Chievo-Roma, trasferta vietata

di Redazione Commenta


 Dal Romanista:

“Un tifo del genere non l´avevo mai visto”. Di questo passo, Marco Borriello rischia di non vederlo più. Quel tifo che l´altra sera ha spinto tre palloni dentro la porta del Bayern Monaco, regalando un´altra notte da ricordare alla Roma e quindi a se stesso.

Perché poche altre tifoserie come quella romanista sanno unirsi con la squadra fino a diventare la stessa cosa. Chi ha sentito l´urlo della Sud almeno una volta, non può non averlo percepito. E alla Roma non puoi togliere un pezzo, non puoi farlo proprio adesso che la squadra sta risalendo e che ne ha bisogno per cominciare a vincere in trasferta. Se poi lo fai addirittura a Chievo-Roma, allora sembra quasi una provocazione. Già, perché la vendita dei biglietti per la partita di sabato 4 dicembre alle ore 18 è stata vietata ai residenti della regione Lazio. L´ha deciso il Casms (Comitato Analisi Manifestazioni Sportive), l´organo del ministero degli interni che ha considerato la partita ad alto rischio. Non solo quindi il settore ospiti sarà aperto solo per chi ha la tessera del tifoso, ma i tifosi romanisti residenti nel Lazio (quindi la maggioranza) non potranno comprare biglietti per nessun settore.

Non è la prima volta, come riporta la tabella a fianco, che per la tifoseria giallorossa c´è questo tipo di limitazione. Ma se considerare a rischio partite come Napoli-Roma o Juventus-Roma è stato accettato”obtorto collo”, ci vuole veramente tanta fantasia per fare lo stesso con Chievo-Roma. La cosa è inaccettabile. Tra le due tifoserie, infatti, non c´è mai stato il minimo problema. Inoltre basterebbe pensare alla splendida cornice dello scorso maggio, ventimila romanisti al Bentegodi, uno spettacolo incredibile di colori e di passione, e nessun incidente, per capire che l´unico rischio che c´era in Chievo-Roma era quello di prendere una decisione sbagliata, come è stato fatto.

Ma poi, sicuri che si tratti di un errore? Se così fosse, non è stato il solo. Il giorno prima, venerdì 3 dicembre, si disputa anche Lazio-Inter. E se ci sono due tifoserie amiche, anzi gemellate, sono proprio quella biancoceleste e quella nerazzurra, come la gara dello scorso campionato ha dimostrato a tutto il mondo. Ebbene, per questa partita il Casms ha deciso di vietare la vendita dei tagliandi ai residenti in Lombardia. Ma c´è di meglio (anzi, di peggio): sabato 4 si gioca Milan-Brescia e il Viminale ha deciso di vietare la vendita dei biglietti ai residenti nella provincia di Brescia. Possibile che non sappiano che il gemellaggio trale due tifoserie è uno dei più solidi e duraturi dell´intero panorama ultras?

Se chi ha preso questa decisione non lo sa ,dovrebbe occuparsi di altro. Se lo sa, è veramente difficile giudicare questi provvedimenti, tra l´altro presi tutti nella stessa giornata, senza pensare a una provocazione, evidentemente non destinata solo ai romanisti. Per i tifosi della Roma, però, è dura da mandar giù. Il provvedimento, palesemente sbagliato, arriva infatti non solo in un momento felice per la squadra, ma anche in una fase in cui stanno scemando le divisioni interne tra chi è tesserato e chi no. Perlomeno, non si sentono più cori polemici allo stadio. È la tessera del tifoso, bellezza. Quella che doveva “fidelizzare” l´unica categoria che non ne ha bisogno (chi è più fidelizzato del tifoso?), quella che doveva eliminare i violenti ma che per ora ha solo creato problemi ai non violenti. Quella che nessun paese che ha allontanato la violenza dagli stadi ha adottato. Quella da cambiare. Anche perché Marco Borriello si merita altri mille Roma-Bayern Monaco. E noi anche.


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