Da Forza Magica:
“Siamo un gruppo forte, abbiamo tutte le caratteristiche per vincere, ma dobbiamo restare concentrati, fare la politica dei piccoli passi, senza commettere errori e sono convinto che quest’anno un trofeo lo conquisteremo, non ho voglia di ritrovarmi a mani vuote al termine della stagione”: Rodrigo Taddei lo dice con umiltà ma con la convinzione dei propri mezzi. E’ scaramantico ma la voglia di vincere è più forte e infatti si lascerà scappare più di una volta nel corso di questa intervista la parola vincere.
La sua convinzione parte dalla qualità e dalle potenzialità di questo gruppo:
“Siamo forti, lo siamo sempre stati e lo abbiamo dimostrato in questi anni, anche quando c’era Spalletti in panchina, abbiamo cambiato poco in ogni stagione, più o meno il gruppo è sempre stato questo. Forse potevamo vincere di più. Pensate all’anno dello scudetto vinto per un punto dall’Inter, abbiamo commesso degli errori anche noi, troppi pareggi, ancora oggi non riesco a spiegarmeli, ci hanno portato via punti preziosi e questi svarioni li abbiamo pagati alla fine. Questa volta non voglio correre il rischio di cadere negli stessi errori, per questo dico di affrontare le gare di domenica in domenica con grande concentrazione e sono sicuro che alla fine della stagione potremo gioire tutti insieme, noi calciatori ma anche e soprattutto i tifosi, se lo meritano per tutto quello che ci danno. E’ questa la giusta mentalità da osservare quando si sta lottando per lo Scudetto. Per vincere poi secondo me è importante che all’interno di un gruppo ci siano uomini di esperienza e giovani talentuosi, come noi insomma”.
Da Leggo:
Da La Gazzetta dello Sport:
Da Il Tempo:
Da Il Tempo:
Passa il solito quarto di stagione, e t’appare tra Roma e qualche parte d’Europa l’ennesimo miraggio chiamato Julio Baptista. La Bestia. Non perchè graffi, nè perchè punga: semplicemente per quel metro e 87 centimetri di altezza che passeggiano su 81 chili di muscoli ben strutturati e richiamano fisionomie massicce. Come i Carrarmati (l’altro soprannome del brasiliano con passaporto spagnolo). Ricorda quegli amici che vivono a distanze di chilometri. Ogni tanto una telefonata per farti sapere che stanno bene, per chiederti come va. Quel tanto che basta per conservare il rapporto. L’attaccante classe ’81, prelevato dalla Roma nell’estate del 2008 per 9 milioni di euro (prima giocava nel Real Madrid), avrebbe dovuto incidere per gol segnati e costanza di rendimento. Invece, Baptista s’è accontentato del compitino e Roma, in questo, è sembrata fin troppo (stranamente) assecondante. Cinque gare per lasciare il segno lo scorso anno; una, forse due in questa stagione: la Sampdoria, nel 2008/09, ne esaltò le qualità e la Bestia – tra gara di andata e gara di ritorno – rifilò ai blucerchiati tre gol in due partite (doppietta a Roma per il 2-0 finale e rete del vantaggio a Marassi, gara poi chiusa sull’1-1); qualche giorno dopo (era il 18 gennaio 2009), il 19 giallorosso gelò l’Olimpico piemontese con una rovesciata degna del miglior Piola e inflisse al Torino la sconfitta allo scadere di tempo; la doppietta in Champions League contro il Bordeaux dopo essere entrato al 7′ della ripresa per un soporifero Menez; il derby contro la Lazio, ovvio, occasione nella quale tra Baptista e la tifoseria nacque quel feeling particolarissimo che sbocccia solo dopo un gol ai biancocelesti: 16 novembre 2008, Julio Baptista a inizio ripresa spizzicò il pallone quel tanto che basta. Carrizo messo a sedere, la Sud in tripudio. Dopo il gol nel derby, i tifosi gli hanno dedicato una piazza, cambiando “G. Battista Grassi” in “Julio Baptista”. Nulla più: si diceva, per l’appunto, una telefonatina. Ogni tanto.
Rese nota dalla A.S. Roma le modalità per l’acquisto dei biglietti della gara Roma-Milan in programma sabato 6 marzo alle 20.45: