Taddei e la Roma, un amore che rischia di essere infranto dalla Fiorentina

 Rodrigo Taddei, classe 1980. Giallorosso dal 2005, con la Roma ha giocato 121 gare segnando 20 reti. In molte occasioni, il brasiliano è stato decisivo ai fini del risultato – in positivo e in negativo – e di certo è stata una pedina importantissima per gli schemi di gioco voluti da Luciano Spalletti.

Il suo rapporto con la tifoseria ha avuto alti e bassi, coincisi questi ultimi con i momenti nei quali a Taddei sembrava non riuscire nulla (causa anche condizioni di forma spesso precarie). Per il centrocampista, che ama esultare infilandosi una mano nella maglietta, in alto a sinistra, per simulare le palpitazioni del cuore. Quasi a dire che lui è uno di passione, di attaccamento, capace di sposare la causa.

Negli ultimi tempi è stato al centro delle attenzioni anche per una sua possibile chiamata da parte del commissario tecnico della nazionale azzurra (ha il passaporto italiano): in dichiarazioni effettuate di recente, Taddei ha confermato che avrebbe accettato ad occhi chiusi. Trascorsi nel Palmeiras, dove ha giocato per due anni, poi l’esordio nel campionato italiano con la maglia del Siena.

Asse Roma-Udinese: Motta è giallorosso, Pepe potrebbe diventarlo

 Un elemento balza all’occhio: pare che nel corso di questo calciomercato, la compagine friulana di patron Giampaolo Pozzo abbia deciso di fare cassa vendendo i pezzi migliori. Ceduto Fabio Quagliarella al Napoli, in trattativa avanzata con il Parma per vendere Antonio Di Natale e con la Juventus che ha messo più di un sigillo all’acquisto di Gaetano D’Agostino, i bianconeri sono in procinto di ripartire da zero impostando un nuovo ciclo.

Una cosa è certa: dovessero non subire il contraccolpo nel corso del campionato che prende il via ad agosto, crediamo allora che moltissimi club avrebbero di che imparare dalla società friulana, grande esempio di club sano.

La capacità dei bianconeri di pescare talenti dal nulla è oramai riconosciuta e ad approfittare di queste doti potrebbero esserci ora anche i giallorossi che, dopo avre perfezionato il riscatto di Marco Motta (preso in comproprietà nel corso della sessione di mercato invernale) garantendo tre milioni e mezzo di euro all’udinese, potrebbero ora puntare dritti su Simone Pepe, reduce da un campionato brillante e dall’esperienza azzurra in Confederations Cup, nel corso della quale non è stato certo il peggiore tra gli azzurri.

Andryi Shevchenko: futuro tra Roma e Chelsea

 L’acquisto di Stefano Guberti, ne siamo convinti, rientra nella logica della progettualità voluta da Luciano Spalletti che – con interventi mirati e di qualità, non certo con nomi ridondanti e d’effetto – sta cercando da diversi anni di garantire un gioco e una struttura alla squadra.

Non è sempre andata bene, gli acquisti di Simone Loria e Jeremy Menez sono gli esempi più recenti di una cattiva selezione nelle fasi del mercato, ma la mossa – valutata ad ampio respiro – pare pagare. Con gioco spumeggiante e competitività: gli ultimi campionati, eccezion fatta per l’ultimo, sono lì a dimostrarlo.

Ora, tuttavia, anche in seguito alla spinta propulsiva richiesta dai tifosi, a ben donde amareggiati dopo gli ultimi risultati, gli innesti di mercato dei giallorossi rischiano di pagare eccessivamente il colpo ad effetto. La piazza lo vuole, i tifosi chiedono il nome. E fin qui, tutto fila. Ma che poi quel nome debba essere Andriy Shevchenko è tutto da vedere.

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