Pippo Marra: “Roma, sono pronto a dare il mio…”

 L’intervista rilasciata da Pippo Marra al Corriere della Sera:

L’intesa raggiunta è soddisfacente per la Roma?
«Tiene conto delle esigenze di tutte le parti coinvolte».
Ci sono le condizioni perché la Roma vada ancora a caccia dello scudetto?
«Sì, il patrimonio sportivo della squadra è stato tutelato. E del resto la società, in quanto tale, è solida dal punto di vista finanziario».
La trattativa è stata difficile, in alcuni momenti vicina alla rottura…
«Alla fine si è trovato un punto di equilibrio dal quale ripartire. E questa mi sembra la cosa più importante. Però credo che sia inutile parlare troppo. Meglio lavorare tutti insieme».

Burdisso – Roma: ultimo assalto

Libero:

È arrivata l’ora del chiarimento definitivo nel caso Burdisso-Inter-Roma. Il difensore in questo momento è un giocatore dei campioni d’Italia e d’Europa. E con ogni probabilità si presenterà al ritiro dei nerazzurri fissato per dopodomani ad Appiano Gentile, ma forse non resterà a lungo nerazzurro.
In queste ultime ore, si è finalmente capito che cosa blocchi Moratti nella trattativa, un atteggiamento inusuale per il presidente interista. Quando la società milanese ha ceduto in prestito Burdisso alla Roma, sembra che avesse ottenuto da Rosella Sensi l’assicurazione di poter portare a buon fine l’acquisto di Julio Baptista, giocatore gradito a Mourinho.

As Roma, la palla a Rothschild

 Il Tempo:

La Roma è ufficialmente in vendita da giovedì notte. I Sensi resteranno al timone con precisi paletti fino all’arrivo del nuovo proprietario. Unicredit ha già passato la pratica alla banca d’affari guidata da Alessandro Daffina, ad di Rothschild Italia, la filiale milanese della Rothschild & Sons: una «merchant bank» di altissimo profilo e dislocata in tutto il mondo, la stessa che due anni partecipò alla trattativa tra la Inner Circle Sports (che rappresentava George Soros) e i Sensi.

Roma, il destino non è più nelle mani della Sensi

 Il Corriere della Sera:

La Roma non è più nelle mani di Rosella Sensi, ma Unicredit non ha ancora trovato un compratore per la società giallorossa. Al termine di un lunghissimo giovedì nello studio del professor Ruperto— fra trattative, malori da stress e caldo, impuntature su particolari che sembravano di poco conto e infine una vincolante dichiarazione d’intenti — la banca e il suo debitore (Compagnia Italpetroli, controllante della società di calcio) sono arrivate a una bozza d’accordo che sarà completata entro il 20 luglio e ratificata dal collegio arbitrale il 26.

Sensi – Unicredit, l’accordo: 5% di bonus sull’eccedenza, penale per “comportamento scorretto”

 Dalla Stampa:

La Roma in transito. Sul club è stato affisso il cartello “vendesi”, con pieno diritto di Unicredit: Rosella Sensi resterà al timone pro tempore, al primo segnale della banca saluterà Totti e compagni. Poco importa, se il patto siglato da i rappresentanti di Italpetroli e piazza Cordusio prevede che la Sensi detenga il 51% della «Newco Roma», perché la quota, una volta intervenuto il nuovo acquirente, dovrà essere ceduta per mille euro. Importo da ridere, legato all’escamotage di evitare l’Opa e utile a capire come sia stato regolato il credito di 325 milioni che l’istituto bancario vantava nei confronti della holding.

Lunedì il raduno della Roma: la Sensi farà chiarezza

 Il Messaggero:

In queste ore la Roma ha deciso di fare quadrato. Poca voglia di parlare in attesa che lunedì la dottoressa Sensi arrivi a Trigoria per far chiarezza sul presente (e futuro) che attende dirigenza e squadra giallorossa. Aspettando il chiarimento è inevitabile come ci sia un po’ di apprensione in alcuni (non in tutti) componenti dello staff, che vogliono conoscere quale sarà il margine di manovra che avrà il presidente in questo interregno.

Attilio Zimatore, chi è

 Dal Tempo:

Chi è Attilio Zimatore, il presidente del cda nella nuova società controllante di As Roma? Nato a Catanzaro, 55 anni, è un professore di diritto privato alla Luiss. Tra i suoi tanti incarichi è stato commissario straordinario delle società del Gruppo Cirio in amministrazione straordinaria. Ed è questo l’unico suo legame, molto alla lontana, con il mondo del calcio.

Roma, Soros conferma il “No”

 Da Repubblica.it:

Adesso che l’ostinazione di Rosella Sensi si è definitivamente scontrata con la realtà del fallimento tecnico di Italpetroli, adesso che l’impero da seicento milioni di euro costruito da papà Franco si è sgretolato riducendosi a una buonuscita “regalata” di 30 milioni, adesso che la Roma si ritrova sana e finalmente libera da quella zavorra di 325 milioni di debito verso Unicredit (più 80 verso Mps), insomma, adesso che tutto è finito, è arrivato il momento di guardare al futuro. E, contrariamente a quanto i tifosi giallorossi hanno sperato in tutto questo tempo, lo spettacolo che si intravede oltre i prossimi mesi di interregno (sotto la guida di una recalcitrante e commissariata Rosella Sensi) non è un granché.
 
Perché di milionari disposti a comprare la Roma, a quanto pare, non ce ne sono molti, in giro. E se ce ne sono, al momento, se ne stanno belli nascosti ad aspettare di capire meglio quello che sta succedendo.

Da Angelucci ai libici: tante voci sul futuro della Roma

 Futuro Roma: il destino della società giallorossa è ancora incerto, in attesa di sviluppi. Dopo l’accordo di ieri, 8 luglio, tra Italpetroli e Unicredit, si rincorrono voci sui possibili acquirenti, come spiega una nota dell’Adnkronos:

Oltre alle indiscrezioni che vedrebbero in pole position la famiglia Angelucci che, a quanto sembra, avrebbe dichiarato durante una cena, interesse anche per la costruzione del nuovo stadio e cordate o pseudo cordate, come quella che vedrebbe in pista anche Angelini, spunta ora anche il fondo libico Aabar. Secondo il sito ‘Sporteconomy‘ il fondo arabo, primo azionista con il 4.99% della banca italiana , sarebbe infatti stato già sondato dalla Rothschild (advisor di Unicredit per la vendita della società calcistica). Aabar è uno dei principali fondi di investimento del mondo e non è l’unica azionista araba di Unicredit.

Attilio Zimatore, ecco chi è il presidente della Newco Roma

Attilio Zimatore, una nota dell’Adnkronos spiega chi è il presidente della Newco Roma:

Attilio Zimatore, il presidente della neo nata Newco Roma, è nato a Catanzaro il 21 febbraio 1955, è professore ordinario di Istituzioni di diritto privato presso la Facoltà di Giurisprudenza della Luiss ‘Guido Carlì di Roma, dove è direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Commissario straordinario delle Società del Gruppo Cirio del Monte e del Gruppo Federici Stirling in amministrazione straordinaria. Nel 1977, laureato con lode in Giurisprudenza nell’Università di Roma ‘La Sapienza”. Assistente incaricato (dal 1977 al 1980) e poi ricercatore confermato (dal 1980 al 1990) di Istituzioni di Diritto Privato, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma ‘La Sapienzà. Nel 1990, vincitore del concorso per professore universitario di I° fascia. Dal 1990 al 2000 ha insegnato, come professore di ruolo di Diritto agrario, nell’Università del Molise (Campobasso) (prima nella Facoltà di Scienze Economiche e Sociali, poi nella Facoltà di Giurisprudenza) e nell’Università della Tuscia (Viterbo) (Facoltà di Economia). Negli stessi anni, presso le medesime Facoltà, ha tenuto il corso di Istituzioni di diritto privato.

La Roma festeggia l’intesa Italpetroli-Unicredit

 Da Milano Finanza:

Alla fine di un interminabile tira e molla, Rosella Sensi ha detto sì. La lettera d’intenti tra Unicredit e Italpetroli per risolvere la questione legata al debito della holding di casa Sensi che controlla la Roma è stata siglata dalle parti alla presenza del presidente del collegio arbitrale, Cesare Ruperto. Una decisione sofferta, quella della famiglia Sensi, che mette fine a un impero petrolifero e immobiliare costruito da Franco Sensi che è stato messo a dura prova proprio dalla Roma. Oberata da un debito di quasi 400 milioni nei confronti delle banche Italpetroli è, da oggi, nelle mani di Unicredit. (…) Quello che è già noto riguarda i contorni generici dell’accordo che prevede una buonuscita per i Sensi di circa 30 milioni di euro in immobili, mentre attraverso il meccanismo della cessione dei beni usciranno da Italpetroli gli altri asset immobiliari e petroliferi.

Accordo Italpetroli-Unicredit: il titolo Roma rallenta in borsa

 Futuro societario: dopo l’accordo raggiunto ieri, 8 luglio, tra Unicredit e Italpetroli, il titolo dell’As Roma – come riferito da TeleBorsa – rallenta la sua corsa a Piazza Affari:

L’A.S. Roma rallenta il passo nell’ultimo giorno di contrattazioni di una settimana intensa che ha visto il titolo guadagnare quasi l’8% in attesa del raggiungimento di un accordo tra l’Italpetroli della famiglia Sensi e Unicredit. Le azioni della società di calcio, dopo un avvio tonico ripiegano sui minimi mostrando ora a Piazza Affari un guadagno dello 0,25% a 0,9855 euro.
Dopo una lunga riunione terminata in serata le due parti hanno deciso che Italpetroli trasferirà le attività oil e asset immobiliari a Unicredit per estinguere l’ingente debito verso l’istituto bancario. Il club capitolino rientra negli asset ceduti, ma la società sportiva non rimarrà in balia delle onde.

Unicredit si prende la Roma alla ricerca di potenziali acquirenti

 Futuro societario: il Financial Times dedica un articolo alle vicende del club giallorosso:

UniCredit sta cercando un nuovo acquirente per AS Roma, uno dei più prestigiosi club della serie A italiana, in seguito all’accordo di giovedì notte (ieri, ndt) raggiunto con Rosella Sensi per l’estinzione del debito di Italpetroli, la società di famiglia sull’orlo della banca rotta.
UniCredit, la terza più grande banca europea per valore di mercato, dovrebbe affidare alla Rotschild il mandato per essere l’advisor per la ricerca di potenziali acquirenti per la Roma. Nel frattempo, la Sensi rimarrà nel management (con il ruolo di presidente, ndr) per garantire la giusta continuità al club in vista della prossima stagione. (…) Rosella Sensi, la cui famiglia fino a ieri sera possedeva il 67% delle azioni della Roma, da anni era nella scomoda situazione di dover restituire 400 milioni di euro, di cui  320 a  UniCredit e 80 al Monte dei Paschi di Siena.

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