Totti e il calendario: due armi per lo scudetto

 Da Il Corriere dello Sport:

Meno nove, meno quattro, meno tre. La Roma dà i numeri e prepara la volata scudetto. Impos­sibile non crederci, quando manca­no nove partite alla fine del cam­pionato ed è diminuito non solo il distacco nei confronti dell’Inter (meno quattro), ma anche i punti in meno rispetto al Milan sono diven­tati tre. La Roma può sperare per due motivi.
1) Il calendario è dalla sua parte, è più agevole il cammino rispetto a quello delle milanesi, con cinque partite all’Olimpico (dove la squadra giallorossa, con Ranieri in panchina, ha ottenuto dodici vitto­rie, un pareggio e una sconfitta).

Bologna-Roma: i rossoblu sono terzi nel ritorno

Da Il Romanista:

La trasferta in casa di una squadra che ha appena perso con l’ultima in classifica (fino a ieri) dovrebbe essere agevole. In teoria, ma in realtà non è così. Perché la sconfitta del Bologna a Siena non riflette il reale valore degli avversari della Roma nel prossimo turno di campionato.
Il ko in Toscana degli emiliani è da ricondursi, in realtà, alla posizione di assoluta tranquillità conquistata dagli uomini di Colomba grazie ad una striscia record. Sì, perché i numeri parlano chiaro: il Bologna, nel girone di ritorno, con i suoi 19 punti è la terza forza della Serie A (sarebbe potuta essere la seconda con una vittoria al Franchi).

Biglietti, Roma-Inter: prezzi bassi per un sogno

 Da Il Romanista:

Preparatevi a serpentoni umani di proporzioni bibliche, armatevi di pazienza e non vi dimenticate – per l’amor di Dio – un documento d’identità per ogni intestatario. Perché la Roma vi ha fatto un altro regalone. Nelle ricevitorie Lottomatica e nei Roma Store, dalle 15 di oggi sono in vendita i biglietti (massimo quattro a testa) di Roma-Inter. E i prezzi sono stracciati. Con 13 euro vi portate a casa una Curva Nord nonostante la partita valga un angolo di stoffa tricolore.

Roma-Udinese: la riscossa di Menez

 Da Il Corriere delle Sera:

Straordinaria prova di Jeremy Menez, sabato sera, ha regalato alla Roma un possibile titolare in più per lo sprint finale, alla fine di quel «curvone» che Claudio Ranieri ha fissato dopo le partite contro Bologna e Inter. Nei finali di campionato, con squadre spesso più stanche e a volte falcidiate dalle squalifiche, molto spesso hanno deciso gli attaccanti.
L’Inter di Roberto Mancini, ad esempio, nel torneo 2007-2008, trovò proprio in Mario Balotelli l’arma a sorpresa nelle ultime otto partite ( 3 gol) e strappò con le unghie e con i denti lo scudetto alla Roma di Spalletti. Può essere Menez l’arma a sorpresa della Roma? Il francese, fin qui, è stato troppo discontinuo per dare la cosa per scontata.

Vucinic-Toni, che coppia

 Da La Gazzetta dello Sport:

Il fascino è quello un po’ vintage dei telefilm in bianconero, ma quasi quarant’anni dalla prima apparizione in video (1971) del tandem Tony Curtis & Roger Moore, l’impressione è che da sabato sera a Roma siano in tanti ad averlo ritrovato, inciampando nella formuletta: «Attenti a quei due». Insomma, in attesa di diventare terzetto col rientro di capitan Totti, tocca a Mirko Vucinic e Luca Toni recitare da primattori e traghettare la squadra giallorossa sulle sponde del sogno scudetto.
Possibile, perché il talento c’è, così come stimoli fuori dall’ordinario. Sei forte papà Cominciamo dall’attaccante montenegrino, che con l’Udinese ha voluto dedicare la sua prima tripletta romanista alla fidanzata Stefania, in attesa di un figlio.

Totti-Toni-Vucinic-Menez: attacco super per lo sprint tricolore

 Da Il Tempo:

Cinquantadue gol, quattro in più del Milan brasileiro, solo due in meno dei fenomeni interisti, sempre a segno tranne tre partite. Sono i numeri dell’attacco «atomico» della Roma, il secondo migliore del campionato al termine dalla giornata di campionato che riaccende i sogni. La speranza romanista è nei piedi dei suoi attaccanti che improvvisamente sono diventati tanti, belli e forti. E ieri si è aggiunto l’«acquisto» che Ranieri aspettava da ormai quasi due mesi: Francesco Totti è tornato ad allenarsi con i compagni. Dopo il lavoro con il gruppo si è dedicato alle ripetute sui 100 metri per ritrovare velocità, oltre al potenziamento muscolare, la piscina e una seduta di fisioterapia.

Scudetto: Roma, si può

 Da Il Messaggero:

Sognava, la Roma. Poi ha sperato. Ora ci crede. Lo scudetto è lì, batti l’Inter sabato, allunghi la mano. Poi, la domenica sera, tifi Lazio per una volta: che vada dal Milan a prendersi altri punti salvezza. Prima, però, c’è da vincere a Bologna, di mercoledì sera, perché è chiaro che Mou farà a fette il Livorno, che il Parma non fermerà Leonardo: lo dice la scaramanzia, fedele compagna di ogni volata, quando conta quello che fai tu e molto cosa fanno le altre.
Eccola, la settimana da raccontare, con questo ultimo turno feriale che è la perfidia di un giallista: vorresti arrivare in fretta al finale, ma la storia, la storia di questo campionato pazzesco, riserva ancora chissà quanti colpi di scena.

Toni, Vucinic, Menez. Poi Totti. Ranieri con quattro rondini a primavera

 Bologna, poi l’Inter all’Olimpico. La primavera della Roma inizia con un balzo di due gradi. Pronti via e il Milan s’avvicina a -3, i nerazzurri a -4. Sono i verdetti della 29a di campionato: la tripletta di Mirko Vucinic e un Jeremy Menez formato “Fenomeno” hanno fruttato ai giallorossi qualcosa in più dei tre punti. In un Olimpico immeritatamente mezzo vuoto, il gruppo di Claudio Ranieri si è compattato intorno a tre problemoni mica da ridere (De Rossi, Pizarro e Taddei squalificati) riuscendo a gestire nel modo migliore una partita utile al testaccino per zittire critici, scettici e superficiali.
SASSOLINI. Ha preso la scarpa, Ranieri, e dopo essersela tolta ha cominciato a sfilare un sasso per volta. Che il pareggio di Livorno fosse stato un sollievo per l’allenatore capitolino, finalmente sollevato dal peso di lottare per lo scudetto: qualcuno l’ha detto. E lui ha replicato, con un capolavoro di tattica, psicologia, carattere. E’ riuscito a controbattere in una sera, una risposta alla volta. Primo: una Roma capace di andare in vantaggio per 2-0 è una squadra che ha voglia di vincere. Secondo: una squadra abile a vanificare un momento di appannamento (nel quale l’Udinese s’era pure portata sul pari) con una pronta reazione, è una squadra che sa vincere. Terzo (buttato lì): “Lo dicessero a Milan e Inter, a questo punto, che giocano con la paura di perdere“, potrebbe aver pensato Ranieri nel tardo pomeriggio domenicale.

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