Taddei: “Sono gesti che provo in allenamento, ora pensiamo al campionato”

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 Dal Romanista:

La Rai se l’è domandato a lungo, i romanisti pure. Ma quale è stato il gol più bello? La semirovesciata di Taddei o la conclusione a giro di Vucinic? Chi conosce bene Rodrigo e Mirko, sa che entrambi hanno questi colpi nel loro repertorio. Taddei beffa tutti. La difesa in linea della Juve, Storari che non s’aspetta una roba del genere, ma pure i tifosi della Roma, che invece s’aspettano (temono) una segnalazione per fuorigioco. Ma quale fuorigioco. De Rossi pare calibrare l’assist col goniometro, Rodrigo si coordina e la mette là dove nessuno ci pensa. Nessuno, tranne lui. Tranne Taddei, che dopo un gol del genere meriterebbe dalla Panini una figurina metà Parola, metà Messi. «Sono gesti – racconta il centrocampista – che provo in allenamento. Sono un giocatore che si impegna molto in allenamento per essere a disposizione. Oggi (ieri, ndr) sono stato anche fortunato. È stata una bella palla di Daniele e ho fatto un gran gol». Anche dopo un gol del genere, di rara bellezza, Taddei resta però umile. «Il merito non è mio, ma di tutta la squadra. Speriamo – dice – che i giocatori che sono usciti per infortunio non siano gravi e che siano disponibili già dalla prossima partita. Siamo contenti di aver passato il turno. Giocare con la Juventus non è mai facile. La squadra ha fatto benissimo». Per l’Inter, prossimo avversario di Coppa Italia in semifinale, c’è tempo: «Ora pensiamo al campionato. Abbiamo una partita domenica. Dobbiamo riposare e pensare già da ora alla partita con il Bologna». Chissà, forse tecnicamente il gol di Taddei è stato più bello. Ma perché, cosa avete da dire su quello di Vucinic? De Rossi – sempre De Rossi – serve un pallone d’oro per il Genio di Niksic. Mirko avanza leggermente, si accentra. Motta finge di contrastarlo. Finge. Perché l’ex romanista si limita a controllare la navigazione in solitario di Mirko. Che allora ne approfitta. Il suo destro vellutato si adagia placido alla sinistra di Storari. È il settimo gol in Coppa Italia con la Roma. Il decimo contando la precedente esperienza di Lecce. In assoluto, è la rete numero 101 della sua carriera. Ranieri gli chiede di fare il centravanti. La prima punta. L’uomo gol. Il Borriello della situazione. Qualcuno era scettico, perché Mirko gioca ancora meglio quando parte esterno d’attacco. Ma Vucinic, ragazzi, è Vucinic. È uno che quando è in giornata non lo fermi nemmeno con un panzer, che giochi ala, centravanti o portiere. Simplicio ha il sorriso delle grande occasioni, quello di quando batte Muslera e vede finire in fondo alla rete Biava. «Se ci toccasse il mio Palermo in finale? Io voglio esserci indipendentemente da chi troveremo. Dobbiamo passare la semifinale, poi vediamo. Pazzini all’Inter? No, non sposta nulla per la lotta scudetto. Noi dobbiamo pensare alla Roma. Abbiamo tantissimi campioni, siamo una grande squadra». (…)


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