Ranieri ha cambiato la Roma

di Redazione Commenta


 Da Il Tempo:

Da Siena al Siena. Un girone dopo è tutta un’altra Roma. Diversa, rinata e col vento in poppa sorridente. Una metamorfosi completa, insomma. E la prima tappa della trasformazione risale proprio alla gara d’andata, la prima con Claudio Ranieri in panchina. Da quel momento, era il 13 settembre, la Roma ha cambiato pelle. Nel frattempo, dal primo vagito dell’era ranieriana alla ormai sana e robusta costituzione attuale, ci sono stati 27 test che hanno confermato la «mutazione». Lo dicono i grandi numeri: 17 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte. Ma quelli più dettagliati fanno capire ancora di più questa incredibile trasformazione, degna del dottor Jekyll e del signor Hyde. Il miglior attacco della «nuova» Roma è stata la difesa: dalle 2 reti di media al passivo delle ultime 5 partite ufficiali con Spalletti è passata per le 1,36 delle prime 14 avventure ranieriane fino alle 0,54 delle ultime 13.
Il trend positivo viene confermato dai 38 punti conquistati in 19 partite di campionato (la media è di 2 punti a giornata), dalla serie, ancora aperta, di 16 risultati utili consecutivi, di cui ben 11 in campionato, e dall’andatura «monstre» tenuta da inizio novembre. 27 punti rastrellati in 11 incontri: nessuno è riuscito a tenere un passo del genere. Una marcia così è stata costruita col carattere, un altro dei punti di forza della Roma degli ultimi tempi.
Lo dimostrano le 11 rimonte, 7 in campionato, di una squadra ormai specializzata negli inseguimenti. Inseguimenti che sono stati resi possibili da un netto cambio di mentalità, votato al pragmatismo, e da una gestione, finora illuninata, di uomini e mezzi. Un meccanismo quasi perfetto: il periodo di forma stratosferico di Juan e Pizarro, la rinascita di Taddei e Perrotta e la piacevole scoperta di Julio Sergio sono solo le tante ciliegine su una dolcissima torta.


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