Da Il Tempo:
Un rush finale tutto da vivere nonostante la classifica non sorrida più alla Roma. Un bilancio che comunque non può che essere positivo nonostante l’amarezza di aver subito il secondo controsorpasso proprio a ridosso dalla bandiera a scacchi. Ranieri prova a tenere unita la «sua» Roma, cerca di non far perdere anche quelle ultime motivazioni che saranno così importanti già a partire da sabato a Parma: a prescindere da quello che succederà domenica sera all’Olimpico tra Lazio e Inter. Ma Ranieri ha già nella mente anche quella che sarà la Roma del futuro. Ha capito, dopo questa sua prima stagione sulla panchina della Roma, su chi potrà contare per continuare a gestire una squadra di livello. E le sue scelte, soprattutto in questo finale di campionato, quando c’è stato anche da prendere qualche direzione decisa, hanno indicato sicuramente qual è la truppa dei suoi intoccabili.
Da Il Romanista:
Da Il Romanista:
Da Il Corriere della Sera:
Da Il Romanista:
Luca Toni e la Roma. Lo scudetto. Il futuro – Capitale o Bayern Monaco? – e i Mondiali 2010 in SudAfrica. Pensi all’attaccante e ti viene da collegarlo, specialmente adesso, a una marea di argomenti tutti attuali. Il derby vinto contrro la Lazio, il primo della sua carriera; la voglia di vederlo tornare a segnare; il feeling con Farncesco Totti, tanto evidente fuori dal campo quanto ancora acerbo sul terreno di gioco; le freschissime dichiarazioni di Karl Heinze Rummenigge che ha aperto uno spiraglio all’ipotesi che i bavaresi possano lasciare libero l’ariete di accasarsi dove gli pare. A Luciano Moggi no, perchè – a memoria – con l’ex dirigente bianconero radiato dal mondo del calcio, lui non c’ha avuto nulla a che fare. Parleresti di un sacco di cose, se ce l’avessi davanti. Ma non ce l’hai: allora non resta che fargli visita, in maniera continuativa, sulle pagine del sito uficiale dove, in modo frequente, i pensieri di Luca Toni vengono fuori da soli. Nessuno che gli fa domande, lì, ma solo il reale fluisso della mente di Toni. Oggi, il Campione del Mondo in carica ha evitato di toccare ciascuno degli argomenti appena enunciati, mostrando di avere un solo chiodo fisso. Il Parma. Quasi a dimostrazione del fatto che la determinazione che si respira nello spogliatoio capitolino è la stessa che porta i giallorossi a continuare come sempre. Un passo alla volta. Nessuna sovrapposizione inutile, nessuna fuga in avanti. Il resto, semmai, verrà da solo.
Le finali di Coppa Italia della Roma. Il 2008. Corsi e ricorsi storici: quando i giallorossi e l’Inter si affrontano, specie in questi ultimi anni, vuol dire che in palio c’è quantomeno la Coppa Italia, se non qualcosa in più. In vista dell’ennesima finale, che si giocherà all’Olimpico il prossimo mercoledì 5 maggio, proviamo a rivivere le emozioni della partita che assegnò la Coppa nel 2008, la nona per i giallorossi (record della Juventus eguagliato), con l’augurio che possa essere di buon auspicio. Decisive, in quell’occasione, furono soprattutto le motivazioni: Inter appagata da uno Scudetto appena vinto, Roma delusa da una rincorsa senza esito e certamente più affamata rispetto ai nerazzurri. Eppure, dopo 20’ di sostanziale equilibrio, fu il brasiliano dell’Inter (oggi al Barcellona) Maxwell a costringere il connazionale Doni a un intervento decisivo. Scossa dal pericolo corso, la Roma riuscì a rialzare il proprio baricentro affacciandosi in ben due occasioni nell’area nerazzurra, ma senza creare grandi grattacapi. Al terzo assalto, però, un corner calciato come sempre magistralmente dal sensibile piede del regista cileno Pizarro fu girato spelndidamente a rete, imparabile, da Philippe Mexes, allora certo più decisivo di quanto non sia oggi.