’Arsenal.

Doni: spunta il Chelsea, tramonta la pista turca

 La Gazzetta dello Sport fotografa così il mercato della Roma

I nomi che possono portare soldi importanti sono due: Baptista e Mexes. Il brasiliano, nonostante la stagione grigia, ha ancora un mercato di alto livello: Spagna e Inghilterra. In Italia, era stato abbozzato un discorso con il Genoa, ma dalle nostre parti lui considera solo Inter, Milan e Juventus. Asorpresa, potrebbe tornare in ballo nell’operazione-Burdisso: dipenderà dal prossimo allenatore dell’Inter. La questione-Baptista è destinata ad avere tempi lunghi. La Roma vuole aspettare il Mondiale: se la Bestia gioca e segna, il prezzo del cartellino sale. Il valore attuale è di sette-otto milioni: il Sud Africa può portarlo a quota dieci. Mexes ha mercato e una clausola da sedici milioni, valida solo in una finestra temporale molto breve (due settimane entro la fine della stagione).

Chievo-Roma: De Rossi c’è, come sempre

 Da Il Messaggero

E’ un anno che si va dicendo: Daniele De Rossi, unico romanista in azzurro, non è più lui. Poi, ti fai un giro sui tabellini delle partite, sui siti che contengono i dati del campionato e scopri che Daniele, quello che non è più lui, ha segnato dieci gol in stagione, sei in campionato (Juventus, Fiorentina, Catania, Udinese, Chievo e Inter), tre in Europa League (due al Gent e uno al Kosice) e uno in Coppa Italia (al Catania). Non solo, l’ultimissima dal mondo: il Manchester City vuole De Rossi, proprio quello che non è più lui: sarebbe arrivato un fax a Trigoria con tanto di offerta, 45 milioni di euro per il centrocampista di Ostia.

Il Manchester United su Vucinic, il Chelsea insiste per De Rossi

 Da Leggo:

Le sterline tentano la Roma. Dopo l’anno orribile in Europa, le squadre inglesi hanno deciso di puntare sui gioielli giallorossi, protagonisti della splendida annata firmata da Claudio Ranieri. Il giocatore in cima alla lista dei team d’Oltremanica è Daniele De Rossi, desiderio nemmeno troppo nascosto di Chelsea e Manchester United. Ma la società giallorossa, per ora, non è intenzionata a cedere il centrocampista azzurro. Nemmeno di fronte a una maxi-offerta da 40 milioni di euro che i Blues di Ancelotti avrebbero già presentato nella scorsa finestra di mercato. L’altro nome illustre è quello di Mirko Vucinic.

Scudetto e Coppa Italia: i sogni di Ranieri

 Da Il Tempo:

Due sogni da avverare in quattrocentocinquanta minuti. Scampata la trappola di Udine, la Roma si è regalata un finale di stagione da favola e nelle ultime cinque partite Ranieri può scrivere un pezzo di storia. Con quattro successi in campionato e uno nell’intermezzo di coppa Italia il 5 maggio conquisterebbe un doppio traguardo storico, mai riuscito a nessuno sulla panchina giallorossa. E, in assoluto, a pochi nella storia del calcio italiano. Solo quattro squadre hanno vinto sul campo scudetto e coppa Italia nella stessa stagione: il Torino nel 1943, un anno dopo il primo tricolore giallorosso, la Juventus due volte, 1960 e 1995, il Napoli di Maradona nel 1987 e la Lazio in piena era «cragnottiana» nel 2000.

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