Senza Totti la Roma è in ginocchio. Pizarro e Perrotta rinnovano. Botta e risposta Sensi-azionisti

 Il giorno più lungo. Già dalla mezzanotte, senza interruzione. E’ iniziato con il ritiro forzato dei giallorossi, dopo la sconfitta contro l’Udinese. E’ proseguito a Fiumicino, a notte fonda, quando una decina di tifosi ha accolto la squadra con fischi e cori di contestazione. A Trigoria, il disappunto dei tifosi ha conosciuto una replica in giornata: “Vergogna“, recitava una striscione esposto durante l’odierna seduta di allenamento. Nel mezzo, l’unica notizia lieta, i rinnovi di Pizarro e Perrotta. In parallelo, l’interminabile assemblea dei soci, durante la quale un azionista ha chiesto le dimissioni di Rosella Sensi: “Non mi dimetto“, la replica del presidente.
IN GINOCCHIO SENZA TOTTI – Zero punti in tre partite. Due gol all’attivo, cinque al passivo. I terminali d’attacco all’asciutto. Il bilancio è inquietante. “Voglio vedere come reagisce la squadra senza il suo capitano“, aveva affermato Ranieri alla vigilia di Milan-Roma. I risultati sono sotto gli occhi: la Roma dipende da Francesco Totti. Lo dicono i numeri, quelli della classifica e quelli di chi ha provato a sostituire il numero dieci. Gli uomini di Ranieri, da quando il numero dieci si è fermato, hanno difficoltà a tirare in porta. Quando lo fanno, non centrano il bersaglio. Mirko Vucinic è l’emblema. Il montenegrino corre e si danna. Ma non raccoglie. Anzi, continua a divorarsi gol estremamente facili. “Non è la mia squadra“, aveva detto Ranieri in conferenza stampa prima di Udinese-Roma, alludendo al fatto che il tecnico è stato chiamato in corsa. Ha ragione Ranieri. Non è la sua squadra. La Roma, quella che vince, è ancora tutta di Francesco Totti. Già, ma quando tornerà in campo? Il numero dieci, a Trigoria, si è diviso tra battute e frasi più serie: “Credo di farcela per domenica. Vediamo se domani riesco a calciare. Io sto bene, è filato tutto liscio. Continuerò a lavorare per tornare a giocare al più presto. Ho voglia di Roma“. Il vero obiettivo di Totti si chiama Bari: l’appuntamento è fissato al 22 novembre, Stadio Olimpico. Francesco farà di tutto per non mancare.
ASSEMBLEA AL VELENO – Braccata da azionisti e tifosi. Rosella Sensi ha vissuto l’ennesima giornata complicata. Da una parte le contestazioni andate in scena a Fiumicino e a Trigoria. Dall’altra le considerazioni degli azionisti, durante l’Assemblea. “Oggi chiedo ufficialemente alla dottoressa Sensi le sue dimissioni dalla carica di amministratore delegato e la nomina di uno specialista del settore di affermata credibilità“, ha tuonato l’azionista Rossi Massimi. Secca la replica di Rosella: “Non mi dimetto“.
RINNOVI SOSPIRATI – Erano attesi da tempo. Il ritardo aveva suscitato dubbi e sospetti. Perrotta e Pizarro hanno finalmente rinnovato i loro contratti. Fino al 2013, il cileno. Fino al 2011, il centrocampista campione del mondo. Guadagneranno rispettivamente 3,2 e 3,1 milioni di euro lordi a stagione. Il prossimo annuncio del club di Trigoria potrebbe essere quello più importante: da tempo Francesco Totti ha raggiunto l’accordo economico con Rosella Sensi. Manca solo una carta privata, che il presidente stesso non ha ancora firmato e che riguarda il futuro da dirigente di Totti. Nel frattempo Pizarro e Perrotta. Qualcuno sostiene che le operazioni siano state concluse per poter piazzare i giocatori sul mercato ad un prezzo congruo. Come accadde per Aquilani. Spalletti, sempre più prossimo a sedere sulla panchina dello Zenit, potrebbe rappresentare più di una tentazione per i giocatori. La Roma, dal canto suo, farebbe cassa. Malelingue? Al tempo la risposta.
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