Da Il Romanista:
Roma chiama, Siena risponde. C’è un sottilissimo filo che unisce, dopo molti secoli, la Capitale e l’ex colonia fondata dall’imperatore Augusto. Una simbiosi che si specchia nella storia millenaria di entrambe le città e dove il passato si ripete per l’ennesima volta. Oggi, tutti i tifosi giallorossi saranno un po’ senesi. Ognuno coltiverà nel proprio animo la speranza che si possa realizzare il sogno più bello e voluto da tre mesi a questa parte: lo scudetto. La città del palio è pronta per rendere difficile la vita all’Inter. O, almeno, provarci. La romanità del nuovo corso societario contro lapresunzione di chi si sente invincibile e intoccabile. Davide contro Golia. Buoni contro “cattivi”. L’aria che si respira nel ritiro bianconero è fresca: rispetto tanto, paura nemmeno un briciolo. Così è. Così deve essere. Così dovrebbe essere in ogni caso. Per tutta la settimana, Malesani ha tenuto alta la concentrazione dell’intero gruppo. Mezzaroma, non è stato da meno. Il mondo li guarderà e dopo, a spettacolo fin to, li giudicherà pure. Non sono ammesse figuracce o cali di concentrazione. Ognuno si gioca qualcosa: la riconferma, un contratto più ricco, la coscienza, il rispetto e un posticino nelle preghiere dei tifosi romanisti.
Siena e Verona, per un giorno, saranno l’attrattiva esclusiva: i toscani contro l’Inter, il Chievo di fronte alla Roma. In un contesto simile, il tricolore diventa questione di nervi e lucidità. Da La Gazzetta dello Sport: