Interessante spunto di riflessione fornito dal giornalista Maurizio Martucci che, in un articolo apparso su Liberal, avanza l’ipotesi che la Tessera del Tifoso, così come formulata, sia illegale perchè contrasterebbe una legge dello Stato varata dopo la morte dell’Ispettore di Polizia Filippo Raciti e va contro il Codice di Giustizia Sportiva della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Testuale:
Ne sapevamo già tante: la Tessera del Tifoso non è un obbligo di legge e poggia su un dispositivo che il TAR Lazio ne valuterà l‘incostituzionalità. E’ un’imposizione per i club e una scrematura preventiva del pubblico, senza la certezza di estirpare i fenomeni violenti. Limita le libertà di movimento dei cittadini e mina la privacy, colpa il micro-chip con identificazione a radio frequenza. E’ un’operazione di marketing speculativo e il Presidente dell’UEFA l’ha bocciata senza riserve. E così via, sciorinando a più non posso le criticità di questa rivoluzione all’italiana. Ma l’ultima scoperta ha davvero del clamoroso: la Tessera del Tifoso è illegale! Contrasta una legge dello Stato varata dopo la morte dell’Ispettore di Polizia Filippo Raciti e va contro il Codice di Giustizia Sportiva della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Stando all’acurato dossier redatto dall’Associazione “Libera”, la criminalità organizzata vede al calcio come un contesto nel quale investire quotidianamente attraverso il riciclaggio di soldi mediante sponsorizzazioni, le partite truccate, le scommesse clandestine, i presidenti prestanome e via dicendo. Attraverso la presentazione di “Le mafie nel pallone – Storie di criminalità e corruzione nel gioco più truccato al mondo. Potenza Calcio: il caso limite“, i referenti del gruppo manifestano l’intenzione di denunciare quel che avviene intorno – e dentro – il mondo del calcio senza che ve ne si faccia menzione (se non quando strettamente necessario). Da Libera:
Arbitri, cambio al vertice. Marcello Nicchi sarà il designatore arbitrale dalla prossima stagione. Il presidente dell’Aia prenderà il posto di Pierluigi Collina, dirottato al ruolo di responsabile commisione arbitrale dell’Uefa. Nicchi ha così commentato la sua designazione: «Pierluigi ha deciso di lasciare, andrà lontano dall’Italia e non sarà più con noi. Voglio ringraziarlo per quello che ha fatto, ha portato alla rinascita gli arbitri di vertice. Lo stimo, l’ho visto crescere. È una persona di grande spessore che ci invidia tutto il mondo. Noi proseguiremo il nostro percorso».