Azevendo, esterno più offensivo che difensivo

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 Da Il Romanista:

Il vice Riise, ma anche uno alla Roberto Carlos, o ancora il Damiano Tommasi (solo per la chioma voluminosa e riccioluta) della fascia sinistra. Insomma, chi è Marcio Gonzaga de Azevedo, o più semplicemente Marcio Azevedo, il possibile rinforzo difensivo della Roma? Ventitre anni (è nato il 5 febbraio 1986), 172 centimetri per 78 chili di esplosività, grande facilità di corsa, un po’ meno dimestichezza nel trovare la porta (un gol in campionato e uno nella coppa nazionale). Marcio è nato a Guarabira, ma calcisticamente è cresciuto nella Juventude, la stessa squadra dalla quale sono arrivati Doni e Julio Sergio, dove si incrociarono nel 2005 quando però Azevedo aveva solo 19 anni. Nel 2008 è passato al Fortaleza e lo scorso anno all’Atletico Paranaense, la squadra dalla quale la Roma lo vorrebbe prendere in prestito con diritto di riscatto. Ancora c’è una certa distanza rispetto alla richiesta del club brasiliano.

Il gap è comunque colmabile, anche perché a Trigoria il giocatore, che è extracomunitario, interessa. Ma non si va di fretta, si aspetterà il momento giusto per andare a prenderlo. «Se capiteranno opportunità di qualità valuteremo. Comunque, abbiamo anche Tonetto che sta cercando di recuperare» ha detto mercoledì pomeriggio a Sky Giampaolo Montali nel dopopartita di Cagliari-Roma dopo che, in sua presenza, si era a lungo parlato dell’arrivo di Azevedo. Qualcosa di simile l’aveva detta anche Ranieri in conferenza stampa spiegando: «Io confido molto nel suo recupero (quello di Tonetto, ndr), tra una settimana dovremmo avere risposte concrete sulle sue condizioni fisiche».

E Azevedo allora? A dire il vero l’auspicato recupero di Max non esclude affatto l’arrivo del brasiliano. Perché? Semplice, perché Azevedo è sì un’alternativa sulla fascia di sinistra, ma come esterno alto. Magari in sostituzione dei partenti Cerci e Guberti. Insomma, uno capace di mettere in mezzo palloni buoni per la testa di Luca Toni. Per fare questo le qualità le ha tutte, basta vedere la sua giocata preferita.

Sempre la stessa finta, eppure quasi sempre efficace. Marcio ama ricevere la palla praticamente sulla linea laterale, aspetta che arrivi il diretto avversario, finta di andare per vie interne per poi saltarlo con un tocco secco di esterno sinistro assecondato da uno scatto fulmineo per poter andare al cross. Tanto elementare quanto letale. no. Poco male, quello che conta è che sia buono con i piedi e che sappia arare la fascia. Anche se dalla metà campo in su.


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