Adriano – Roma: 7 chili di troppo, dal 1 luglio anche un tutor

 Primo obiettivo di Adriano, non appena giunto a Roma, è quello di ritrovare il peso forma. Il che equivale a dire: dieta ferrea per perdere i sette chili di troppo. Non solo: a facilitare l’inserimento dell’Imoperatore e tenerlo sotto monitoraggio, è prevista anche l’assistenza di un tutor. Da La Repubblica:

Poche ore all’inizio della settimana dell’Imperatore. Tra domenica e lunedì (quando si muoverà l’agente Rinaldi) Adriano salirà su un volo in partenza da Rio de Janeiro verso l’Italia: sosta di un giorno a Milano, poi mercoledì a Roma. Ultime ore brasiliane, quindi, per l’attaccante.

Sensi – Italpetroli: A.A.A. cercasi alleati

 Da Il Corriere dello Sport:

La partita è aperta e dovrà essere chiu sa in fretta. Possibilmente entro il 23 giugno, o entro fine luglio, come i tre ar bitri auspicano, anche se si potrebbe an dare anche oltre. Italpetroli e Unicreditsono alla resa dei conti, ma il presiden te del collegio arbitrale, Cesare Ruperto, il 23 vuo le giocarsi la carta della conciliazione, chiedendo ai titolari dei due gruppi (Rosella Sensi per Italpe troli e Alessandro Profumo o Paolo Fiorentino per Unicredit) di essere pre senti alla prossima riunio ne del Collegio. Gli avvocati del gruppo Italpetroli confidano nel fatto che il presidente Ruperto accolga l’istanza del gruppo che fa capo alla famiglia Sensi sul calcolo degli interessi, che hanno fat to aumentare sensibilmente il debito. Un’altra data importante sarà il 30 giu gno, quando i revisori dei conti dovran- no approvare il bilancio di Italpetroli. I revisori si riuniranno il 15 e il 20, ma la società di revisione al momento non ha preso una posizione al riguardo. I legali della famiglia Sensi non temono che si possa arrivare all’istanza fallimentare. Intanto ieri una nuova presa di posizione da parte di Unicredit ha riportato le parti su posizioni rigide. « Per ora non c’è alcuna ipotesi di accordo. Allo sta to non esiste alcuna tratta tiva tra le parti» , in riferi mento «alle notizie appar se in merito alla cessione del 51% di Italpetroli dalla famiglia Sensi al gruppo Unicredit e o alla cessione della As Roma allo stesso gruppo bancario. Il brevissimo rinvio dell’udienza arbitrale al 23 giugno è un atto previsto dallo stesso regolamento arbitrale » ha precisato un portavoce della banca all’Ansa.

Doni, Baptista, Brighi: la Roma si farà con le loro cessioni

Da Il Romanista:

Per completare la campagna acquisti giallorossa c’è bisogno, oltre al riscatto di Burdisso, di altri cinque giocatori. In ordine di importanza: un quasi titolare per la fascia destra in difesa (visto che Cassetti va per i 34, che Motta non sarà riscattato e Cicinho resterà quasi sicuramente in Brasile), un vice- Riise, un vice-Taddei, un quarto centrale difensivo possibilmente giovane e di prospettiva e un terzo portiere d’esperienza che sia pronto in caso di problemi per Julio Sergio e Lobont (che è il dodicesimo designato). Il ds giallorosso Pradè, che ha già portato in giallorosso senza spendere un solo euro Adriano e Fabio Simplicio, sta lavorando in maniera intelligente ma qualche euro dalle casse giallorosse dovrà per forza uscire per mettere a disposizione di Ranieri la rosa di cui ha bisogno. E visto che in questo momento non si conosce la disponibilità economica per fare il mercato, inevitabilmente si dovrà ricorrere ad alcune cessioni. Non di top player (De Rossi, Mexes, Vucinic) ma di calciatori di seconda fascia che hanno un discreto mercato e che contemporaneamente sgraverebbero il bilancio giallorosso di stipendi importanti: Doni, lo ha ammesso lo stesso Ranieri, Cicinho e Julio Baptista sono i più indiziati a lasciare Trigoria. A loro bisogna aggiungere Matteo Brighi, che dopo l’arrivo di Fabio Simplicio rischia di vedere ulteriormente ridotto il suo già poco spazio.

Unicredit – Italpetroli: work in progress. Ma sarà dura

 Da Il Corriere della Sera:

«Non c’è alcuna ipotesi di accordo. Allo stato non esiste alcuna trattativa tra le parti». Parola di Unicredit, creditore di circa 350 milioni di euro nei confronti di Italpetroli, che nel frattempo ha contrattaccato chiedendo 50 milioni di risarcimento danni più la cancellazione di altri 80 per anatocismo (calcolo degli interessi sugli interessi).
Non è esattamente lo scenario che qualcuno aveva descritto venerdì, dopo le due ore di incontro tra i legali delle due parti negli uffici del professor Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale che tornerà a riunirsi il 23 giugno. L’intenzione di Ruperto è che al nuovo incontro siano presenti anche Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, e Rosella Sensi. Due presenze molto importanti, ma soltanto se nei prossimi giorni verranno fatti passi avanti nella trattativa. Passi avanti che, al momento, non ci sono.
Unicredit, attraverso un suo portavoce, ha negato «le notizie apparse in merito alla cessione del 51% di Italpetroli dalla famiglia Sensi al gruppo Unicredit e o alla cessione della As Roma allo stesso gruppo bancario». L’istituto di piazza Cordusio spiega inoltre che « il brevissimo rinvio dell’udienza arbitrale al 23 giugno è un atto previsto dallo stesso regolamento arbitrale». Cancellando così anche un altro particolare che, venerdì, aveva fatto pensare a una soluzione in vista: la vicinanza temporale tra il primo e il secondo incontro tra le parti.

Spalletti: “Ranieri garante per Adriano. Roma, avrei voluto fare di più”

 Da Il Romanista:

Il primo sorriso della sua giornata a Coverciano, Luciano Spalletti lo fa quando ricorda i tempi di Roma. È grande e grosso «come il cuore di questa città che mi è rimasta nel cuore», ha un paio di jeans, una camicia bianca e una giacca blu. È abbronzato come sempre. Ospite della Peroni nel centro tecnico federale, l’ex allenatore della Roma si racconta a 360 gradi. E, al microfono di Sky, svela tutti i particolari della sua avventura russa. Racconta di quanto siano «preparati i calciatori», di quanto sia complicato organizzare le trasferte «perché a volte vai a giocare in città dove ci sono tre ore di fuso orario», e di come, prima di andare al campo, abbia «bisogno di mangiare almeno due cornetti».
Il cuore, però, è rimasto a Roma. Per questo quando Massimo Tecca gli chiede un commento sul suo ritorno in Champions con lo Zenit, lui risponde pensando alla Roma. E dice: «Vedrete che dei giallorossi se ne sentirà parlare parecchio anche in questa competizione. La Roma ha dei grandi giocatori e un bravissimo allenatore. Quest’anno ha fatto una stagione fantastica, per cui meriterebbe il premio della critica. Nella prossima stagione può fare qualcosa di simile». Con un Adriano in più: «È un ottimo giocatore, la sua garanzia è Ranieri. Credo molto in Claudio, persona seria e gran professionista».
Gli occhi di Spalletti, nella quiete di Coverciano, si illuminano quando parla di Roma. Se ne accorgono tutti, anche un tifoso che gli chiede di fare una foto «perché lei, mister, mi è rimasto nel cuore». «Quello con la squadra e la città – dice ancora a Sky – è stato un grande amore. Una passione condivisa con migliaia di tifosi e anche con i giocatori». Si è parlato di dissapori con Totti: «Con Francesco ci siamo chiariti, abbiamo parlato anche per telefono. Ho un ricordo splendido di lui e di tutti gli altri. Ha un cuore grande così, come i suoi compagni e come la meravigliosa gente di Roma. Due anni fa ci hanno sfilato uno scudetto, in questa stagione i ragazzi ci sono andati vicini. Sono convinto che presto avranno tutte le soddisfazioni che meritano».

Calciomercato Roma: ora sotto con Isla

 Dopo quelli di Adriano e Fabio Simplicio, il prossimo acquisto dichiarato dei giallorossi potrebbe essere quello di Mauricio Isla, per il quale l’Udinese chiede 10 milioni di euro. La dirigenza capitolina è pronta a lavorare per rendere ancor più vantaggiose le condizioni per l’acquisto. Da Il Romanista:

«Marco sarà contento di andare dove si crederà di più in lui». Il Marco in questione è Motta, e le parole dell’avvocato Bozzo, il suo (e di Pizarro, Perrotta e Juan) procuratore,
rilasciate a romanews.eu suonano come un addio alla Roma. La società giallorossa, infatti, non sembra intenzionata a riscattare dall’Udinese la seconda metà del cartellino del difensore, sul quale nelle ultime ore è piombata pesantemente la Juventus. Delneri, infatti, ha intenzione di riproporre il 4-4-2 che è un suo marchio di fabbrica e ha individuato in Motta l’interprete giusto per la fascia destra.
Sull’ipotesi-Juve Bozzo non si sbilancia ma da Torino danno l’affare per fatto. «Il futuro di Marco non si può ancora decifrare prima che Roma e Udinese non risolvano la compartecipazione. Non so se la Roma ha intenzione di riscattarlo, vederemo quando sarà il momento di formulare l’offerta quanto ci crederanno le due società. Marco attende serenamente che la situazione si risolva. Lui ovviamente non può decidere, sono le due società che si devono mettere d’accordo».

Motta – Roma: titoli di coda

 Da Il Messaggero:

Archiviati i rinnovi contrattuali (Julio Sergio, Cassetti e Taddei) e gli arrivi a parametro zero di Adriano e Fabio Simpicio, a Trigoria scatta l’operazione-Burdisso. Insieme al capitolo-cessioni, il ds Daniele Pradè si concentra su quello che viene ritenuto da Claudio Ranieri il perno della difesa giallorossa. Per riscattarlo dall’Inter, nei giorni scorsi Rosella Sensi haconfidato nella signorilità di Moratti: «E’un signore, sono convinta che non ci saranno problemi. Magari ci vorrà tempo ma sono ottimista». Parole non banali quelle del presidente. Il passaggio – «ci vorrà del tempo» – indica come la Roma, al di là delle vicende che riguardano la controllante Italpetroli, ha bisogno di qualche settimana per far cassa con alcune cessioni per poi esaudire le richieste nerazzurre. In attesa di offerte convincenti per il duo brasiliano Doni-Baptista (probabilmente se ne parlerà dopo il Mondiale), e aspettando le avance per Brighi da una delle due squadre genovesi, il primo indiziato a lasciare la capitale è Motta.
In un primo momento la Roma aveva pensato di intavolare un discorso con l’Udinese che riguardasse uno scambio di comproprietà con Isla. Ma l’eccessiva valutazione data dalla società friulana al cartellino del cileno (10 milioni), ha fatto in modo che i piani cambiassero in corsa.

Mazzone: “Toni al Genoa? Grande acquisto”

 Carlo Mazzone affronta l’argomento Luca Toni e – dopo l’addio del bavarese alla Capitale – lo fa per ribadire che solo per colpa degli infortuni, l’ariete non ha avuto modo di dimostrare ancora di più il proprio valore. Non solo: per il Genoa, afferma l’ex tecnico giallorosso, si tratterebbe – qualora Toni finisse lì – di un gran bell’acquisto. Da Il Romanista:

Ancora poche ore e Luca Toni sarà ufficialmente un giocatore del Genoa. L’ormai ex attaccante giallorosso è a tutti gli effetti il nuovo centravanti della formazione di Gasperini. Il presidente genoano Preziosi domani dovrebbe ufficializzare l’acquisto del centravanti campione del mondo in carica. Si chiude così il rapporto del Numero 1 con la Roma, un rapporto fatto di alti e bassi, di gol importanti ma anche di un infortunio che gli ha impedito di esprimersi al meglio nei suoi sei mesi romani e romanisti.
In questi giorni Toni ha parlato molto della sua avventura, manifestando il rammarico per le scelte della società, che gli ha preferito la scommessa-Adriano. Se fosse dipeso da lui, insomma, Toni sarebbe rimasto a Roma. «Alla Roma sarei rimasto volentieri, però la società ha deciso di fare altre scelte e io, a quel punto, ho deciso di farne altre a mia volta».

Mondiali 2010, Italia: De Rossi spettatore nell’1-1 contro la Svizzera

 Meglio che contro il Messico, certo, ma quanto ci voleva? Nella sfida pre Mondiale tra Italia-Svizzera, gli Azzurri racimolano un pari che somiglia a un amuleto (si fece 1-1 anche nell’amichevole contro gli elvetici alla vigilia del Mondiale 2006). Una manciata di minuti per Daniele De Rossi, entrato allo scadere della ripresa per dare il cambio a Palombo. Da Il Romanista:

Doveva essere 1-1, e 1-1 è stato. Probabilmente Lippi non chiedeva di meglio all’ultima amichevole della Nazionale prima del Mondiale. A Ginevra contro la Svizzera gli azzurri dovevano cancellare, almeno in parte, il ricordo dell’orribile prestazione col Messico di qualche giorno fa e non mettersi contro la scaramanzia. Quella che vuole l’Italia diventare campione del Mondo dopo aver pareggiato con un gol per parte contro gli elvetici. Era successo nel 1982 (per noi segnò Cabrini) e la storia si era ripetuta anche quattro anni fa (stesso risultato e rete di Gilardino). Qualche progresso rispetto al match di giovedì in effetti si è visto. Certo, fare peggio era difficile, ma le riserve (il ct ha lasciato a riposo quasi tutti i titolari) hanno mostrato un tono atletico superiore. Un segnale che fa diminuire le perplessità sulla preparazione effettuata al Sestriere. Lippi schiera dunque l’Italia 2, fuori anche De Rossi (che entra a 2’ dal termine). In campo ci sono Chiellini, al rientro dopo l’infortunio, e Montolivo che, degli undici di partenza è il più titolare di tutti a causa dello stop di Pirlo. Dieci minuti e sembra profilarsi un’altra serata nera.

Burdisso a Moratti: “Voglio la Roma. Lasciami qui”

 Nicolas Burdisso prende posizione chiara rispetto al suo futuro e, dal raduno pre Mondiale dell’Argentina, interviene rivolgendosi direttamente a Massimo Moratti. La richiesta? Restare a Roma, lasciarlo rimanere nella Capitale. Da La Gazzetta dello Sport:

Vorrebbe mettere radici. A Roma. Nicolas Burdisso parla dal ritiro dell’Argentina sempre con un filo di voce. Quasi avesse il timore di disturbare. Per uno con il suo carattere, deve essere strano ritrovarsi attaccata addosso l’etichetta di «uomo mercato». Ma è la semplice verità. Il «Padroncito» piace a tanti. In particolare a Roberto Mancini, che lo vorrebbe portare in Inghilterra, al Manchester City. Il club anglosassone ha presentato un’offerta ufficiale all’Inter. Quindici milioni di euro. Tanti soldi. Una proposta difficile da rifiutare. Il problema, però, è convincere Burdisso. Che in questo momento ha tutti altri progetti. Il difensore argentino esce per la prima volta allo scoperto con un appello che ha per destinatario il presidente dell’Inter Massimo Moratti. Un uomo che gli è sempre stato vicino nei momenti difficili. « Capisco — spiega Nicolas — che ogni club ha il dovere di pensare ai propri interessi, però chiedo al presidente Moratti di lasciarmi alla Roma. Questa è la soluzione che più mi farebbe felice». Messaggio più che chiaro. Contropartita Certo, la famiglia Sensi non può mettere sul piatto i soldi degli sceicchi del City. Gli scenari economici sono molto diversi. Servirebbe una contropartita tecnica. L’Inter ha già fatto sapere che le interesserebbe il difensore della nazionale brasiliana Juan. Un’operazione che garantirebbe alla società giallorossa Burdisso e soldi.

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