Zeman: “Mondiali 2010? Vince chi resiste. Adriano – Roma: è grandissimo, in tutti i sensi”

 Quando parla sembra un oracolo: Zdenek Zeman torna a esprimere opinioni e giudizi davanti ai microfoni di Sky Sport e il giorno dopo si trova sulle pagine di tutti i giornali. Non sembra particolarmente affascinato dopo le prime gare di questo Mondiali 2010 francamente indecifrabile per mancanza di idee e carenza di gioco; non sembra neppure certo del fatto che l’acquisto di Adriano possa fare grande la Roma: non perchè sia un bluff quanto piuttosto per il fatto che il carioca è palesemente fuori condizione. Altre pillole da Il Romanista:

«Adriano? Una volta, quando mi sfrecciava sotto la panchina, faceva vento, ora non lo so se, con qualche chilo in più, riesce ancora a fare la stessa prestazione fisica. Una volta era grande, ora è solo grandissimo». Parola di Zdenek Zeman, che in esclusiva a Sky Sport24 parla di tutto: Mondiali, Totti, la Roma.
Zeman, sta vedendo Sudafrica 2010?
Io continuo a dire che il Mondiale a 32 squadre è difficile da seguire, ci sono più di 700 giocatori, seguire 700 giocatori è difficile. Come squadre, penso che per ora nel girone si stanno facendo i calcoli per non stancarsi, per vedere come si potrebbe passare il girone, quindi non ci sono state grandi partite, per ora si pensa di più a distruggere gli altri che a costruire qualche cosa. Poche squadre prendono l’iniziativa, poche squadre cercano di fare calcio offensivo, anche se sulla carta sono nettamente superiori e quindi dovrebbero far valere la loro superiorità. Tutte le 32 squadre pensano di poter vincere il campionato del Mondo visto che l’ha vinto l’Italia quattro anni fa. Hanno speranze, poi arriveranno in poche. Vincerà quella che avrà più resistenza a fare sette partite a buoni livelli.
Le è piaciuta l’Italia?

Mondiali 2010, Brasile-Costa d’Avorio: Drogba trema. C’è Juan

 Neppure il Brasile di Carlos Dunga ha finora incantato: nel corso dei Mondiali del Sud Africa, tuttavia, il girone dei verdeoro pare essere uno dei più equilibrati se è vero – come è vero – che neppure la Corea del Nord è parsa tanto scarsa. Oggi toccherà nuovamente ai carioca, impegnati in serata contro l’ostica Costa d’Avorio dell’acciaccato Didier Drogba. Gli africani sono a tutti gli effetti l’ultima speranza (con il Ghana) cui il continente nero può aggrapparsi per vivere l’emozione di un passaggio del turno ma per il calciatore del Chelsea il pericolo è in agguato. Si chiama Juan, muraglia brasiliana che ha mostrato di sapere – lui solo – frapporre ostacoli insormontabili davanti ai pali di Julio Cesar. Da Il Romanista:

Baptista sicuramente lo sa. Ma stasera (ore 20.30), contro la Costa d’Avorio di Eriksson, il suo Brasile potrà contare sul tifo della Roma. C’è un sogno che fanno spesso a Trigoria: Dunga chiama Baptista, gli affida la maglia di Kakà e la Bestia ripaga la fiducia del suo ct con un paio di gol. È una visione. E pure una speranza. Per il cartellino del brasiliano, ad agosto 2008 la Roma ha versato nove milioni nelle casse del Real Madrid.

Roma – Udinese: Isla si può, Sanchez è un sogno

 Mauricio Isla e Alexis Sanchez sono stati accostati a più riprese alla Roma in questo scorcio di calciomercato: entrambi in quota all’Udinese, i due calciatori sono impegnati nella competizione mondiale del Sud Africa e stanno vivendo in maniera marginare le voci relative al passaggio di maglia. Tuttavia, se le indiscrezioni che vorrebbero Sanchez in giallorosso sono al momento non supportate dai fatti (avvicinare la punta è proibitivo per le casse capitoline), altra sorte potrebbe toccare a Isla, obiettivo concreto anche per la possibilità di inserirlo nella trattativa che interessa Marco Motta. Da Il Romanista:

Se in questi giorni vi capiterà di incontrare Pizarro, chiedetegli chi è Carlos Caszely. In Cile ha fatto la storia del calcio. Per i tifosi del Colo Colo, è qualcosa di più: con 151 gol in 288 presenze, e cinque Coppe Libertadores, è una leggenda. Aggiungeteci che è stato un fermo oppositore della dittatura di Pinochet, e capirete perché quando parla Caszely il Cile si ferma ad ascoltarlo. In patria gli hanno chiesto cosa ne pensasse di un paio di elementi per cui la Roma stravede: Sanchez e Isla. Caszely si è aggiustato i baffoni grigi e poi ha risposto così: «Hanno rubato la scena. Sono dei grandi giocatori e valgono molto. Come qualsiasi altra stella mondiale». Quanto costano esattamente?

Burdisso – Roma: Inter, domani la risposta

 Lunedì mattina Fernando Hidalgo incontrerà Marco Branca: nella circostanza, Inter e Roma tenteranno di trovare l’accordo definitivo per il passaggio di Nicolas Burdisso in giallorosso. La trattativa ruoterà intorno ai sei milioni di euro messi sul piatto dal club capitolino anche se i nerazzurri cercheranno di monetizzare ulteriormente. Il punto fermo è la volonta del difensore attualmente impegnato con l’Argentina nei Mondiali del Sud Africa: il centrale ha già messo in chiaro le cose e detto di volere solo la Roma. Da Il Romanista:

I giorni decisivi di Nicolas Burdisso. Dal Sudafrica all’Italia, tra Roma e Milano, la carriera del centrale argentino è a un punto di svolta. In questa settimana (probabilmente tra domani e martedì) il suo procuratore, Fernando Hidalgo, si incontrerà con la dirigenza nerazzurra per discutere del futuro dei due assi della sua scuderia: Milito e, appunto, Burdisso. Hidalgo, che dovrà anche risolvere alcune pendenze economiche con i nerazzurri, spiegherà a Branca che l’accordo con la Roma già c’è (contratto quadriennale da due milioni e mezzo) e che Nicolas, pur essendo grato all’Inter per come l’ha trattato in questi anni – soprattutto nel periodo di malattia della figlia – ha voglia di restare nella Capitale. Perché quest’anno si è trovato benissimo e perché qui c’è un allenatore che punta tanto su di lui.

Mondiale 2010, Italia-Nuova Zelanda: De Rossi la certezza, Marchetti la novità

 La seconda gara della Nazionale italiana in Sud Africa è una partita cruciale perchè una vittoria garantirebbe agli Azzurri buone canches di qualificazione. Marcello Lippi ha deciso: giocano dieci undicesimi della squadra che ha pareggiato con il Paraguay. E mentre Daniele De Rossi si conferma sempre più leader del gruppo, Federico Marchetti si appresta al debutto dal 1′. Da Il Romanista:

Col gol al Paraguay ha messo a tacere le critiche per le sue dichiarazioni al Sestriere. Qualcun altro al posto suo potrebbe ritenersi già soddisfatto. Qualcun altro, appunto. Non De Rossi. Per lui è appena cominciata. Daniele, dopo essersi preso la Nazionale, vuole prendersi anche un Mondiale che stavolta sentirebbe pienamente suo. Lippi lo sa che, se vuole andare avanti, deve affidarsi a lui. E gli ha consegnato le chiavi del centrocampo in una partita in cui bisognerà reggere l’impatto fisico dei neozelandesi per poterli andare poi a colpire con la tecnica e con l’agilità. Insomma, una partita per De Rossi. La formazione che scenderà in campo oggi pomeriggio alle 16 al Mbombela Stadium di Nelspruit è fatta per dieci undicesimi. In porta confermato Marchetti come vice Buffon (che è rimasto nel ritiro di Centurion per curare l’ernia del disco e tentare un improbabile recupero), la difesa sarà la stessa dell’esordio, con la fiducia confermata a Criscito sulla sinistra. Nel mezzo De Rossi e Montolivo con Pepe da una parte e Marchisio dall’altra in un 4-4-2 nel quale ci sono da decidere le punte.

Julio Baptista, la Bestia graffierà lontano da Roma

 Le dichiarazioni di Julio Baptista dal ritiro della nazionale brasiliana in SudAfrica vanno ad alimentare le voci che lo vorrebbero lontano da Roma. Il club capitolino cercherà di fare cassa attraverso la sua cessione e il brasiliano, direttamente dal ritiro carioca, non ha nascosto di vedersi già con un’altra casacca.
IL RUGGITO DELLA BESTIA – Nel corso della conferenza stampa di ieri, la Bestia ha parlato, tra le altre cose verdeoro, del suo futuro romano e del suo feeling con Claudio Ranieri: “Non so se rimarrò alla Roma, vedremo. Il primo anno ho fatto molto bene e ho segnato anche parecchi gol. Poi è arrivato un nuovo allenatore che ha una nuova filosofia di gioco e non mi ritiene adatto per il suo sistema di gioco. È una cosa che nei campionati europei capita spesso. Ma tutto questo non toglie valore al lavoro che io faccio, tanto è vero che sono qui a giocarmi una Coppa del Mondo e a lavorare per avere una chance di essere in campo”.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.