Rosella Sensi si aggrappa alla Roma

 Da Leggo:

Toglietemi tutto, ma non la mia Roma. A poche ore dall’incontro decisivo con Unicredit il pensiero di Rosella Sensi è chiaro. Il fulcro della trattativa fra i legali di Italpetroli e quelli di Unicredit sarà proprio il passaggio dell’asset più importante e più amato dalla Sensi: l’As Roma. I legali delle due compagnie si incontreranno fra domani e giovedì per trovare un accordo che permetta a Cesare Ruperto di chiudere la questione già il 5 luglio prossimo, data dell’ultimo arbitrato, e che consenta alla Sensi di restare alla guida della Roma.

Roma – Inter, Unicredit – Italpetroli: dialoghi aperti

 Da E Polis:

Parlare per trovare una soluzione. Lo stanno per fare Roma e Inter per Burdisso  e gli avvocati di UniCredit e Italpetroli per chiudere una volta per tutte la vicenda legale sul rientro dei debiti per oltre 325 milioni della holding della famiglia Sensi nei confronti della banca. I tempi, più o meno, coincidono: entro il weekend il ds Pradè volerà a Milano per sedersi al tavolo delle trattative con Marco Branca, mercoledì o giovedì dovrebbe essere il giorno in cui i legali di UniCredit e Italpetroli proveranno a imprimere la svolta decisiva per giungere ad un accordo.  Questione di richieste e valutazioni, in entrambi i casi: il prezzo che l’Inter ha fissato per il cartellino di Burdisso è di 8 – 8,5 milioni, la Roma, che al momento ha solo spiccioli in tasca, spera ancora di chiudere sui 5,5 – 6. UniCredit e Italpetroli devono ancora un punto d’incontro su molti aspetti (e sulla strutturazione) della conciliazione, compreso il valore da attribuire ai ogni asset e ai vari immobili. Burdisso, affaccendato con l’Argentina di Maradona in Sudafrica, e Ranieri, in barca a godersi il mare della Grecia, attendono notizie.

Italpetroli e Unicredit a 75 milioni dall’accordo

 Il Sole24ore:

Il passaggio del gruppo Italpetroli, incluso il club calcistico As Roma, sotto il cappello di UniCredit, lasciando alla famiglia Sensi immobili per 20 milioni. Sarebbe questo, secondo indiscrezioni, lo schema della proposta di piazza Cordusio e su cui ora stanno lavorando le parti per chiudere definitivamente la partita legale sul rientro dei crediti per oltre 325 milioni vantati dalla banca nei confronti della holding. Dopo il rinvio al 5 luglio della seconda udienza arbitrale tra UniCredit e Italpetroli, di cui piazza Cordusio é socio al 49%, i legali (il professor Francesco Carbonetti per piazza Cordusio e il professor Agostino Gambino per i Sensi) sono al lavoro per arrivare prima di quella data a un accordo da presentare al presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto.

La Roma ad Unicredit: per la Sensi un ok doloroso

 Dal Messaggero:

Circa 200 milioni di differenza nella valutazione della Roma calcio. Oltre un centinaio sulle attività petrolifere. Senza contare il portafoglio immobiliare, tra Unicredit e Rosella Sensi ci sarebbe un divario superiore ai 300 milioni per arrivare a una conciliazione che risolva il contenzioso in piedi da anni sul rimborso dei debiti: 325 milioni a piazza Cordusio, oltre 80 a Mps più gli interessi.
Un punto sarebbe comunque emerso ieri nella riunione convocata presso il suo studio da Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale della controversia: la Sensi sarebbe disponibile a passare la mano, e quindi, vendere il club giallorosso e gli altri beni di Italpetroli.

Unicredit-Italpetroli: il futuro della A.S. Roma decretato in 19 giorni

 L’arbitrato tra Italpetroli e Unicredit è una partita con tanto di trofeo. In bacheca, le sorti della A.S. Roma, ovvero dell’asset più ghiotto che sta nelle mani di Rosella Sensi. Il direttore di gara, stavolta, non ha giacchetta nera ma veste in maniera più formale. Giacca e cravatta. Dovesse mai fischiare un fallo inesistente, nessuno dia la colpa Pierluigi Collina. Stavolta, non sarebbe causa di eventuali conseguenze. Dopo un primo tempo scialbo, durato più di un anno e nel corso del quale s’è fatta pretattica, la ripresa si annuncia di fuoco. Poco importa se – a fronte dei primi 45′ trascorsi in 365 giorni – la seconda parte di gara si consumerà in 19 intensissimi giorni. Perchè, in un senso o nell’altro, a un verdetto occorre arrivarci. Agli amanti delle scommesse, più di altre volte, consigliamo di astenersi da ogni puntata. Troppi se. Una valanga di condizionali. Agli amanti della Magica inutile dire di astenersi dal fare il tifo. Ma, i più deboli di cuore, stavolta stiano a casa.

 Il futuro in 19 giorni. Saranno determinanti mosse e strategie però – pare di capire – mai come stavolta potrebbe rivelarsi risolutorio un fitto rapporto di pubbliche relazioni. Tra avvocati, in verità. La A.S. Roma entra nell’intreccio economico che interessa Unicredit e Italpetroli in maniera (in)diretta. A leggere nel dettaglio ramificazioni e branchie, è dentro fino al collo. Perchè la società giallorossa, a ben vedere, è l’unica fetta della torta di Italpetroli con cui Unicredit potrebbe sfamarsi a sufficienza. Ballano oltre 325 milioni di euro (più interessi) vantati dalla banca che – a furia di pagherò – ha solo voglia di incassare quanto preteso. Al fine di raggiungere una mediazione, la holding di casa Sensi ha optato per l’arbitrato.

Arbitrato Unicredit – Italpetroli: Sensi e Profumo convocati per il 23 giugno

 MF Dow Jones:

All’udienza arbitale del 23 giugno sarebbero stati invitati a partecipare anche l’amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, e l’a.d. dell’As Roma e numero uno di Italpetroli, Rosella Sensi.
Secondo quanto si apprende, la proposta sarebbe stata avanzata dal presidente del collegio arbitrale, prof. Cesare Ruperto. Da qui al 23 giugno Unicredit e Italpetroli dovranno raggiungere un tentativo di conciliazione per risolvere la questione legata al debito da 325 milioni di euro piu’ interessi.

Italpetroli – Unicredit: venti giorni per scrivere “The end”

 MF Dow Jones:

Venti giorni. Un tempo equo, o se volete tranchant, comunque sufficiente per stare dentro o fuori. Alle volte basta anche meno per mettersi d’accordo e dirsi addio.
Venti sono i giorni che Unicredit e Italpetroli si sono dati per provare a mettere su un foglio due firme, una soluzione. Due firme: quella di Rosella Sensi e quella di Alessandro Profumo per mettere la parola fine di mesi di botta e risposta, di citazioni in tribunale, di comunicati stampa. La sigla “the end” ad un matrimonio nato diversi anni fa e andato avanti a fatica, soprattutto negli ultimi tempi.

Gruppo Angelini: “Nessuna proposta per l’acquisto della Roma”

Angelini e l’As Roma, un matrimonio che, almeno al momento, non sembra concretizzarsi. Il Gruppo Angelini, infatti, sconfessa con un comunicato l’articolo de “L’Espresso” che voleva l’imprenditore farmaceutico “pronto all’attacco” per l’acquisizione della società di Trigoria: “A oggi non è prevedibile un suo investimento nella squadra di calcio As Roma, controllata dalla famiglia Sensi. Allo stato nessuna proposta contrattuale e tantomeno nessun prezzo determinato sono stati offerti alle controparti interessate, non essendosi verificati tutti i presupposti ritenuti necessari per procedere in tal senso”.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.