Andryi Shevchenko: futuro tra Roma e Chelsea

di Redazione 2


 L’acquisto di Stefano Guberti, ne siamo convinti, rientra nella logica della progettualità voluta da Luciano Spalletti che – con interventi mirati e di qualità, non certo con nomi ridondanti e d’effetto – sta cercando da diversi anni di garantire un gioco e una struttura alla squadra.

Non è sempre andata bene, gli acquisti di Simone Loria e Jeremy Menez sono gli esempi più recenti di una cattiva selezione nelle fasi del mercato, ma la mossa – valutata ad ampio respiro – pare pagare. Con gioco spumeggiante e competitività: gli ultimi campionati, eccezion fatta per l’ultimo, sono lì a dimostrarlo.

Ora, tuttavia, anche in seguito alla spinta propulsiva richiesta dai tifosi, a ben donde amareggiati dopo gli ultimi risultati, gli innesti di mercato dei giallorossi rischiano di pagare eccessivamente il colpo ad effetto. La piazza lo vuole, i tifosi chiedono il nome. E fin qui, tutto fila. Ma che poi quel nome debba essere Andriy Shevchenko è tutto da vedere.

L’ucraino, infatti, è nella fase calante della sua carriera e non gioca con continuità da almeno due anni. Eppure, pare oramai chiaro che le strade obbligate per l’ex milanista siano solo due, e che una di queste porti dritta verso la Capitale. Sheva vive una fase confusa della sua carriera professionale: scaduto il prestito al Milan – non pare proprio che possa rimanere a Milano – per il biondo attaccante si prospetta una scelta.

O restare al Chelsea, proprietaria del suo cartellino, e onorare il contratto in scadenza il prossimo anno o accasarsi a Roma, sponda giallorossa con la formula del prestito o della comproprietà. La carenza di pecunia, infatti, determina per i giallorossi scelte obbligate: quella di Sheva nella Roma pare una strada più che percorribile solo nel momento in cui le esigenze economiche di Shevchenko cambino leggermente. Intanto, Sheva fa sapere di apprezzare Luciano Spalletti:

“Lo considero un grande allenatore, molto serio e preparato e capace di tirar fuori il meglio dai suoi giocatori. Fra noi c’è sempre stato un bel feeling nonostante ci si sia incontrati solo da avversari”.


Commenti (2)

  1. su jeremy menez nn puoi dire proprio niente e stata colpa di spalletti che gli ha dato poco spazio.il mercato dell anno scorso nn e stato per niente sbagliato la colpa e dei continui infortuni e delle scelte sbagliate dell allenatore, invece di pensare ad una punta dovremmo concentrarci piu sull acquisto di un portiere e di un esterno destro per sostituire taddei

  2. E’ vero che Menez ha pagato in qualche modo le scelte dell’allenatore ma non si può dimenticare che lo scorso anno è stato il miglior acquisto della società e in tal senso avrebbe dovuto incidere maggiormente. Di certo non lo si può bocciare, ma ha reso meno di quanto ci si aspettava: in tal senso la prima responsabilità è della dirigenza che ha cercato di far passare un giocatore comune per un fenomeno. E’ capitato anche all’Inter con Mourinho che spacciava Quaresma per fuoriclasse. La differenza sta nel fatto che alla squadra di Moratti, con i soldi che può spendere, se il Presidente sbaglia un acquisto non succede nulla.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>