Adriano: matrimonio, Totti e Mondiale

di Redazione Commenta


 Da La Gazzetta dello Sport:

Quattro matrimoni e un Mondiale. No, non un funerale: perché Adriano non è più «morto» per il calcio, come si era annunciato, e questo l’hanno detto gli ultimi mesi al Flamengo e la convocazione di Dunga per Brasile-Irlanda di stasera; ma è il Sudafrica che potrà certificare la seconda vita di questo ex bambino grande e grosso che lotta per diventare uomo. In campo, e fuori dai campi di calcio.
Come padre e figlio
Se c’è un uomo che lo sta aiutando, quello si chiama Carlos Dunga. Che si è seduto sulla panchina della Seleçao e ha sposato l’idea di piazzare il peso dell’attacco più osservato del mondo sulle spalle larghe di Adriano; nel frattempo quello si è un po’ perso e Dunga ha trovato l’affidabilità e i gol di Luis Fabiano, maal c.t. il progetto balla ancora in testa e il rapporto è rimasto solido a dispetto del tempo e degli inciampi dell’Imperatore. «Se non ci fosse stato Dunga, probabilmente oggi non sarei qui», raccontava ieri Adriano con occhi riconoscenti. Quei due si vogliono bene come un padre e un figlio e il figliol prodigo, ogni volta che si è rialzato, ha trovato ad aspettarlo una chance. La sua Italia E sa che Adriano vede questo Mondiale come la spugna con cui tirare un colpo ai suoi ultimi tre anni di gioventù bruciata, l’ufficio viaggi dove comperare un biglietto di ritorno per il calcio che conta: quello europeo, meglio se italiano. Perché in Italia c’è ancora molto di lui, non solo una barca rimessata e una villa sulle colline comasche che non ha mai voluto vendere né affittare. In Italia c’è l’Inter che sarebbe il suo sogno— probabilmente impossibile — di dimostrare che in fondo lui non è quello che si è pensato che sia; in Italia c’è la Roma, che a dicembre è stato un sogno ma a occhi aperti, visto che prima di scegliere il prestito di Toni aveva davvero pensato a Adriano, e la prossima estate chissà. Perché c’è ancora tempo, e voglia, di raccogliere quel suo messaggio di qualche giorno fa, «quanto mi piacerebbe giocare con Totti», e una disponibilità ribadita pure ieri: «Devo tanto al Flamengo, ma dopo il Mondiale il mio desiderio è tornare da voi».
Mi sposo davvero Con la Roma sarebbe un bel matrimonio in campo
, e meno imprevisto di quello che l’Imperatore ha programmato prima del Sudafrica, con tanto di documenti già avviati in Brasile: vuole sposare Joana Machado, la regina del samba che ha il nome di Adriano tatuato sul fianco, la modella che l’aveva stregato, depresso, lasciato ai tempi della famosa fuga nella sua favela e dall’Italia. Magari ci tornerà con lei, ora che non ha più bisogno di scappare.


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