Totti-De Rossi-Julio Sergio: gli intoccabili di Ranieri

 Da Il Tempo:

Un rush finale tutto da vivere nonostante la classifica non sorrida più alla Roma. Un bilancio che comunque non può che essere positivo nonostante l’amarezza di aver subito il secondo controsorpasso proprio a ridosso dalla bandiera a scacchi. Ranieri prova a tenere unita la «sua» Roma, cerca di non far perdere anche quelle ultime motivazioni che saranno così importanti già a partire da sabato a Parma: a prescindere da quello che succederà domenica sera all’Olimpico tra LazioInter. Ma Ranieri ha già nella mente anche quella che sarà la Roma del futuro. Ha capito, dopo questa sua prima stagione sulla panchina della Roma, su chi potrà contare per continuare a gestire una squadra di livello. E le sue scelte, soprattutto in questo finale di campionato, quando c’è stato anche da prendere qualche direzione decisa, hanno indicato sicuramente qual è la truppa dei suoi intoccabili.

Protesta via Allegri: non c’è l’autorizzazione

 Da Il Romanista:

«Ma è vero che non se ne fa più niente?». La domanda che poneva ieri pomeriggio un tifoso giallorosso su Facebook era la stessa di tantissimi romanisti che erano pronti ad andare domani mattina alle 10 davanti alla sede della Federcalcio in via Allegri per protestare contro i torti arbitrali subiti. La risposta è arrivata ieri in serata. La manifestazione non ci sarà. L’idea, partita dai social network, e rilanciata da molte radio romane, non potrà essere realizzata. (…)

Lazio-Inter, Rocchi: “Daremo il massimo”

 Da Il Romanista:

Riflettori accesi. A tre giorni dal big match di domenica all’Olimpico contro l’Inter, in casa Lazio comincia a emergere un certo fastidio per l’esposizione mediatica cui la squadra è sottoposta. Rocchi e compagni avranno addosso gli occhi di tutti. Dei loro tifosi, innanzitutto, che non hanno mai fatto nascosto l’auspicio (diciamo così) che la Lazio elimini qualsiasi speranza romanista cedendo il passo all’Inter. Ma anche quelli di tutta Italia, tifosi giallorossi in testa. Dopo le parole di Lotito e Reja, che hanno assicurato il massimo dell’impegno da parte della squadra, ieri è intervenuto anche Tommaso Rocchi. «Sento molto parlare di Lazio, che invece va lasciata in pace, si parla molto, troppo e anche fuori luogo», le parole del capitano biancoceleste a Sky.

Mercato: Ranieri rinuncia a Toni

 Da Il Corriere della Sera:

Toni vuole la Roma e il Bayern Monaco è ben disposto a trattare. Ma la Roma vuole ancora Toni? Mentre la squadra cerca di risollevarsi dalla batosta di domenica scorsa, in vista della trasferta di sabato a Parma, in casa giallorossa si comincia a pensare al futuro. Concilianti risuonano le parole di Karl-Heinz Rummenigge: «Parleremo con Luca a fine stagione – ha sottolineato il presidente operativo del club bavarese a Sky – Sono sicuro che troveremo la soluzione che accontenti tutti».

Parma-Roma: speranza Totti

 Da Il Romanista:

C’è poco da fare. Quando la vince con un gol di Totti, è come se vincesse un po’ di più. E’ un senso di completezza e di appagamento come quando ogni cosa va al suo posto, proprio come la sogni la sera prima. Vinciamo uno a zero, gol di Totti. E’ perfetto. Se poi segna Lobont su calcio d’angolo va bene uguale, sia chiaro. Ma magari aspetti fino al 95esimo perché sia proprio il Capitano a metterci la ciliegina, a rendere perfetto ciò che è stupendo, a trasformare il bello in sublime, come un passaggio spalle alla porta senza guardare. Anche per questo, la sconfitta con la Sampdoria fa male. Perché se fosse andata come doveva andare, avrebbe avuto quel tocco in più di un Totti ritrovato, proprio subito dopo tutto ciò che – ancora una volta – s’era detto di lui dopo il derby.

Toni: “Complimenti Bayern, penso a Parma-Roma”. I crucchi sanno che vuole solo la Capitale

 Luca Toni e la Roma. Lo scudetto. Il futuro – Capitale o Bayern Monaco? – e i Mondiali 2010 in SudAfrica. Pensi all’attaccante e ti viene da collegarlo, specialmente adesso, a una marea di argomenti tutti attuali. Il derby vinto contrro la Lazio, il primo della sua carriera; la voglia di vederlo tornare a segnare; il feeling con Farncesco Totti, tanto evidente fuori dal campo quanto ancora acerbo sul terreno di gioco; le freschissime dichiarazioni di Karl Heinze Rummenigge che ha aperto uno spiraglio all’ipotesi che i bavaresi possano lasciare libero l’ariete di accasarsi dove gli pare. A Luciano Moggi no, perchè – a memoria – con l’ex dirigente bianconero radiato dal mondo del calcio, lui non c’ha avuto nulla a che fare. Parleresti di un sacco di cose, se ce l’avessi davanti. Ma non ce l’hai: allora non resta che fargli visita, in maniera continuativa, sulle pagine del sito uficiale dove, in modo frequente, i pensieri di Luca Toni vengono fuori da soli. Nessuno che gli fa domande, lì, ma solo il reale fluisso della mente di Toni. Oggi, il Campione del Mondo in carica ha evitato di toccare ciascuno degli argomenti appena enunciati, mostrando di avere un solo chiodo fisso. Il Parma. Quasi a dimostrazione del fatto che la determinazione che si respira nello spogliatoio capitolino è la stessa che porta i giallorossi a continuare come sempre. Un passo alla volta. Nessuna sovrapposizione inutile, nessuna fuga in avanti. Il resto, semmai, verrà da solo.

Roma finali Coppa Italia: il 2008. Contro l’Inter una sofferenza che vale 9

 Le finali di Coppa Italia della Roma. Il 2008. Corsi e ricorsi storici: quando i giallorossi e l’Inter si affrontano, specie in questi ultimi anni, vuol dire che in palio c’è quantomeno la Coppa Italia, se non qualcosa in più. In vista dell’ennesima finale, che si giocherà all’Olimpico il prossimo mercoledì 5 maggio, proviamo a rivivere le emozioni della partita che assegnò la Coppa nel 2008, la nona per i giallorossi (record della Juventus eguagliato), con l’augurio che possa essere di buon auspicio. Decisive, in quell’occasione, furono soprattutto le motivazioni: Inter appagata da uno Scudetto appena vinto, Roma delusa da una rincorsa senza esito e certamente più affamata rispetto ai nerazzurri. Eppure, dopo 20’ di sostanziale equilibrio, fu il brasiliano dell’Inter (oggi al Barcellona) Maxwell a costringere il connazionale Doni a un intervento decisivo. Scossa dal pericolo corso, la Roma riuscì a rialzare il proprio baricentro affacciandosi in ben due occasioni nell’area nerazzurra, ma senza creare grandi grattacapi. Al terzo assalto, però, un corner calciato come sempre magistralmente dal sensibile piede del regista cileno Pizarro fu girato spelndidamente a rete, imparabile, da Philippe Mexes, allora certo più decisivo di quanto non sia oggi.

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