Si torna al lavoro. Nel pomeriggio Italiano, quando a New York sono da poco passate le 9 di mattina, Unicredit torna negli uffici della investment bank Piper Jaffray, per continuare il tavolo con mister Di Benedetto e i partner americani interessati all’acquisto della Roma. Una trattativa fiume, iniziata martedì e arrivata al terzo giorno di dialogo, anche se privata di uno dei suoi protagonisti: come riferisce Mf Dow Jones, il vice d. g. di Unicredit Paolo Fiorentino è partito ieri dagli States per fare ritorno in Italia, causa imminenti impegni lavorativi, lasciando la situazione in mano al responsabile corporate dell’istituto, Piergiorgio Peluso e all’avvocato Roberto Cappelli.
Unicredit Roma
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Roma, domani incontro Unicredit-imprenditori americani a New York
Unicredit-americani, contatti in corso. Si incontreranno domani mattina a New York, presso la sede di una importante banca d’affari, i rappresentanti di Unicredit e gli imprenditori statunitensi interessati a rilevare la As Roma. E’ quanto riferiscono alcune fonti accreditate a Mf-Dow Jones. Partiranno oggi con destinazione Grande Mela, per Unicredit il vice Direttore Generale, Chief Operating Officer con responsabilità sulle Global Banking Services Strategic Business Area, Paolo Fiorentino e il responsabile corporate e investment banking Italia della banca Piergiorgio Peluso. Un meeting oltreoceano che servirà a fare il punto sull’iter di vendita del club giallorosso, ma soprattutto, spiegano le fonti, servirà alle parti, ed in particolar modo a Unicredit, per approfondire le modalità di una eventuale partecipazione dell’istituto di credito in una nuova proprietà targata Usa.
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Vucinic tra scuse a Ranieri e sirene di mercato
Rabbia, delusione, amarezza. Il bagaglio di Vucinic di queste ore è pieno soprattutto di cattivi pensieri. Venerdì la lite con Ranieri: parole forti (eufemismo), uscita dal campo sbraitando prima del chiarimento a testa bassa di fine giornata. Ieri il secondo atto, con la reazione dopo il cambio con Borriello a dieci minuti dalla fine della partita: calcio alla borsa dell’acqua ignorando il tecnico a bordo campo. Poi, l’errore al momento di lasciare lo stadio scuro in volto, salendo sul pullman del Cesena. Una cosa è certa: dopo Totti, a Trigoria la “tristezza” si è fatta contagiosa. E anche Vucinic, adesso, accarezza l’idea di lasciare la Roma, oggi o a giugno.
Stamattina a Trigoria, prima dell’allenamento, i dirigenti romanisti hanno voluto parlare con il giocatore. Che, a mente fredda, ha riconosciuto di aver sbagliato nell’atteggiamento di protesta verso l’allenatore. Un gesto apprezzato dai vertici del club, ma che probabilmente non eviterà al giocatore la multa, quasi automatica in questi casi secondo il regolamento interno. Alla base del malessere dell’attaccante, un rapporto ormai logoro con l’ambiente e il tecnico.
Cessione Roma: UniCredit e Rothschild non commentano le indiscrezioni
Futuro societario: no comment da parte di Unicredit e Rothschild.
Nessun commento da parte di Unicredit e dell’advisor Rothschild sulle offerte americane che sarebbero arrivate per rilevare l’As Roma. I portavoce delle due banche hanno infatti declinato di commentare le indiscrezioni pubblicate dal Corriere dello Sport e dal Manifesto che darebbero degli investitori americani in pole position nel processo di vendita della società giallorossa.
Nei giorni scorsi il Manifesto aveva parlato di due offerte “a stelle e strisce” depositate presso lo studio legale Tonucci & Partners (lo stesso della fantomatica offerta da 283 milioni che sarebbe stata presentata in passato da George Soros).
Cessione Roma, statunitensi in vantaggio
Ancora venti giorni, e il futuro della Roma sarà più chiaro, nel bene o nel male. La finestra concessa agli acquirenti per presentare un’offerta vincolante scadrà il 30 gennaio, ma UniCredit conta di chiudere la faccenda qualche giorno prima. La banca sta trattando la vendita con un gruppo di imprenditori statunitensi, cui è stata concessa una sorta di corsia preferenziale. Le parti — l’istituto di credito, l’advisor Rothschild, gli studi legali— si sono incontrate già un paio di volte, a New York e a Roma. La scelta è caduta sulla proposta americana perché ritenuta la più concreta e affidabile, con un progetto serio e a lungo termine. Il gruppo statunitense, che fa capo ad un investitore di Boston già azionista di minoranza dei Red Sox di baseball, si è impegnato a presentare un’offerta definitiva entro il 15-20 gennaio. La trattativa è ben avviata — e i contorni del progetto già molto chiari, compreso il futuro organigramma della società— e c’è la volontà di chiudere. Ma non mancano le difficoltà, nate soprattutto durante la lettura della due diligence del club.
Cessione Roma, statunitensi in pole-position?
Sport, entertainment e business: è il leit motiv della proposta americana. Angelucci, però, spera nell’uscita degli statunitensi e nell’out definitivo di AABAR, che ha dei fan soprattutto nella componente romana di UC. Dopo le parole di Gianni Alemanno (il sindaco di Roma ha confermato la presenza di 4 soggetti interessati all’acquisto del club capitolino) e di Unicredit sul caso “ASROMA” è calata una nebbia fitta, in attesa di superare le vacanze natalizie e il termine ultimo per la presentazione delle cosiddette offerte vincolanti (il prossimo 31 gennaio, ma non si esclude, se servirà, un eventuale slittamento al 15 febbraio 2011). Sporteconomy è in grado di presentare una fotografia realistica dell’attuale situazione, soprattutto in visione prospettica: In pole position, per volontà di chiusura, è l’offerta americana. Si tratta di una cordata composta da cinque diversi soggetti (riconducibili ai settori della ristorazione, della cinematografia e delle costruzioni di grandi impianti sportivi). I pretendenti statunitensi sarebbero pronti a investire in un piano industriale a sette anni, per una cifra record (chi ha avuto accesso a questo piano parla persino di 560 mln di euro complessivi).
Vendita Roma, Peluso (Unicredit): “Ci sono acquirenti molto interessati”
Futuro Roma, la nota dell’Asca sulla vendita della società giallorossa:
La Roma e Berlusconi…
Entro fine anno la Roma potrebbe avere un nuovo padrone: la banca Unicredit non ha alcuna intenzione, ovviamente, di svendere un club così prestigioso, e conosciuto ormai in tutto il mondo. Ma adesso siamo arrivati ad uno snodo cruciale: le offerte dei compratori adesso saranno vincolanti. Dopo ci potrà essere la “due diligence”, vale a dire chi è interessato conoscerà i conti (e gli eventuali debiti) della società. Al momento pare siano rimasti in corsa solo due acquirenti: uno è italiano, l’altro Usa. L’italiano è Giampaolo Angelucci, un impero fra cliniche e giornali. L’altro è un gruppo Usa, che ha fatto la sua offerta (segreta) tramite lo studio Tonucci di Roma, uno dei più importanti studi d’affari d’Italia.
As Roma, crediti da Unicredit
Anticipazioni su crediti derivanti da diritti audiovisivi e dalla sponsorizzazione con Basic Net. Crediti vantati dalla Roma e dunque denaro che sarebbe stato a disposizione del club. Come risulta dall’ultima trimestrale, la società ha ottenuto un’anticipazione complessiva di 24,5 milioni di euro a novembre da Unicredit Factoring. Il denaro è servito a pagare gli arretrati degli stipendi dei calciatori di luglio, agosto e settembre (12,2 milioni), e le relative ritenute fiscali (circa 10 milioni). Sul fronte del procedimento di vendita, Giovanni Malagò ha smentito le voci su una futura del presidenza del club. Intanto, la Sensi ha incontrato ieri il vicepresidente del Consiglio, Gianni Letta.