L’Italia di Okaka, Balotelli e Ogbonna

di Redazione Commenta


 Dalla Repubblica:

L’Italia dei ragazzi professionisti si schiera contre neri in campo e riprende a correre verso l’Europeo Under 21, verso le Olimpiadi: 2-0 all’Ungheria, ora scavalcata in classifica, azzurri secondi. In attacco c’è la coppia Mario Balotelli- Stefano Okaka, 19 e 20 anni, due orecchini a testa, quelli di Okaka a forma di cuore. Sembrano due fratelli che si ritrovano dopo un lungo cammino, uno alto e statuario, Stefano pesante e concreto. Fanno vedere l’intesa, scoperta per incanto in una notte di Rieti, dopo il primo gol, segnato dal centravanti del Fulham: petto contro petto, come negli sport americani. Dietro, centrale di difesa, c’è Angelo Ogbonna, scuola Torino. Mario, Stefano, Angelo. Nati in un ospedale di Palermo, a Castiglione del Lago, in provinciadi Frosinone. Tre ragazzi italiani, figli di genitori africani, nigeriani, ghanesi. Tre ragazzi che negli stadi dei professionisti gli fanno “buu” e molto peggio e Rieti invece li adotta, ne applaude i ricami in nazionale. L’Under 21 che rincorre quest’affannata qualificazione contemporanea – per la Danimarca del 2011 e per Londra 2012 – schiera anche i tre italiani in Premier League: Okaka si sta facendo le ossa al Fulham, anche se ha una voglia feroce di tornare a Roma. Mannone e Borini hanno radici al Chelsea, e lì vogliono restare. Partiamo e chiudiamo subito gli ungheresi nella loro area, abbiamo perso due a zero all’andata, ma odora diverso questo ritorno in provincia. Balotelli si mette a servizio della squadra, almeno fino a quando non iniziano a scalciarlo e allora risponde con i colpi di tacco in demi-volèe. È il suo modo di dire: “Basta”. E’ il 24’ quando Okaka Chuka prende palla a centrocampo, ingaggia l’uno contro uno con Korcsmar e dalla distanza calcia sull’angolo. Non è forte, ma basta per l’uno a zero che scaccia il freddo e le paure di una nazionale giovane e di talento, poco rodata.


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