Mexes – Burdisso in mezzo, dubbio Motta – Cassetti. Menez è un caso

 Juan no, Totti forse, e gli altri? Ebbene, la cartella clinica dei giallorossi – tra infortunati e convalescenti – sembra in fase di miglioramento.

Il difensore brasiliano si è bloccato per il solito problema muscolare; il capitano aveva saltato il Cska Sofia per un problema alla schiena che non gli dà tregua e sta andando avanti stringendo i denti con una cura antinfiammatoria: sarà difficile vederlo in campo fin dall’inizio, più probabile la soluzione di un ingresso a gara iniziata.

A conti fatti, dovrebbe esserci spazio ancora per Stefano Okaka, che ha fatto valere le proprie ragioni con una bella prestazione in Europa League, e che andrà ad affiancare Mirko Vucinic. Ranieri recupera Philippe Mexes, guarito del tutto e pronto a posizionarsi al fianco di Nicolas Burdisso.

Sulla fascia, potrebbero avere conferma le voci che danno in vantaggio Marco Motta, reduce anch’egli da una buona prestazione in coppa, su Marco Cassetti. Il recupero più importante riguarda quello di Rodrigo Taddei, che aveva saltato Catania per l’ematoma al tendine. A Matteo Brighi, invece, ancora un turno di stop: rientrerà dopo la sosta, come Baptista. Capitolo a parte merita Jeremy Menez, la cui situazione è diventata davvero qualcosa che somiglia sempre più a un caso.

L’ex giallorosso Thern azzarda: “Vince il Napoli 2-1”

 Tra tanti, c’è un calciatore che ha avuto l’onore, nel corso della sua carriera calcistica, di aver indossato entrambe le maglie. Di Roma e Napoli. Pensiamo a Jonas Thern, mediano svedese classe 1967, attualmente allenatore di calcio. e, soprattutto, doppio ex di Napoli e Roma. La sua storia calcistica è ricca di emozioni, trofei e ricordi indelebili: giunto in Italia nel 1992, l’incontrista venne scelto personalmente proprio da Claudio Ranieri, che ne valuto il potenziale enorme e lo ritenne uomo giusto per sostituire quel colosso di centrocampo che è stato Riccardo Alemao nel centrocampo del Napoli.

Solo il primo periodo fu difficile: per il cambio di abitudini, per il cambio di tattica, per metodi di allenamento che erano nuovi. Superata la fase di ambientamento, Thern riuscì a garantire un apporto valido e prezioso, per le due stagioni successive. Nel 1994, periodo in cui le finanze del Napoli non erano certo floride, uno dei sacrifici voluti dalla società campana fu proprio quello dello svedese, con la cui cessione alla Roma si riuscì a fare cassa. Era, quella, una stagione delicata anche per i giallorossi: Ciarrapico arrestato per bancarotta, la lenta rinascita ad opera di Franco Sensi che prelevò il club insieme all’imprenditore Pietro Mezzaroma.

Con la maglia della Roma, Thern centrò due quinti posti e in entrambe le circostanze anche la qualificazione alla Coppa Uefa. Lo svedese è tornato a parlare di calcio italiano e lo ha fatto per il portale TuttoNapoli.net:

Napoli, Montali per Marino. De Laurentiis riparte da Donadoni

Momento non certo semplice, quello vissuto dal Napoli, cui tocca fare i conti con una classifica che smentisce in maniera lampante ogni ambizione accumulata nel corso dell’estate di mercato. Acquisto dopo acquisto. Colpo su colpo. L’investimento fatto da Aurelio De Laurentiis, che ha messo a disposizione di Pier Paolo Marino un tesoretto da investire per giocatori di prima fascia, ha portato a Napoli professionisti e campioni: su tutti, Fabio Quagliarella, partenopeo d.o.c.; Hugo Armando Campagnaro; Juan Camilo Zuniga; Erwin Hoffer.

L’entusiasmo dell’ambiente è stato enorme fin dall’inizio: le aspettative dei tifosi, tuttavia, sono state smentite e disattese coi fatti. Solo due vittorie e altrettanti pareggi, ben tre le sconfitte rimediate contro Palermo (all’esordio), Genoa e Inter. Otto reti fin qui all’attivo, media accettabile dopo sei turni di campionato, ma ben undici gol al passivo: elemento questo che mette in luce l’oggettivo problema di questo Napoli. La difesa.

Sette punti in classifica, in questa parte della stagione, sono pochi soprattutto per il presidente che, a seguito della faticosa vittoria interna contro il Siena, ha optato per la rivoluzione interna. Resta Roberto Donadoni (forse perchè a volerlo con insistenza fu lo stesso De Laurentiis, ndr) che gode della fiducia e del supporto di tutta la squadra, parte Pier Paolo Marino, destinatario di parole al vetriolo:

Spalletti-Zenit, atterraggio a Fiumicino senza firma

 FIUMICINO – Luciano Spalletti è rientrato da San Pietroburgo senza ‘nero su bianco’. La firma del contratto da allenatore dello Zenit non c’è stata: “Non ci siamo dati un termine“, ha spiegato il tecnico appena atterrato dalla Russia. Nel Baltico, è andato in scena un incontro “per conoscersi“. Spalletti è uscito dal terminal B-C dell’aeroporto di Fiumicino verso la mezzanotte e quaranta (l’atterraggio era previsto alle 22.30 a Ciampino, quindi alle 23.30 al Leonardo Da Vinci): stanco per il ritardo accumulato dal volo XH 00010, non si è sottratto alle domande dei cronisti. L’esito della trattativa con i dirigenti dello Zenit è tutt’altro che scontata. Così hanno suggerito il volto e le parole dell’allenatore: “Non ci siamo dati un termine. Ho voluto conoscere le persone che mi avevano invitato ed esaminare da vicino una possibilità di lavoro – ha raccontato Spalletti, accompagnato dal fedele collaboratore Daniele Baldini e dall’avvocato Giulio Dini -. Voglio approfondire la conoscenza di questa squadra, che è uscita dall’Europa League ed ora cerca un piazzamento in Champions“.

Totti in dubbio per Napoli: soffre di lombosciatalgia

 Si ricomincia. Dopo la parentesi dell’Europa League riparte il campionato giallorosso con la gara di domenica pomeriggio contro il Napoli. Quella dell’Olimpico sarà una partita molto tirata e calda, anche se il teatro dell’incontro sarà pressoché vuoto. Lo stadio che sorge all’interno del Foro Italico, infatti, sarà aperto ai soli abbonati giallorossi, decisione presa dal Prefetto di Roma. Avere lo stadio quasi deserto non rappresenterà un problema per i giocatori romanisti. Anche nella partita di ieri si è riscontrato un calo di persone allo stadio. Trend che sembra seguire la linea presa in tutta questa stagione.

Zavarella: “Lo Stadio? La Roma ha fatto gli stessi passi della Juve”

 L’architetto Gino Zavanella, colui che ha ideato il progetto per il nuovo stadio della Roma, è intervenuto a Radio Incontro per parlare delle critiche ricevute per la somiglianza con l’impianto di Valencia: “Il nostro stadio ha quasi seimila metri di led che vuole comunicare alla città. Concettualmente è completamente diverso. Ho visto circa un’ottantina di stadi nel mondo. Tutta l’Europa, qualcosa in America e in Asia. Questo stadio mi è venuto in mente passeggiando in una pineta di Viareggio pensando al Gladiatore, al suo elmo, al suo scudo.

Asromalive.com: Quattro guardiani per una maglia. L’umore dei manager, l’opinione di Roberto Negrisolo. Le statistiche incoronano ancora Doni

 Quattro portieri per una maglia. Un titolare convalescente. Un  “miglior terzo portiere del mondo“, oggi guardiano della porta romanista. Due “secondi” (o meglio “terzi”) che sembrano destinati a rimanere tali. Doni, Julio Sergio, Artur e Lobont. Asromalive.com ha analizzato i loro numeri, dopo aver raccolto l’umore dei rispettivi procuratori e il parere di Roberto Negrisolo: l’uomo che ha scoperto Angelo Peruzzi e Sebastiano Rossi (solo per citarne alcuni), negli anni in cui è stato preparatore dei portieri nella Roma e nel Milan.

Ag. Okaka: “Stefano ha voluto minimizzare un episodio sconcertante”

 Alcuni tifosi dalla curva Sud, durante la gara di ieri sera tra Roma e Cska Sofia, hanno riservato all’attaccante romanista Stefano Okaka degli ululati razzisti. Domenico Scopelliti, manager dell’attaccante perugino ha voluto commentare l’accaduto: «Stefano avrà sentito, come abbiamo sentito tutti. Solo avrà preferito fare finta di niente. Stefano – continua l’agente del giocatore a Romanews.eu – mi ha detto testualmente “Domenico, non ho sentito nulla”. Il senso era chiaro: non è un episodio che mi interessa, i veri tifosi della Roma non fischiano ai gol, ma festeggiano.

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