Montali: “Nel calcio si vince se si è perfetti nell’area sportiva”

di Redazione 1


 Gianpaolo Montali, coordinatore dell’area sportiva della Roma, è intervenuto a Centro Suono Sport: “Il mio ruolo è di coordinatore generale dell’area sportiva insieme a Conti e Pradè. La scelta della dirigenza è stata per ottimizzare quest’area. La prima squadra, il settore giovanile, tutto insomma. Ci sono due squadre: quella che va in campo e quella che io chiamo invisibile, ovvero quella dei dirigenti, degli accompagnatori, di chi prepara le trasferte. Ed è necessario che quet’ultima sia perfetta. Nel calcio si vince se si è perfetti nell’area sportiva. Non sarà un percorso immediato, ma si cotruirà nel tempo, affinchè la squadra che va in campo la domenica possa esprimersi al meglio. Noi abbiamo un programma molto preciso. Ci sarà chi farà una cosa, chi ne farà un’altra. Voglio che tutti si sentano fortemente nel progetto per poter premettere alla squadra di sentirsi in grado di esprimersi al meglio. Vedremo insieme a Pradè e Conti cosa e dove si potrà migliorare. Non è comunque un ruolo che nell’immediato può dare risultati”. Montali ha poi continuato il discorso sull’attacco mediatico verso la sua figura: “Io sono appena arrivato e capisco le perplessità, soprattutto in questa situazione delicata. Rispetto le opinione degli altri ma per me dovranno parlare solo i risultati, sul campo e fuori. Amicizie con i giornalisti? L’amicizia è una cosa vera, che va costruita nel tempo… Quando sono arrivato alla Juve c’era la stessa perplessità e non ho la presunzione di venire qui a dire cosa e come si deve fare il lavoro. Io porto la mia competenza. Ogni giorno parlo con Conti e Pradè, ci confrontiamo continuamente ed ho bisogno di loro per capire come e dove migliorare. Se vogliamo che la squadra in campo giochi bene, dobbiamo anche noi da fuori agire insieme. Tutti abbiamo un unico obiettivo. A volte bisogna rinunciare a qualcosa di proprio per poter aiutare l’altro. E’ una missione che ci siamo dati perchè è una caratteristica di tutte le organizzazioni vincenti. La Roma aveva già un’ottima struttura, la dirigenza ha deciso di migliorarla, di rafforzarla, ma non vuol dire che prima non fossero fatte bene. Starà alla proprietà decidere se ci sarà bisogno di implementare ulteriormente. Il rapporto con Ranieri? A Torino era ottimo, qui è lo stesso”.


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