Da La Gazzetta dello Sport:
Quattro matrimoni e un Mondiale. No, non un funerale: perché Adriano non è più «morto» per il calcio, come si era annunciato, e questo l’hanno detto gli ultimi mesi al Flamengo e la convocazione di Dunga per Brasile-Irlanda di stasera; ma è il Sudafrica che potrà certificare la seconda vita di questo ex bambino grande e grosso che lotta per diventare uomo. In campo, e fuori dai campi di calcio.
Come padre e figlio Se c’è un uomo che lo sta aiutando, quello si chiama Carlos Dunga. Che si è seduto sulla panchina della Seleçao e ha sposato l’idea di piazzare il peso dell’attacco più osservato del mondo sulle spalle larghe di Adriano; nel frattempo quello si è un po’ perso e Dunga ha trovato l’affidabilità e i gol di Luis Fabiano, maal c.t. il progetto balla ancora in testa e il rapporto è rimasto solido a dispetto del tempo e degli inciampi dell’Imperatore.
Alla Roma serve un centravanti, il denaro per comprarlo, però, non c’è e allora per far fronte alle esigenze bisognerà fare di necessità virtù. Da Il Tempo:
Da La Gazzetta dello Sport:
“Baptista no“, “Cicinho parliamone“. Così da Trigoria avrebbero risposto agli ultimi sondaggi effettuati dal Portsmouth per i due brasiliani. “Baptista no“, perchè gli inglesi lo vogliono in prestito e la Roma intende privilegiare chi è attirato dall’acquisto dell’intero cartellino. In pole position c’è un club spagnolo (facile ipotizzare l’Atletico di Madrid), che ha manifestato un interesse con la formula che piace ai dirigenti giallorossi: titolo definitivo e addio alla Bestia. Viceversa, il Portsmouth (il cui mercato è ancora sotto embargo, ma oltremanica sono convinti di poter risolvere presto la questione) è disposto a versare un milione di euro nelle casse della Roma e a pagare l’ingaggio del giocatore fino alla fine del campionato. Stessa formula, quella del prestito oneroso, è stata proposta per Cicinho: in questo caso la società dei Sensi ha fatto intendere di essere disposta a trattare.