Ancelotti-Roma: “Certi amori fanno dei giri immensi…”

 Dal Romanista:

L’ha detto tante di quelle volte che per molti non è una sorpresa. Ma sentire Carlo Ancelotti, tecnico strapagato dello stra milionario Chelsea, dire che «Roma è la città più bella del mondo» e che «mi piacerebbe allenare i giallorossi» fa sempre un certo effetto. Specie se poi una simile dichiarazione d’amore arriva dai microfoni del Tg1. Un matrimonio, quello tra Ancelotti e la Roma, che, se il sogno del mister dei Blues diventasse realtà, riprenderebbe dopo alcuni anni di separazione. Carlo, infatti, ha giocato in giallorosso dal 1979 al 1987: qui ha conosciuto la sofferenza per colpa di quelle ginocchia tanto forti fuori quanto fragili dentro, qui è diventato campione d’Italia, qui è diventato papà.

Ranieri: “Supercoppa? Vogliamo vincerla”

 Ecco l’intervista che mister Ranieri ha concesso alla Gazzetta dello Sport:

Stasera la Roma gioca a Valencia: che effetto le fa tornare in una città dove ha vissuto la parte migliore della sua carriera, vincendo tre trofei? «L’esperienza di Valencia è stata bellissima. Ha qualcosa dell’incredibile quello che riuscimmo a fare. Si creò un legame molto forte con la città. Andiamo in ritiro nell’albergo che fu la mia casa per tre anni».
Quando Ranieri nel 2004 tornò a Valencia, ereditò il posto di Benitez: è l’uomo giusto per raccogliere l’eredità di Mourinho?
«Benitez è molto preparato. La sua caratteristica è la meticolosità. L’Inter non perderà nulla nel cambio».
Spalletti ha parlato anche di Mourinho. Ha detto che ci ha preso per il sedere: ha vinto, ha detto tutto a tutti, ha guadagnato quello che ha voluto ed è andato al Real Madrid.
«Mourinho non ci ha preso in giro. Ha vinto in Portogallo ed Inghilterra. È venuto in Italia e ha vinto tutto.

Roma: c’è la grana Doni

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Sbarcherà a Roma tra una settimana, non sarà accolto con il tappeto rosso e comincerà la storia. Una storia molto semplice: Doni e la Roma. Da portiere titolare a giocatore ingombrante. La Roma sta cercando di piazzarlo dappertutto, ma, finora, buca su tutta la linea. Solo il Chelsea dell’amico Carlo Ancelotti qualche mese fa aveva sondato il terreno, per affidargli il ruolo di vice Cech: visto lo stipendio, però — 2,5 milioni a stagione — anche il russo miliardario Abramovich si è chiamato fuori. E se si spaventa per lo stipendio uno degli uomini più ricchi del calcio internazionale, benché reso più povero dalla crisi del 2008, figurarsi gli altri. Un bel problema. Resto a Roma. Doni ha preso atto della situazione durante il Mondiale e ha deciso di restare a Roma.

Cicinho: il Santos sulle sue tracce

 Dal Corriere dello Sport:

La notizia è stata accol­ta come una vincita al Superena­lotto. Qualcuno ha richiesto Cici­nho. E questo qualcuno è un club brasiliano, il club di Pelè, il San­tos. C’è la possibilità, insomma, che per il cartellino del difenso­re destro, possa prendere corpo una specie di derby paulista, vi­sto che ora il giocatore è in pre­stito al San Paolo che, nonostan­te le dichiarazioni di facciata dei dirigenti, vorrebbe il cartellino di Cicinho senza spendere un eu­ro. Il brasiliano attualmente è in prestito al San Pao­lo e ci rimarrà sino a quando sarà im­pegnato nella Copa Libertadores, la squadra dovrà af­frontare una dop­pia semifinale con­tro l’Internacional di Porto Alegre, poi nel caso la fina­le il venti agosto. Dopo, se le cose non cambieranno, dovrà rientrare a Trigoria.

Il Manchester United su Vucinic, il Chelsea insiste per De Rossi

 Da Leggo:

Le sterline tentano la Roma. Dopo l’anno orribile in Europa, le squadre inglesi hanno deciso di puntare sui gioielli giallorossi, protagonisti della splendida annata firmata da Claudio Ranieri. Il giocatore in cima alla lista dei team d’Oltremanica è Daniele De Rossi, desiderio nemmeno troppo nascosto di Chelsea e Manchester United. Ma la società giallorossa, per ora, non è intenzionata a cedere il centrocampista azzurro. Nemmeno di fronte a una maxi-offerta da 40 milioni di euro che i Blues di Ancelotti avrebbero già presentato nella scorsa finestra di mercato. L’altro nome illustre è quello di Mirko Vucinic.

Roma-Inter, Ancelotti: “I giallorossi devono crederci”

 Carlo Ancellotti, ex giocatore giallorosso e attuale tecnico del Chelsea è stato intervistato da Il Messaggero. Ecco la sua opinione sulla sfida scudetto fra Roma e Inter:

Ancelotti, che cosa rende l’Inter più forte delle rivali? «L’atteggiamento in campo. E’ solida e compatta. Molto abile a colpirti in contropiede. Quando ruba palla e riparte, non perdona».
Lo spirito conta, ma la differenza non la fanno sempre i campioni?
«Certo, hanno giocatori fantastici. Sono quelli che conoscete, a cominciare da Eto’o, ultimamente in gran forma. Poi Milito, Sneijder e gli altri. Ne hanno tanti».
Ci sembra di capire che non è consigliabile attaccarla. Oppure vale la pena provarci?
«Ranieri è allenatore esperto e chiede alle sue squadre soprattutto equilibrio. Contro l’Inter può risultare fondamentale non andare all’assalto, ma avere pazienza e puntare sul gioco, sui movimenti, sull’organizzazione e sull’attenzione. L’allenatore giallorosso è uno che sa lavorare in questa direzione».
Può bastare l’equilibrio per superare l’Inter?
«E’ l’aspetto principale. I nerazzurri sono i più bravi di tutti quando si fanno attaccare: il loro contropiede è devastante. Faranno così anche all’Olimpico».
Pensa che Mourinho riproporrà l’assetto spregiudicato di Londra con Sneijder dietro a tre attaccanti?
«Non lo so e sono curioso. Anche lui conosce Ranieri e il suo modo di preparare certe sfide. Il portoghese cambia spesso, anche quando non te lo aspetti. Con lui non bisogna dare niente di scontato».

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