Ranieri come Mourinho

 Da La Gazzetta dello Sport:

Claudio Ranieri si fa sfiorare le labbra con un bacio dalle Iene, nella libreria Koob dove il giornalista Tonino Cagnucci presenta il libro dedicato a Daniele De Rossi – Il mare di Roma, edizioni Limina -, e in questa trasgressione l’allenatore della Roma sembra lontano anni luce dallo stile macho di Josè Mourinho, ma in molte cose, tra i due, si può parlare ormai di affinità.
anieri sta infatti gestendo la Roma in pieno stile Mourinho: sceglie, motiva, governa, programma, orienta il mercato. In panchina sta sempre in piedi, come il portoghese. Ha un rapporto solido con i giocatori: trattando tutti allo stesso modo, si è guadagnato stima e consensi generali. LE SCELTE Il Ranieri che dice a Brighi «con il Palermo giochi tu», poi va da Perrotta e gli fa «Simone, stavolta ti accomodi in panchina», è l’immagine di un allenatore padrone della situazione, lucido nelle scelte, autorevole quando dà ordini. Poi Brighi va in campo, segna due gol, cucina un assist e tutti a dire «hai visto Ranieri? Ha azzeccato la mossa giusta». Ma Ranieri ha azzeccato altre mosse. Tiene Okaka a Roma fino all’ultimo secondo e il ragazzo, di tacco, inventa la vittoria sul Siena. C’è Motta con le valigie pronte, destinazione Manchester City, e lo convince a restare: ora Motta è tornato titolare. Poi c’è Baptista, che a Roma è ormai considerato una mezza sciagura. Il brasiliano finisce sul mercato, è ad un passo dall’Inter, si fa sotto la Fiorentina, ma Ranieri convince il brasiliano a restare ed è ripagato a dovere.
FATECE LARGO
… Ranieri, che nell’allenamento di ieri ha puntato sulla storia per caricare la squadra in vista della partita in casa del Panathinaikos («Facciamo vedere a questi greci chi sono i romani»), mostra la sua statura anche nella gestione di Totti. Solo Capello era riuscito a governare la situazione, sostituzioni comprese. Spalletti, ad esempio, ha sempre sofferto il capitano romanista. Ranieri è più sicuro, più pragmatico. È un romano cittadino del mondo, Ranieri, che ha comprato casa a Londra, dove allenò il Chelsea. Come Mourinho, prima di Mourinho. E, come il portoghese, ha un ufficio stampa che lo prepara agli incontri con i media.

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