Gianpaolo Montali, coordinatore dell’area sportiva della Roma, è intervenuto a Centro Suono Sport: “Il mio ruolo è di coordinatore generale dell’area sportiva insieme a Conti e Pradè. La scelta della dirigenza è stata per ottimizzare quest’area. La prima squadra, il settore giovanile, tutto insomma. Ci sono due squadre: quella che va in campo e quella che io chiamo invisibile, ovvero quella dei dirigenti, degli accompagnatori, di chi prepara le trasferte. Ed è necessario che quet’ultima sia perfetta. Nel calcio si vince se si è perfetti nell’area sportiva. Non sarà un percorso immediato, ma si cotruirà nel tempo, affinchè la squadra che va in campo la domenica possa esprimersi al meglio.
Petrucci sul virus H1N1: “La priorità era quella di vaccinare la delegazione olimpica”
Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, al termine delll’incontro tra
Dopo 
Aldo Spinelli, presidente del Livorno, a Gr Parlamento è tornato sulla vittoria della squadra toscana contro la Roma: “Siamo stati bravi ma anche molto molto fortunati. La Roma veniva dalla trasferta di Londra, sono stati sfortunati e stanchi. Non avrei scommesso neanche un centesimo, anzi avrei messo dieci firme per il pari. Ci vuole fortuna, anche a incontrare la Roma proprio dopo una trasferta sul groppone come quella di Londra in Europa League. E poi mancava Totti. E’ stato bravo Cosmi che ha preso in mano una squadra comunque ben allenata grazie a Ruotolo e Russo. Lui giustamente ha messo la tattica, il carattere, la grinta e l’esperienza. Cosa mi ha spinto a sceglierlo? Mi ha impressionato la sua grande voglia e anche il suo curriculum, ha le motivazioni incredibili di uno che da 13 mesi non vedeva l’erba.
«In Italia comandano gli ultras, fanno ciò che vogliono». A dichiararlo è Fabio Capello, ct dell’Inghilterra, intervenuto oggi a Coverciano al seminario ‘Il calcio e chi lo raccontà organizzato dall’Ussi. «In Spagna si vive il calcio con grande rispetto, le famiglie possono andare allo stadio portando i bambini. È un altro mondo», continua Capello facendo riferimento anche ad un’esperienza vissuta in prima persona: «Quando allenavo il Real Madrid, uno spettatore mi tirò una palla di carta. Fu subito individuato e allontanato. In Inghilterra -aggiunge l’ex tecnico di Milan, Roma e Juventus– la gente ha voglia di andare allo stadio.