Roma operaia, il volto buono del precariato

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 Da La Gazzetta dello Sport

Di questi tempi, la morale che potrebbe venirne fuori ha un sapore quasi provocatorio. «Precario è bello», si potrebbe dire, tenendo conto che — parlando di calciatori di serie A— l’affermazione pare assai meno una bestemmia rispetto ad altri contesti. Di sicuro la Roma sembra aver sfatato quello che è un luogo comune ricorrente nel mondo del pallone: i giocatori per rendere al meglio hanno bisogno di certezze. In giallorosso, evidentemente, riescono a trovare professionalità e motivazioni «a prescindere», come direbbe Totò. Basti pensare che ben cinque dei possibili titolari in campo domani a Livorno hanno un futuro immediato in bilico, uno quasi; perciò meno di metà della squadra ha certezze oltre il 2011. Scadenze e prestiti Basti pensare che Julio Sergio, Cassetti e Taddei fra tre mesi saranno svincolati (anche se si lavora sul rinnovo), mentre Burdisso e Toni sono solo in prestito e, al momento, vista l’importanza dei loro cartellini, non è ancora detto che il loro matrimonio giallorosso possa continuare. A questi, in fondo, si può aggiungere anche Perrotta, che tra 15 mesi sarà in scadenza di contratto. Insomma, le situazioni blindate al momento riguardano solo Riise e De Rossi (che hanno un legame sino al 2012), mentre Juan, Pizarro e Vucinic hanno un rapporto sottoscritto fino al 2013. Insomma, volendo rovesciare l’assunto, chissà che non sia proprio la precarietà a dare stimoli a una squadra che, con Ranieri, viaggia ad una media da scudetto. La sveglia Non a caso l’allenatore in settimana ha lavorato molto sull’aspetto psicologico del gruppo, che ha dato qualche segnale di cedimento dal punto di vista della reattività. Inutile dire che Livorno sarà un banco di prova importante per i giallorossi, che stavolta avranno l’apporto della loro tifoseria. Circa duemila, infatti, sono i sostenitori attesi al Picchi, e la preoccupazione non manca, vista la rivalità (anche politica) che divide le due curve. Non a caso ieri il questore di Livorno, Nicola Zito, ha annunciato fermezza, anche se «non ci sarà una città militarizzata. Faremo rispettare tutte le regole, a costo di richiedere l’intervento del quarto uomo pur di stroncare qualunque illegalità». Prevista anche una raccolta di fondi per lo sport aquilano. Una iniziativa così bella, che sarebbe davvero un peccato sciupare.


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