Roma: c’è la grana Doni

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 Dalla Gazzetta dello Sport:

Sbarcherà a Roma tra una settimana, non sarà accolto con il tappeto rosso e comincerà la storia. Una storia molto semplice: Doni e la Roma. Da portiere titolare a giocatore ingombrante. La Roma sta cercando di piazzarlo dappertutto, ma, finora, buca su tutta la linea. Solo il Chelsea dell’amico Carlo Ancelotti qualche mese fa aveva sondato il terreno, per affidargli il ruolo di vice Cech: visto lo stipendio, però — 2,5 milioni a stagione — anche il russo miliardario Abramovich si è chiamato fuori. E se si spaventa per lo stipendio uno degli uomini più ricchi del calcio internazionale, benché reso più povero dalla crisi del 2008, figurarsi gli altri. Un bel problema. Resto a Roma. Doni ha preso atto della situazione durante il Mondiale e ha deciso di restare a Roma. Perché cambiare aria? Il suo ragionamento è questo: quando firmammo il contratto eravamo tutti felici e contenti: se ora è cambiato qualcosa, io non posso fare beneficenza. A Roma sto bene. Se vogliono, vado in panchina. E se anche la panchina è troppo per il sottoscritto, mi accomodo pure in tribuna. Le scelte non dipendono da me, Alexander Donieber detto Doni. Io sono sempre lo stesso, con un ginocchio operato dopo aver giocato malandato solo per il bene della Roma. Se non mi vogliono più, mi trovino un’altra sistemazione. Altrimenti, rimango.


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