Roma-Lecce 4-0
ROMA: Frasca, De Prosperis, Sini, Antei, Malomo (26′ st Frascatore), Mladen, Pettinari (21′ st Scerrati), Citro (15′ st Buono), Zamblera, Florenzi, Sciarra. A disp.: Pena, Viviani, Caprari, Montini. All. De Rossi
LECCE: Trazzi, Giaracuni, Febbraro, Pellè, Crescente, Mollestar, Falcone (13′ st Falco), Legari, Lucà (35′ st Bruno), Lino (18′ st Janvier), De Souza. A disp.: Bibba, Rizzo, Montenegro, Maraga, All. Mazzeo
Arbitro: Lobina (Cagliari)
Marcatori: 35’ pt Florenzi, 40’ pt Zamblera, 6′ st Sciarra, 20′ st Pettinari
Vince e convince la Roma Primavera di Alberto De Rossi, giunta alla seconda vittoria in altrettante partite. Dopo un esordio difficile contro i coriacei del Frosinone (sconfitti per una rete segnata allo scadere del secondo tempo; il Frosinone si è poi rifatto in Coppa Italia, ndr), stavolta la gara è sempre stata nelle mani della formazione capitolina.

E’ stato un amore durato il tempo di una estate.
“Non chiedo molto, solo l’abc del calcio”. Parole di Ranieri. Il pensiero del tecnico giallorosso è chiaro: cercare di ridurre all’essenziale il gioco della Roma; far tornare nel gruppo deluso la voglia di lottare su ogni pallone; il carattere e la determinazione che trasformano dei buoni giocatori di classe e fantasia in una squadra con un unico obiettivo; la vittoria. Per riuscirci si passa attraverso cose semplici, come non subire reti. In Svizzera è arrivato il quindicesimo gol incassato in otto partite; un cambio di rotta è necessario anche se “in pochissimo tempo non è semplice cambiare le cose, nessun allenatore ha la bacchetta magica”. 
Per uscire da tunnel in cui è entrata, alla Roma serve la grande prestazione – ovviamente corredata con i tre punti – nel match di domani sera contro la Fiorentina che va a chiudere la quarta giornata del campionato di serie A. I giallorossi, dopo la figuraccia in Europa League, vogliono recuperare terreno in campionato dando continuità al successo di Siena della scorsa settimana.
Oltre alla beffa, pure il danno. La trasferta di Basilea potrebbe costare cara alla Roma, e non solo dal punto di vista del risultato.