Cesena-Roma 2-3, De Rossi: ““Servono investimenti importanti”

 La Roma ha archiviato questa tormentata stagione con la vittoria in casa del Cesena. L’ultima partita anche per Luis Enrique, che ieri ha preferito non parlare in conferenza stampa dopo che sabato aveva spiegato i motivi del suo addio alla Capitale.

A farlo ci ha pensato Daniele De Rossi, che, con la lucidità che gli è propria, ha mandato un segnale forte alla società:

“Servono investimenti importanti e un’organizzazione veloce. Ma anche soldi. Dobbiamo andare avanti, ripartire, anche se adesso siamo delusi. Il nostro percorso non si ferma. Magari l’esempio della Juve può esserci utile: dopo una stagione deludente, ha vinto lo scudetto. Abbiamo onorato l’appuntamento che ci ha permesso di conservare il settimo posto. Non è il massimo fare certe considerazioni ma questa oggi è la nostra realtà”.

È stato chiaro De Rossi, vuole una squadra competitiva per puntare al tricolore o quantomeno a essere protagonisti dopo quest’annata piena di amarezza.

Roma-Cesena: De Rossi sì, Rosi forse

 Oltre all’arcinoto rinnovo del contratto, intorno a Daniele De Rossi c’è anche una curiosità in merito alla partita sospesa fra Catania e Roma.

Il centrocampista è stato ammonito al Massimino ed essendo diffidato, avrebbe dovuto saltare il match di sabato prossimo alle ore 18 all’Olimpico contro il Cesena.

Ma siccome la gara contro la squadra di Vincenzo Montella è non stata omologata, altrettanto è accaduto per il cartellino giallo inflitto al numero 16, che quindi è a disposizione di Luis Enrique per l’anticipo della 19esima giornata.

A meno 6 dalla vetta, la Roma ci deve credere

 Dal Romanista:

Abbiamo la stessa classifica di un anno fa. Ma i punti che ci dividono dalla capolista dopo la ventesima giornata sono 6, contro gli 11 del 2010. Non solo. Ben quattro scontri diretti su cinque li disputeremo in casa. Lo scudetto è lì. E ci reclama. D’accordo. La Roma non sarà irresistibile come il Barcellona. C’è voluto un autogol per battere il Cesena, che non è propriamente il Brasile di Pelè. Però i numeri dicono che non serve un’impresa per conquistare lo scudetto. Basterebbe restare uniti, evitando di generare inutili tensioni. Al “Romanista”, Venditti ha chiesto alla squadra di «stringere un sorta di “patto costituzionale”, un patto di “unità romanista” fino a giugno». Il padre dell’inno della Roma ha perfettamente ragione.

Vittoria e polemiche

 Dalla Gazzetta dello Sport:

La Roma arraffa tre punti in Romagna con un’autorete avariata e resta per il momento in quota Champions. Saranno contenti i tifosi visto che il sogno dichiarato di tutti gli ultrà d’Italia è vincere nei minuti finali e nella maniera più «urfida». Questa però rischia di diventare una vittoria di Pirro. Molti dei problemi e degli equivoci della Roma restano tali, alcuni si acuiscono. Per esempio le turbolenze attorno a Vucinic. Perché proprio io? Al Manuzzi il montenegrino è stato a lungo il miglior attaccante giallorosso, però l’allenatore l’ha tirato via a 10’ dalla fine. Vucinic si è arrabbiato, Ranieri l’ha sgridato. Era evidente come l’uomo da cambiare non fosse Vucinic. Sarebbe stato più logico levare Totti, ma Ranieri non se l’è sentita. Probabile che non volesse altre rogne dopo la storia dei 4’ di Genova. Così via Vucinic per far entrare «Cicciobello» Adriano e fuori Menez per Borriello, altro mistero di giornata.

Ranieri: “Liverpool? Per ora penso solo alla Roma”

 Dal Messaggero:

Otto giorni turbolenti: si comincia domenica a Genova e si finisce la domenica successiva a Cesena. Da un caso, Totti, a un altro caso, Vucinic, protagonista addirittura di un doppio litigio col tecnico. Lui, Ranieri, sempre al centro del dibattito. Ieri s’è pure beccato qualche fischio dai tremila giallorossi presenti al Manuzzi. Sono tutti gli insofferenti che vedono in lui il capro espiatorio di una situazione sempre più al limite. Rapporti quantomeno contrastanti con alcuni giocatori, la squadra non esprime un calcio elettrizzante ma prevedibilissimo e compassato: sono questi i capi d’accusa di tanti tifosi.

Roma-Lazio: dentro Borriello, ballottaggio Adriano-Vucinic

 Dal Romanista:

Per il Cagliari potrebbe avere recuperato. Per la Lazio quasi sicuramente no. Una distorsione alla caviglia costringerà Cassetti a saltare con ogni probabilità il derby. Non ci voleva. A Cesena, Marco ha giocato uno splendido primo tempo. Nel secondo è apparso molto meno brillante. Ma c’era una ragione. Il laterale giallorosso aveva rimediato una distorsione alla caviglia sinistra. L’infortunio ha obbligato Ranieri alla sostituzione con Rosi. Peccato, appunto. Perché per i primi 45 minuti Cassetti è stato praticamente inappuntabile. Secondo lo staff sanitario della Roma, comunque, non si tratta di nulla di grave.

Cesena-Roma: le due partite di Vucinic

 Dal Romanista:

Il calcione ad una borsa al momento della sostituzione e l’esultanza vera, spontanea, al gol vittoria. Due istantanee che raccontano molto del Vucinic di questo periodo. Da inizio anno la Roma ha ritrovato un Mirko diverso, rabbioso. Una grinta che diventa furia agonistica, vedi la doppietta con la corsa indemoniata verso la telecamera contro il Catania. Questa nuova cattiveria è servita al montenegrino per tornare ad essere protagonista, ma in qualche momento è andata anche oltre, avendo la meglio sull’aspetto tecnico. Basti pensare a cosa sarebbe successo ieri se Pellegrino non si fosse inventato quella goffa piroetta che ha fatto entrare il pallone recuperato da Simplicio. Con ogni probabilità, si starebbe a parlare solo della sua faccia scura al momento del cambio e dell’ennesimo malumore dello spogliatoio in una stagione maledetta da questo punto di vista. E invece il caso si è smontato subito.

Cesena-Roma, Burdisso: “Vittoria importante, per lo scudetto ci siamo anche noi”

 Dal Romanista:

Per lo scudetto c’è anche la Roma. Burdisso ne è assolutamente convinto: «È stata una vittoria cercata. Voluta. Siamo tra le squadre più forti d’Italia e vogliamo dimostrarlo». È un successo che dà tranquillità a tutto il gruppo: «Conosciamo l’ambiente di Roma – spiega Nicolas – e il capitano è il primo che è sereno, come tutti del resto. Oggi abbiamo preso tre punti molto importanti e siamo contenti». «Se vogliamo lottare per lo scudetto? Sì – commenta il “Bandito” – sicuramente. Siamo più forti dell’anno scorso. E rispetto al passato campionato vogliamo cambiare il finale. Lo sanno anche i miei amici all’Inter». Inter che va annoverata tra le più serie concorrenti per il titolo.

Tutti i moduli di Ranieri

 Dal Romanista:

Ai moduli non bisogna dare più importanza di quello che hanno. In campo si vince con la grinta e la determinazione nell’inseguire il risultato fino all’ultimo secondo dei minuti di recupero, più che con gli schemi. E’ ovvio che questi possono aiutare, ma la rabbia agonistica e lo spirito di sacrificio contano di più. A Cesena Ranieri si è affidato al 4-2-3-1 per la terza volta in questo campionato conquistando la vittoria dopo lo 0-0 proprio col Cesena all’Olimpico della prima giornata e la sconfitta per 2-1 a Brescia della quarta (ma determinata più dagli errori dell’arbitro che dai propri).

Cesena-Roma: Pellegrino come Negro

 Dal Romanista:

Non è tanto strano che alla fine una delle partite più brutte del campionato siamo riusciti a vincerla, no, quello capita e ricapita nel calcio, è che in una delle più brutte partite giocate della Roma alla fine ci trovi dentro tante cose belle. Anche bellissime. Una specie di cesto dei miracoli. A cominciare da piacevolissimi imprevisti, variabili irrintracciabili nella nostra storia: traverse e rimpalli favorevoli, ribattute decisive finite sui piedi giusti, autoreti all’ultimo minuto, tutti elementi da romanzo e non di una partita giocata veramente in bianconero: senza sole, come dentro uno schermo di una cucina al neon Anni 70, col Cesena vestita da Germania di quelle stagioni con Beckenbauer.

Cesena-Roma: le dichiarazioni dei protagonisti. Totti: “Passo dopo passo col massimo impegno”. Burdisso: “Crediamo ancora allo scudetto”. Montali: “Volevamo fortemente la vittoria”. Ranieri: “Ci abbiamo sempre creduto”. Simplicio: “Un gol fondamentale, la Roma c’è”

Cesena-Roma: tutte le interviste dei protagonisti:

 Ranieri a Sky Sport, Mediaset Premium, Rai Sport e Roma Channel:
“Ogni volta che vinciamo fuori casa, pensiamo che sia la partita della svolta. Oggi non era facile vincere, qui non avevamo mai vinto. Non abbiamo mai mollato, mi piace quando la squadra ci crede fino in fondo. Per un allenatore è importante avere giocatori di qualità, mancava poco alla fine ed ho voluto giocarmela, Vucinic e Menez avevano fatto benissimo ma ho preferito cambiare. La reazione di Vucinic? Ne dovremo parlare, sennò non si va da nessuna parte. Sono cose interne, nostre. Io cerco il bene della squadra, non di un solo giocatore. Borriello è l’attaccante più in forma che ho in questo momento. Noi facciamo una rotazione. Mercoledì c’è una partita molto importante e Francesco non ci sarà. Siamo solo all’inizio del girone di ritorno, dobbiamo migliorare l’andamento fuori casa mantenendo il trand positivo dell’Olimpico. Ho visto la qualità, sopratutto nel primo tempo. Si sa, poi, che le squadre che devono salvarsi mettono tanta determinazione e hanno corsa ma la Roma ha creduto fino alla fine alla vittoria. Se chiedo più rispetto per le mie decisioni? Certo, ne parliamo spesso ma tutti hanno foga, tutti vogliono il massimo e non ci stanno. Io continuo per la mia strada, quello che faccio è per il bene della Roma. Il gol in fuorigioco? Ne abbiamo parlato lunedì scorso con gli arbitri, loro non guardano il centimetro. Stanno attenti ad una gamba o al corpo, non si può disquisire sul centimetro”.

Cesena-Roma, Rosi esterno basso

 Da Il Romanista:

Sette presenze in campionato per un totale di 267 minuti, ovvero quasi 3 partite intere. Non è tanto ricco il bottino di Aleandro Rosi nel girone di andata. Forse il ragazzo cresciuto nelle giovanili giallorosse sperava di trovare più spazio nell’anno del ritorno a casa dopo la più che positiva (a livello personale, anche se la squadra è retrocessa in B) esperienza al Siena. Dove era andato dopo essere passato per il Chievo e il Livorno. Tappe importanti per farsi le ossa e dimostrare di poter avere un futuroda Roma. Come gli aveva pronosticato nel 2005 Luciano Spalletti, che disse: «Tra due anni vedrete chi è Aleandro Rosi». Una frase che forse ha pesato troppo sul ragazzo, che ci ha messo più del dovuto, e di quanto i suoi mezzi tecnici e fisici permetterebbero, atogliersi di dosso l’etichetta di bella promessa per diventare calciatore a tutti gli effetti. Una maturazione che si deve ancora completare, e questo potrebbe essere il momento cruciale. Dopo un periodo in cui ha trovato poco spazio, oggi Ranieri ovrebbe dargli fiducia e schierarlo dal primo minuto contro il Cesena.

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