Zeman: “Roma, scudetto da vincere. Voglio vedere la festa”

 Da Il Corriere dello Sport:

Zdenek Zeman, che derby è stato?
«Il solito derby. Una partita tesa in cui nessun giocatore riesce a dare quello che può. Una partita in cui i colleghi sono visti come nemici invece che come avversari. Non riuscirò mai a capire perché».
La Roma ha vinto lo scudetto?
«Calma. Serve buon senso adesso. Mancano quattro partite e bisogna giocarle. Sicuramente, sarei molto contento se la Roma lo vincesse. Sarebbe positivo per la città. E sarebbe bello assistere alle feste dei romanisti».
La Roma ha meritato di battere la Lazio?
«La Roma ha vinto perché aveva più motivazioni rispetto alla Lazio. Per il resto, se avessero scambiato le maglie nessuno si sarebbe accorto che si affrontavano la prima in classifica e una squadra vicina alla zona retrocessione ».
Sembra scontento della qualità del prodotto calcio.

Ranieri: “Julio Sergio, reazione, curva Sud, fortuna, squadra. E adesso la finale di Coppa Italia”

 Claudio Ranieri prende la parola alla vigilia della gara di Coppa Italia Udinese-Roma, valevole per la semifinale di ritorno della competizione. I giallorossi partono con il vantaggio dell’andata: all’Olimpico finì 2-0. Inevitabile, per il testaccino, ritornare su quanto avvenuto nel corso dell’ultimo derby.
COPPA ITALIA.Viaggeremo in aereo, non faccio turn over. Valuterò bene tutta la situazione dei ragazzi, ho un gran gruppo a disposizione, ma il turn over no. So che l’Udinese sta aspettando questa partita per cercare di batterci con più di due gol di scarto. Noi dobbiamo andare in finale ed essere determinati e concentrati come sempre. Doni titolare? Vedremo. Riise per Tonetto? Possibile. La Roma ci arriva bene, l’Udinese è totalmente diversa da quella che abbiamo affrontato. Stanno in forma, per cui sarà una partita aperta“.
TRIDENTE.La Roma di questo momento non riesce a sostenere il tridente pesante? Potrebbe essere una chiave di lettura giusta. Bisogna vedere se non fosse stato il derby come sarebbe andata a finire. Non è bocciato per un tempo in cui non ha funzionato“.
POLLICI VERSI.Capisco che i prim’attori sono quelli che entrano nelle case di tutti. Ma gli sfottò nel derby ci sono sempre stati, soprattutto in quello romano. Ho sentito parecchie voci e mi è piaciuta molto quella di Di Canio, giocatore e tifoso della Lazio che fece un altro tipo di gesto. Mettiamo il caso che avessero vinto i laziali e avessero avuto sotto una maglietta con scritto ‘scudetto game over’, immaginiamo… Non sarebbe stato…? Eh! Fa tutto parte dello spettacolo. Francesco ha chiesto scusa se qualcuno si è sentito… Finiamola qui. Almeno qui a Roma. Se qualcun altro vuole continuare continuasse. A Roma sappiamo cos’è il derby“.

Giudice sportivo: Totti multato, Radu graziato

 Deciso così: i pollici versi di Francesco Totti costano al giallorosso solo una multa di 20 mila euro mentre lo sgambetto di del laziale Radu ai danni di Simone Perrotta nelle concitate fasi dell’immediato dopo gara non viene neppure sanzionato. Ancora: maxi ammende per le due società. 40 mila euro di multa a testa per il comportamento dei rispettivi tifosi. Il club giallorosso è stato punito “per avere suoi sostenitori:

Totti: “Lo sfottò fa parte del derby”

Ecco il settimanale articolo di Francesco Totti sulle colonne de Il Corriere dello Sport:

Abbiamo vinto questo derby molto importante, non solo per il fascino che riveste nella nostra città, ma per gli sviluppi che potrà avere per l’epi­logo del campionato. Siamo partiti male, molto male, perché non siamo riusciti ad esprimere le nostre poten­zialità, poi nel secondo tempo la partita ha cambiato volto, abbia­mo ribaltato la situa­zione e siamo riusciti a vincere. A me è dispia­ciuto uscire, ma alla fi­ne ero felice perché la squadra e questo primo posto da difendere ven­gono prima di tutto. Il derby ha una sua storia, una sua particolarità che lo porta ad essere per forza una par­tita diversa. Nelle tradizioni, negli sfottò, nelle coreografie, nei festeg­giamenti, sia dei tifosi che dei prota­gonisti. Spesso diventano motivo di contrasto tra amici, tra familiari, tra marito e moglie, tra fratelli, ma poi tutto si ricompone e magari chi perde è soggetto a pagare una scommessa al vincitore.

Bertagnoli e Floccari: Sergio a confronto

Da Il Romanista:

È stato un giorno lungo di nuvole e sole. Come se notte e giorno si guardassero allo specchio. È iniziata con la luce è finita di notte (e forse non è ancora finita). Lo vedevi dall’inizio che non c’era un’aria normale. Vabbè c’era il derby ed è sempre diverso quel giorno, però questo Lazio-Roma era già diverso da tutti gli altri derby diversi. Lazio-Roma 1-2, 18 aprile 2010, per qualcuno è stato il derby più importante di sempre, di tutti quelli giocati, di quelli attesi o immaginati. E lo vedevi dall’aria. Le prime impressioni sono quelle che contano e quel rosso, dal calzettone al colletto, acceso, vivo, forte, a tinta unita dei giocatori nel riscaldamento spiccava in maniera diversa in tutto quel bianco slavato, candegginato, dei laziali. L’impressione immediata nel riscaldamento è che noi eravamo veramente la Roma. Il presidente (e la Sensi era a sorpresa presente), l’allenatore, il capitano e il vicecapitano.

Lazio-Roma: Rosella Sensi, dedica a papà Franco

 Da Il Corriere dello Sport:

Questa volta ha voluto es­serci, seguendo il consiglio della ma­dre Maria e dell’avvocato Antonio Conte. Rosella Sensi domenica era all’Olimpico per il derby. Al diavolo la scaramanzia, considerato che gli ultimi due in casa della Lazio la Ro­ma li aveva persi. E poi suo padre i derby se li faceva tutti. E non abban­donava mai il suo posto, fino all’ulti­mo minuto. Mentre i due presidenti laziali che si sono succeduti durante la gestione dei Sensi in caso di scon­fitta se ne vanno via prima. Quello di domenica è stato il derby vinto per Franco Sensi. Al fischio finale di Ta­gliavento, Rosella Sensi si è alzata in piedi e con il braccio rivolto verso il cielo ha urlato: «Papà» .

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