«A Catania vorrei festeggiare per poi farlo la sera a casa con moglie e figli”. Sono le parole di Francesco Totti, riportate da Il Messaggero, Il Corriere dello Sport e La Gazzetta dello Sport. “Ranieri vuole un regalo? Speriamo di farglielo, ma non è facile – continua il capitano giallorosso – Questo è un campo che ha sempre nascosto molte insidie. Per fortuna la salute mi assiste. Sto bene, ho recuperato dalle fatiche di mercoledì sera. Con quel terreno era davvero impoissibile giocare. E nel secondo tempo ancora di più, avevo due avversari alle costole, Migliaccio era venuto a fare il terzino».
Francesco Totti, 33 anni: auguri, Capitano
Verrebbe da riprendere una delle ultime scene di un film che ha fatto la storia del cinema, L’attimo fuggente. Perchè quella fotografia finale, ovvero gli studenti in piedi sui banchi a ringraziare nel migliore dei modi il professor Keating con la struggente
Capitano, mio capitano
declamata con il trasporto di chi sa di avre appena vissuto una delle esperienze più significative di una vita intera, è un nodo alla gola ogni volta che ci si ferma a guardarla.
Il paragone calza a pennello, ne siamo convinti: Francesco Totti spegne oggi le trentatrè candeline nella consapevolezza di aver speso buona parte della vita sposando senza se e senza ma la causa giallorossa.
Menez interrompe l’allenamento: “Meglio se vado in palestra…”
L’articolo del Messaggero: Un convocato in più rispetto all’altro viaggio
Occhio Roma, Sampdoria e Fiorentina vanno a mille!

I due anticipi della sesta giornata sono scivolati non senza sorprese. La Sampdoria, che a Marassi ha inaugurato la giornata calcistica in corso, è riuscita nell’intento che sembrava precluso a molte delle squadre della massima serie: quello, cioè, di affondare la corazzata nerazzurra.
L’Inter di Josè Mourinho, infatti, è caduta per la prima volta in questa stagione, proprio per mano dei blucerchiati, capaci di riscattare nel migliore dei modi il k.o. di Firenze (gol di Jovetic e Gilardino, Cassano e compagni inconsistenti). Dopo una prima frazione di gioco equilibrata e tattica, nella quale ci si è divertiti ben poco per la scarsa mole di occasioni da gol costruite, è la ripresa a regalare gli spunti migliori del match.
Atzori scuote gli etnei: “Contro la Roma voglio la vittoria”

Lo spauracchio Catania, per la Roma. O lo spauracchio Roma, per il Catania. Difficile capire da quale punto di vista leggere l’incontro tra due squadre che passano un momento di forma differente e a cui la gara in procinto di essere determina più di una preoccupazione.
Il Catania ha bisogno di fare punti, la Roma può riagganciare la parte alta della classifica approfittando, tra le altre cose, dello svarione interista di ieri a Genova. Ancora: gli etnei paiono rinvigoriti dopo il punto in trasferta contro l’Atalanta: nella circostanza, tra le altre cose, lamentano un gol annullato per decisione dubbia.
A stimolare oltremodo i biancazzurri ci pensa il tecnico Gianluca Atzori, il quale lancia un segnale preciso: gli etnei vogliono vincere e lo fa nel corso della conferenza stampa che precede l’incontro.
Catania, lo stadio Massimino (altrimenti detto Cibali)

Roma in trasferta a Catania, con il cruccio più grande legato al fatto che il tifo giallorosso sia stato impossibilitato di seguire la squadra per il divieto alla presenza imposto dalle Istutuzioni del calcio. Si gioca in uno stadio – il Massimino, così chiamato dal 2002 – che porta il nome dello storico presidente rossoazzurro, Angelo Massimino.
Vulcanico e caparbio, passionale e fedele a Catania e alla sua gente, Massimino è stato la più alta carica societaria dal 1969 al 1996. Come non ricordarlo nelle sue espressioni più riuscite:
“C’è chi può e chi non può, io può”
I lavori di costruzione dello stadio di Catania, altrimenti detto Cibali per il nome del quartiere nel quale è collocato, vennero avviati nel 1935 mentre l’inaugurazione avvenne due anni dopo, in occasione del match tra il Catania e il Foggia. Nel tempo, è stato uno dei riferimenti imprescindibili del calcio italiano in concomitanza con gli ottimi risultati del club etneo.
Spalletti: “Alla Roma dovrò sempre dire grazie”
Luciano Spalletti ringrazia la Roma. Dal carcere di Massa, dove
Pietro Mezzaroma ad Asromalive.com: “La Roma? Con lo stadio un pensiero lo farei”. La proposta del figlio: “Un pool di imprenditori per salvare la società”
“Un pensiero. Un pensiero, sì, lo farei“. Il pensiero si chiama A.S. ROMA e nella mente di Pietro Mezzaroma si sta riaffacciando, insieme al progetto per il nuovo stadio. Lo affida ad Asromalive.com, mentre il figlio Massimo, presidente della Roma Volley, nonché tifoso doc, frena lo slancio del padre: “Se mi regalasse la Roma lo farei internare!“. Ma allo stesso tempo lancia un appello: “Se ci fosse un progetto che coinvolgesse un pool di imprenditori e se questo progetto, oltre a salvare la società, fosse utile a svegliare dal sonno questa città, allora sì, mi attiverei domani mattina“. Nello studio del commendator Mezzaroma volano gli aeroplanini del nipotino, due anni, stesso nome del nonno: “Può fare un’intervista a tre generazioni“, ci dice l’ex socio di Franco Sensi. La libreria è invasa da pupazzi di Walt Disney. Hanno tutto l’aspetto dei sogni. Quelli da bambino e quelli “da grande“. Forse in mezzo c’è anche la società di Trigoria. “I pupazzi li ho messi insieme nel tempo, per regalarli un giorno a mio nipote. Ora sto facendo fare una bacheca per il piccolo Pietro. In quella bacheca c’è il lato bambino del nonno. Non ho avuto un’infanzia normale. Ho iniziato a lavorare a nove anni. Quando vennero gli americani a Roma, smisi di andare a scuola e andai a lavorare in uno stabilimento di falegnameria. Prendevo cinque lire a settimana. Le portavo a casa perchè servivano ai miei genitori“.
Taddei ancora uno stop: trauma contusivo al tendine d’Achille
Rodrigo Taddei si è procurato un trauma contusivo al tendine
Ranieri: “La Roma deve avere carattere e determinazione”
Oggi in conferenza stampa, Claudio Ranieri ha iniziato a parlare della gara contro il Catania: “Il Catania è rapido e sgusciante. Sono più squadra di noi al momento. Sono compatti e ci faranno difficile. Serve carattere ed intelligenza. L’obiettivo è non prendere gol, ma sempre. Noi creiamo molto ma dobbiamo cercare di mantenere le reti subite a zero. Mexes? Farà parte del gruppo per Catania, non so chi giocherà. Le cose non si fanno dall’oggi al domani. Mexes si applica ed ha determinazione. Io sono contento di lui. Totti? Mi auguro che non sia stanco.
Alemanno: “Il nuovo stadio della Roma sembra un buon progetto, ma nulla è definito”
“Sembra che il progetto della Roma sia buono e credo possa avere un’attuazione concreta”. Sono le parole del Sindaco di Roma Gianni Alemanno in merito al progetto per la costruzione dello stadio della Roma. “Siamo però solo l’inizio, si dovranno fare delle verifiche. Io e Marrazzo – ha detto Alemanno – la settimana prossima ascolteremo la presentazione del presidente Sensi. La Provincia? Abbiamo lavorato principalmente con la Regione, nulla costa a coinvolgere anche la Provincia, anche se le sue competenze in materia sono molto limitate”.
De Lillo: “Il nuovo stadio sorgerà vicino a Via della Monachina”
Fabio De Lillo, assessore all’Ambiente del Comune di Roma, svela
Catania-Roma: la lista dei convocati
La lista dei 21 convocati diramata da Claudio Ranieri per
I numeri di Catania-Roma

Catania e Roma a confronto, in quello che per i giallorossi è un incontro dal sapore particolare. Almeno per tre motivazioni: la prima, occorre rimettersi in marcia al meglio dopo il pari di Palermo (che ha spezzato il bottino di due vittorie su due collezionato da Ranieri); la seconda, al Massimino non ci sarà tifo ospite mentre i supporters locali faranno di tutto (e di più) pere sostenere una squadra partita così e così; terzo, i precedenti in terra etnea non sono per nulla incoraggianti.
Ma questo lo si diceva, lo dicevano i numeri, anche prima diell’incontro con il Siena. Poi vinto con carattere e orgoglio. Claudio Ranieri e Luca Atzori, uno di fronte all’altro. Vent’anni di differenza: cinquantotto il primo, trentotto il secondo. Ranieri chiamato a sollevare il morale e la classifica di una squadra che pareva con il morale a terra; Atzori ingaggiato non appena Walter Zenga, nel più classico dei valzer di calciomercato, ha lasciato Catania preferendo Palermo.