Giannini: “Roma, sì alle quattro punte”

 Dal Corriere dello Sport:

Il Modulo offensivo dell’Inter di Mourinho del Real e del Bayern fa sognare i tifosi e stuzzica gli esperti.
Giuseppe Giannini: «Io dico di sì alla Roma a quattro punte. Bisogna lavorarci a fondo, in allenamento, giorno dopo giorno, ma è un’ipotesi che si può praticare con i due esterni che una volta persa palla devono andare a coprire la fascia di competenza. E’ un modulo più che per il presente, per il futuro, anche perché devo dire che la Roma che ho visto in campo a Torino contro la Juventus mi è piaciuta parecchio, personalità e qualità. Certo con quei quattro davanti potrebbe davvero fare paura a tutti sfruttando tutte le qualità dei suoi attaccanti». Abel Balbo: «Si può fare. Ora, però, la Roma non credo sia pronta a utilizzare questo modulo con quattro attaccanti, potrebbe rivelarsi rischioso, gli equilibri non si riuscirebbe a trovarli subito. I quattro dovrebbero essere al cento per cento e i due esterni sarebbero chiamati a un doppio lavoro molto impegnativo. Ma lavorandoci sono convinto che si può e potrebbe rivelarsi un modulo devastante. Nel calcio si può tutto. Io, per esempio, ai mondiali americani giocai da centrocampista in un’Argentina che schierava tutti insieme Maradona, Batistuta, Caniggia e Redondo».
Sebino Nela: «Mi intriga tantissimo la possibilità di vedere in campo una Roma con quattro uomini offensivi. E’ il sogno di tutti. Bisognerebbe lavorarci sopra, ma io credo che sia una soluzione affascinante e possibile. Un ruolo chiave è quello dei due esterni. Se Menez e Vucinic si convincono a fare anche un lavoro costante in fase difensiva, si potrà vedere una Roma del genere. E’ chiaro che con quattro attaccanti, gli altri sei giocatori dovrebbero essere bloccati o quasi, giusto uno dei due mediani dovrebbe supportare la manovra d’attacco».Aldair: «Sarà che io sono stato un difensore, ma ritengo che una Roma così offensiva sarebbe troppo rischiosa da mettere in campo. Per difensori e i due centrocampisti superstiti si prospetterebbero partite molto faticose. A meno che almeno tre dei quattro attaccanti non si sacrifichino con costanza e dinamicità anche in un lavoro di copertura. Un rischio supplementare, a questo punto, sarebbe quello di perdere la qualità degli attaccanti in fase offensiva. Perché se ti sfianchi in quella difensiva, poi quando hai il pallone tra i piedi uno potrebbe essere troppo stanco».

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