Pellissier: “Dico Inter, ma con Ranieri dalla prima giornata…”

 Sergio Pellissier dà per spacciata la Roma: lo scudetto all’Inter, semplicemente perchè è più forte. I giallorossi, semmai, hanno fatto un campionato sorprendente e pagano – oltre alla sconfitta contro la Sampdoria – anche il fatto che, nel corso delle prime due giornate, Claudio Ranieri era da tutt’altra parte. Ecco l’intervista integrale al centravanti valdostano apparsa sulle pagine de La Gazzetta dello Sport:

Il manifesto di Sergio Pellissier è sintetizzato nella home page del suo sito Internet: «Correre, sudare, lottare, giocare. Verbi all’infinito che mi hanno accompagnato da quando tiro calci ad un pallone. Infinito come il mio amore per il calcio». Chi conosce il ragazzo valdostano sa che non vuole perdere mai. Figuriamoci se contro la Roma «s’accontenterà» di scendere in campo.
Oggi molti occhi sarannopuntati su di voi. Vi dà fastidio? «Ci siamo abituati. Ci davano per vittime sacrificali già contro Napoli e Inter, invece abbiamo lottato. Con la Roma faremolo stesso: ci teniamo a chiudere con una vittoria».
Chi vincerà lo scudetto? «L’Inter. I nerazzurri sono più forti, la Roma è stata sorprendente, ha fatto una rimonta incredibile ma paga la sconfitta con la Samp. Se Ranieri avesse iniziato la stagione, forse avrebbero vinto i giallorossi».

Claudio Ranieri, il Martello che non si arrende mai

 Da Il Tempo:

Non ha mai vinto uno scudetto, la logica dice che non ce la farà neanche stavolta, ma Claudio «Martello» Ranieri è l’ultimo ad arrendersi. Ha sempre preferito le cose difficili alla «pappa pronta» e stavolta, sulla panchina di casa sua, vorrebbe portare a termine un’impresa senza precedenti. La matematica gli suggerisce che tutto è ancora possibile. Il bello della sua conferenza alla vigilia arriva in coda. «Sarebbe uno scudetto meritato per l’Inter?», gli chiedono e lui risponde stizzito. «Perché devo tirarle la volata? Lo diremo dopo le partite». Giusto. «Che sarà sarà» è il motto di Ranieri, come quello adottato negli anni Ottanta dalla curva Sud, che oggi traslocherà in blocco al Bentegodi. Vincere per non aver rimpianti. E poi «che sarà sarà. Stiamo mantenendo la promessa fatta ai tifosi, ce la stiamo giocando fino alla fine – prosegue il tecnico giallorosso – io sono contento perché stiamo regalando un sogno, quello di esserci fino all’ultimo. È vero, siamo un po’ stanchi, spero che a Verona non faccia caldo. Questa è una squadra che ha cominciato a lavorare quando tutte erano ancora al mare e se a settembre mi avessero detto che oggi saremmo stati a questo punto nessuno ci avrebbe creduto. Sono già soddisfatto, ma lo sarei di più se arrivassimo a ottanta punti. Facciamo l’ultimo sforzo, poi staremo a vedere».

Destino giallorosso, destino nerazzurro

 Siena e Verona, per un giorno, saranno l’attrattiva esclusiva: i toscani contro l’Inter, il Chievo di fronte alla Roma. In un contesto simile, il tricolore diventa questione di nervi e lucidità. Da La Gazzetta dello Sport:

E’ il giorno. Ed è un bellissimo giorno per chi salterà con lo scudetto, ma anche per chi ama questo sport, capace di regalarci emozioni fino all’ultimo secondo dell’ultima partita. Ancora poche ore e poi sapremo se farà festa ancora l’Inter, o la Roma. Qualcosa, però, la sappiamo già ed è giusto dirla col senno di prima: Inter e Roma devono essere ringraziate allo stesso modo, perché i meriti degli sconfitti renderanno più grandi i vincitori. Favorita prima di incominciare questo campionato, l’Inter continua a esserlo a 90’ dalla fine. Non soltanto perché la sua forza normale rimane superiore a quella eccezionale della Roma, ma soprattutto perché oggi riparte con 2 punti di vantaggio ed è padrona del suo destino. Senza pensare a un pareggio o a un successo del Chievo, basta un gol, o meglio ancora due come due anni fa a Parma, per avviare la festa dei nerazzurri a Siena.

Serie A 38/a: Roma e Inter, uno scudetto lungo 90′

L’ultima di campionato per decretare il vincitore del tricolore: la 38/a di serie A è un sussulto lungo 90′ nel corso dei quali il punteggio sui campi di Siena – con l’Inter di scena contro i padroni di casa – e Verona – al Bentegodi la Roma è accompagnata da 20 mila tifosi – cambiera troppo in fretta e troppo spesso. Da Il Tempo:

L’ultimo atto, la scena madre. Protagonista un aggeggio obsoleto, in questi tempi coccolati dalla raffinata tecnologia, dall’alta definizione, dai cellulari ai quali manca soltanto di saper cucinare i bucatini all’amatriciana. Torna, prepotente, la radiolina che una volta invadeva letteralmente gli stadi e pian piano aveva smarrito la voce, sarà protagonista a Siena e a Verona, a stabilire un filo diretto senza interruzioni tra le due sfide che assegneranno il tricolore. Posizione di privilegio per l’Inter, che si è ripresa il primato grazie all’impresa romana della Samp e deve difendere due punti di vantaggio: senza però consentirsi calcoli, visto che un arrivo alla pari regalarebbe alla Roma il suo quarto scudetto.

Chievo-Roma: ventimila giallorossi al Bentegodi

 Chievo-Roma: saranno ventimila giallorossi in trasferta al Bentegodi, per assistere all’ultima gara di campionato e per sperare, come scrive la Repubblica, in un epilogo di gloria.

Ventimila i tagliandi staccati per Verona, impressionante il numero di romanisti che fin dalle prime ore della mattinata di domani inonderà l´Autostrada del Sole. Un esodo che ricorda quello di Bari del 2001, quello dell´ultimo scudetto, un movimento di massa per restare vicini alla squadra anche nell´ultima fatica, sia che vada in un senso o nell´altro. Con un orecchio alla gara dell´Inter a Siena, sperando in una specie di miracolo calcistico da tramandare, nel caso, ai nipoti.
Si godrà lo spettacolo Daniele De Rossi, sempre molto attento alle dinamiche del tifo, perché in realtà continua a tenere un piede in curva. Per il centrocampista, contro il Chievo, sarà la sua partita numero 52 della stagione, dato impressionante, anche questo, per uno in pratica sempre presente, nonostante i vari problemi fisici. Su tutti quella colica renale successiva all´intervento allo zigomo fratturato da un intervento di Vieira.

Ranieri ha già vinto il suo scudetto

 Chievo-Roma: comunque vada sarà un successo. Per i giallorossi e per il loro tecnico Claudio Ranieri, giunto a Trigoria tra la diffidenza generale e capace di portare la propria squadra a novanta minuti dal sogno, come ricorda il Corriere della Sera:

Parlare di successi morali è anacronistico e forse inopportuno ma, comunque vada, il campionato avrà il suo vincitore morale. Battendo domani il Chievo, Claudio Ranieri potrà dire di aver conquistato il suo scudetto personale. Potrebbe essere anche una soddisfazione effimera, ma resta pur sempre una valutazione supportata da numeri record, che hanno propiziato una cavalcata splendida, cominciata dopo due mesi complicatissimi e culminata con i 24 risultati utili consecutivi in campionato (18 vittorie e 6 pareggi).
Ranieri arrivò a Roma l’1 settembre ereditando un gruppo traumatizzato dalla fine del ciclo Spalletti, partendo con due partite di ritardo rispetto a chiunque altro e, soprattutto, con 4 punti di ritardo rispetto al suo collega-rivale Mourinho.

Daniele De Rossi: tra il titolo da conquistare e il contratto da firmare

 Chievo-Roma: tra presente e futuro. Il presente è la gara del Bentegodi, l’ultima di questo campionato, che potrebbe regalare lo scudetto alla formazione di Trigoria. Il futuro è quello di Daniele De Rossi, lui unico giallorosso in Sud Africa, con un contratto in scadenza nel 2012 e la voglia di rimanere a Roma, come scrive la Gazzetta dello Sport,  per sempre:

Daniele De Rossi — da unico romanista— pianterà la bandiera giallorossa nella terra sudafricana santificata dal Mondiale in arrivo. L’azzurro di Daniele non è certo una novità. Quello che fa sensazione, probabilmente, è il fatto che intorno a lui i petali romanisti si siano lentamente scoloriti, nonostante domani la squadra di Claudio Ranieri si giochi lo scudetto a Verona contro il Chievo. Se la situazione di capitan Totti è stata sub judice fino all’ultimo, nel corso del biennio lippiano hanno perso quota le chance di Brighi, Cassetti, Motta, Perrotta e Toni. Insomma, resta De Rossi, che però in questo momento ha in testa un solo pensiero: il titolo.
(…) Tutta la nobiltà europea sarebbe pronta ad un’asta qualora la Roma decidesse di cederlo. Possibile? Fuori discussione, tant’è che sono già cominciate le trattative per il rinnovo di contratto, in scadenza nel 2012, cioè (per il calcio di oggi) fra breve.

Gigi Proietti: “Scudetto? Non ci voglio nemmeno pensare”

 Gigi Proietti, alla vigilia di Chievo-Roma, ha parlato della gara del Bentegodi, e dello scudetto, sulle pagine del Romanista:

«E’come con la superstizione. Non è vero, ma ci credo. Perché sperare è un conto – dice – e crederci un altro. Ciò non toglie che il campionato, di fatto, non sia ancora finito. E che possa ancora succedere di tutto».
Siamo all’ultimo atto. Come vede la squadra? «E’ importante che mantenga quella tranquillità, direi quella consapevolezza, che l’hanno portata fino a questo punto. Guardando indietro mi dico pure che, comunque finisca, non ricordo un’altra stagione come questa. Soprattutto, per come era iniziata. Con una falsa partenza, e poi il cambio di allenatore in corsa…».
I tifosi giallorossi possono essere comunque contenti. «A conti fatti, credo che noi tifosi della Roma dobbiamo essere più che soddisfatti.

Chievo-Roma: provaci ancora Mirko

 Chievo-Roma: Mirko Vucinic ci sarà. Dopo aver saltato la gara contro il Cagliari, ultima stagionale all’Olimpico, il numero 9 giallorosso domani, secondo la Gazzetta dello Sport, tornerà in campo per affrontare la formazione veneta e per provare a regalare un sogno ai tifosi giallorossi. Il montenegrino proverà a portare nella Capitale lo scudetto:

Lui, Mirko Vucinic, l’uomo dei sogni e dei sorpassi, delle vittorie e delle scalate al cielo. Il cacciatore di stelle, il calciatore innamorato. Lui, Mirko, ha trasformato i suoi gol in rime e le sue esultanze in baci. Diciotto volte stagionali, record. Tredici volte in campionato, il trono di Totti insidiato fino all’ultimo. Anche domani, a Verona, una sfida nella sfida. Lui, 13. L’altro, 14. Da soli hanno portato 36 punti, nessuno come loro. Lui, Vucinic, più di ogni altro ha portato la Roma tra le nuvole, all’ingresso del Paradiso. I suoi gol sono stati accelerazioni di gioia, allunghi di felicità. E notti magiche, pomeriggi di festa, momenti di esaltazione. Lui, Mirko, c’era sempre, con le scarpette viola.

Chievo-Roma: i giallorossi ci credono. Sono 22 gli scudetti in rosa

 Chievo-Roma: i giallorossi ci credono. Sperano nello scudetto, nel passofalso dell’Inter che consegnerebbe alla Roma il quarto tricolore della sua storia. Il secondo per Francesco Totti.Domani, nonostante i pochi allenamenti sostenuti, sarà in campo a guidare la sua Roma, come afferma Il Tempo:

Francesco Totti è tornato a prendere per mano la Roma e anche domani sarà la bandiera di questa squadra che continua a crederci contro tutti i pronostici. «Mancano novanta minuti e tutto può accadere: dobbiamo crederci fino in fondo» è il messaggio che Ranieri si è sforzato di trasmettere alla sua squadra in questa settimana di allenamenti a Trigoria. Una settimana nella quale Totti si è allenato a singhiozzo: anche ieri ha svolto solo un allenamento in palestra (programmato) prima dell’incontro al Colosseo con Russell Crowe. Ma da oggi il capitano tornerà ad allenarsi con la sua squadra per cercare di non sbagliare l’ultimo colpo aspettando buone notizie da Siena. La Roma ci crede, continua a sognare e sa già come si fa a vincere uno scudetto. Sono ben ventidue gli scudetti vinti dai giocatori nell’attuale rosa giallorossa: e in tutte le parti del mondo: in Italia oltre a Totti (unico in giallorosso) lo hanno vinto anche Andreolli e Burdisso proprio nell’Inter (l’argentino ben 4 considerando quello assegnato a tavolino nel 2006).

Un americano a Roma? Ad un fondo Usa interessa la società

 Chievo-Roma: ultima di campionato. Domani la Roma scenderà sul terreno di gioco del Bentegodi per affrontare la formazione veneta con la speranza tricolore. Ma c’è un’altra partita che la squadra di Trigoria deve affrontare: il futuro societario. Ecco l’articolo della Gazzetta dello Sport in merito:

In attesa dell’arbitrato giudiziario che diramerà la “querelle” tra Italpetroli (che controlla la Roma) e Unicredit (che vanta oltre 300 milioni di crediti) in merito agli asset da vendere, dagli Usa rimbalza la voce di un interessamento al club da parte del fondo Higland Capital Partners, che ha il quartier generale a Lexington (Massachusetts) e sedi in Califronia, Ginevra e Shangai. Il fondo, creato nel 1988, dalla sua anscita ha gestito qualcosa come 3 miliardi di dollari, anche se non è affiliato all’Higland Capital Management, il multimiliardario fondo di stanza a Dallas, in Texas.

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